in Contropiano numero 0 – 2 Aprile 1993
Superando ottimisticamente le aspettative della vigilia, sono scesi in piazza sabato 13 marzo per il diritto alla casa e contro il governo Amato molte migliaia (circa 20.000) di lavoratori, rispondendo all’appello della Consulta e nonostante il pressoché totale silenzio stampa da parte sia della stampa padronale che di quella di sinistra.
La Consulta Nazionale per il Diritto alla Casa, di cui l’Associazione Inquilini Assegnatari è stata tra i suoi promotori insieme all’Unione Inquilini, al Coordinamento per il diritto alla casa e a molte altre associazioni e comitati a livello nazionale, ha chiamato alla mobilitazione i senza casa, gli sfrattati, gli inquilini delle case popolari e quelli che sono colpiti dai patti in deroga, i proprietari della prima casa. Tutti insieme su una piattaforma che non parte solo dai “no” ma che, attraverso la presentazione di alcuni articoli di legge, propone: l’introduzione del diritto alla casa nella Costituzione; l’abrogazione della finita locazione e dell’art. Il della 359/92 (patti in deroga); il blocco dei progetti di privatizzazione del patrimonio pubblico e la lotta al degrado nei quartieri di edilizia popolare per lo sviluppo dei servizi; l’esenzione del pagamento dell’I.C.I. sulla prima casa e il raddoppio del valore massimo della stessa imposta per chi tiene, nelle città ad alta tensione alloggiativa, gli alloggi sfitti; il blocco degli sfratti (800 mila in Italia) e un piano che affronti l’emergenza abitativa nel nostro paese che vede decine di migliaia di famiglie e lavoratori immigrati vivere in container, scuole in disuso, alloggi occupati o impropri; il blocco della costruzione delle case destinate alla vendita e lo sviluppo dell’edilizia pubblica attraverso il recupero del patrimonio esistente e degradato, utilizzando i fondi ex~Gescal (27.000 miliardi) e quelli destinati al finanziamento dell’edilizia convenzionata (L. 457/78); l’abolizione della ritenuta Gescal.
Su questi contenuti Roma ha visto sfilare per le vie del centro un combattivo corteo, pieno di colori, ma anche di contenuti forti, fatto soprattutto di una miriade di strutture di base, di comitati e di associazioni, che si muovono sul terreno della casa, arrivati da tutta l’Italia.
Questo è stato un grande risultato che testimonia l’esistenza nel nostro paese di un forte tessuto sociale, di lavoratori, di pensionati, di donne, di giovani che insieme si oppongono alle scelte del governo Amato sulla casa, ma anche sulla sanità, i servizi e sulla politica che uccide i tentativi di dare vita, da parte dei giovani, a spazi sociali autogestiti nelle grigie periferie delle grandi città, per tentare di renderle vivibili e di lottare contro il degrado dilagante. E proprio su questi temi che sono scesi in piazza insieme al popolo degli inquilini e dei senza casa, con una forte e significativa presenza, i giovani dei centri sociali arrivati anche essi da molte città.
Ma la giornata del 13 marzo ha un significato ancora più considerevole perché dimostra che in Italia lo sviluppo del sindacalismo indipendente, dell’organizzazione di base e diretta dei lavoratori sta diventando una realtà sempre più forte dentro la quale iniziano a riconoscersi, ad organizzarsi in modo stabile, tutti quei soggetti attivi che pongono l’accento sulle questioni sociali e del territorio.
In piazza S.S. Apostoli, dove ha avuto termine il corteo, si è svolta una grande assemblea con gli interventi di tutte le strutture che hanno dato vita a questa grande iniziativa di lotta, che ha rappresentato il punto di partenza per costruire una battaglia su tutte le questioni poste al centro della manifestazione.
Il primo appuntamento è stato fissato per sabato 27 marzo, alle ore 15.00 in via Giolitti 231 a Roma (tel. 06/4454827), dove si terrà la riunione della Consulta Nazionale per il Diritto alla Casa. Discussione all’O.d.G.: valutazione della giornata del. 13 marzo e articolazione delle prossime iniziative di lotta.