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SAHEL: un punto di caduta dell’imperialismo euro-atlantico

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Retrospettive: 2017. Una storia anomala. Volume secondo

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Iniziativa: "Israele ci porta alla guerra" organizzata dalla Rete dei Comunisti Milano - 26 novembre 2024 Avvocato e storico attivista per la Palestina, Giannangeli interviene sul diritto internazionale in relazione alla guerra e al genocidio che l'entità sionista conduce contro il popolo palestinese e in tutto il Medio Oriente, alla luce delle iniziative giudiziarie della Corte Internazionale di Giustizia, della Corte Penale Internazionale e alle iniziative della Assemblea generale della nazioni Unite. Alla serata sono intervenuti: Davide Bonfante - Rete dei Comunisti Khader Tamimi - Comunità Palestinese Lombardia Ugo Giannangeli Xhesica Bardi - Cambiare Rotta Bianca Tedone - Potere al popolo!
"Israele ci porta alla guerra": intervento di Ugo Giannangeli
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Non ci hanno mai affascinato i tentativi di far sopravvivere un mero identitarismo comunista, ma abbiamo convissuto sino ad ora con l’incompiutezza di una riflessione sul comunismo del Novecento e sulle esperienze concrete di transizione al socialismo. Molti hanno preferito rimuovere o non iniziare mai questa riflessione, come Rete dei Comunisti invece non abbiamo mai voluto perderla di vista. Il movimento operaio e comunista del secolo scorso sono stati una forza potente che ha portato all’emancipazione di miliardi di persone, popoli e nazioni sfruttate, sovvertendo, in brevissimo tempo, forme capitalistiche che incarnavano assetti sociali profondamente iniqui, consolidati in centinaia d’anni. Affrontando enormi difficoltà in tutto il proprio percorso, i tentativi di costruzione di una società socialista alternativa al capitalismo crollano alla fine del XX Secolo proprio in Unione Sovietica, conficcata per oltre 70 anni come una lancia nel cuore del capitalismo europeo e occidentale. Ma in Asia e in America Latina esperienze di transizione al Socialismo non si sono fermate. In questo trentennio dalla fine dell’URSS e di rilancio del capitalismo unipolare, Cuba, Venezuela, Corea del Nord sono stati e continuano ad essere punti chiave di resistenza, mentre Cina, Vietnam e altri paesi hanno deciso di adattare il proprio sistema economico alla nuova fase storica, intraprendendo percorsi originali ed interessanti, il cui esito però non diamo per scontato. Questi esempi dimostrano che sì, il socialismo è stato sconfitto in una data parte del mondo, ma che allo stesso tempo non è fallito. Anzi, il capitalismo incontrastato ha rivelato di nuovo tutte le proprie contraddizioni, che spingono l’umanità verso un pozzo senza fondo di barbarie e guerra. Per chi come noi ha attraversato “il grande freddo” dei decenni a cavallo fra XX e XXI secolo, si intravede la possibilità, qui ed ora, di una ripresa del conflitto di classe internazionale e quindi di costruzione di possibile sviluppo di ipotesi alternative al Modo di produzione capitalistico. La rottura in atto dei mercati a livello mondiale vede, da una parte, gli imperialismi storici ricompattarsi nel blocco euro atlantico a difesa della propria condizione egemonica in crisi. Dall’altra, altri soggetti statuali, politici, sociali formatisi al di fuori dell’Europa acquisiscono sempre più una funzione antagonista e alternativa all’unipolarismo occidentale, per quanto spuria da diversi punti di vista e certo non corrispondente ai nostri obiettivi di trasformazione in senso socialista. In questa nuova fase storica non crediamo siano riproponibili piattamente forme di transizione del secolo passato, né possiamo sapere come si potrà sviluppare la situazione in futuro. Dovremo quindi procedere per ipotesi e verifiche, al fianco di popoli e Stati che combattono per la propria emancipazione, coscienti del fatto che non esistono “modelli” da importare. Per svolgere questa funzione di analisi e di attualizzazione delle idee forza del Socialismo del ‘900, dobbiamo costantemente fare i conti con noi stessi e con la nostra storia, comprendendo in che forme le istanze di emancipazione e civilizzazione rappresentate dalle esperienze socialiste del secolo scorso possano rappresentare, per noi e per le nuove generazioni di rivoluzionari, un riferimento nella lotta per la costruzione del Socialismo del XXI secolo. Solo così potremo svolgere il nostro ruolo come comunisti e movimento di classe in una società che mostra, nel cuore del capitalismo avanzato, caratteri sempre più reazionari, regressivi e guerrafondai. Per queste ragioni il 4 – 5 – 6 ottobre a Roma organizziamo il forum nazionale “Elogio del Comunismo del Novecento”. Contenuti e sessioni del forum le potrete trovare sul sito della Rete dei Comunisti e su Contropiano, quotidiano comunista online.
Forum nazionale "Elogio del Comunismo del Novecento"
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Intervento di Luciano Vasapollo alla presentazione de "Il giardino e la giungla"
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"IL GIARDINO E LA GIUNGLA" Modo di produzione capitalistico e frammentazione del mercato mondiale Presentazione degli Atti del Forum 📌 Sabato 25 maggio - ore 18:00 📌 Circolo GAP - via dei Sabelli 23, Roma Ne parliamo con: Luciano Vasapollo - Economista, docente dell’Università La Sapienza di Roma Chiara Pollio - Ricercatrice dell’Università di Ferrara Mauro Luongo - Rete dei Comunisti È ormai evidente che stiamo entrando in una nuova fase storica. È diventato altrettanto evidente che il “vecchio mondo stia morendo” mentre le caratteristiche del “nuovo mondo che stenta a nascere” hanno necessità di essere indagate. Per avviare un percorso condiviso di analisi, ricerca e confronto sul nuovo mondo che sta emergendo – quello che nei circoli dominanti europei è stato già diviso in “giardino e giungla” – la Rete dei Comunisti ha convocato per gli scorsi 18 e 19 marzo un Forum che cominci a indagare i vari aspetti di quella che si configura come una sempre maggiore frammentazione a livello mondiale. Non è solo la necessità del superamento del mondo unipolare a guida Usa da cui parte la spinta al multipolarismo. La frammentazione in corso del mercato mondiale sta ridefinendo infatti la geografia economica e politica delle relazioni internazionali scaturite prima dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e poi dalla dissoluzione dell’Urss. Dentro le crisi di questi tre decenni, si sono affermati i diversi capitalismi e talvolta si sono divaricati e/o scontrati tra loro. Sul mondo rimangono però agenti tutte le contraddizioni del Modo di Produzione Capitalistico che ha caratterizzato lo sviluppo sociale degli ultimi secoli. La crisi della attuale mondializzazione capitalista ed il precipitare delle contraddizioni insite nel sistema dominante, hanno riportato in primo piano la guerra e tutte le incognite sui nuovi rapporti mondiali che potranno scaturire da una rottura di tale portata. Comprendere su quali scenari e con quali spazi dovranno misurarsi le soggettività politiche e di classe diventa una esigenza non più rinviabile. La Rete dei Comunisti intende continuare a confrontarsi sui caratteri di questa nuova fase storica, gli scenari possibili e le forze materiali che agiscono su e dentro di essa. Sulla base di questa esigenza, dopo il Forum nazionale – “Il giardino e la giungla. Modo di produzione capitalistico e frammentazione del mercato mondiale” – presenteremo gli atti del forum a Roma, al circolo GAP, come primo appuntamento di una serie di presentazioni in diversi spazi di Roma e del Lazio.
"Il giardino e la giungla". Presentazione romana degli Atti del Forum.
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