Intervista a Chris Hani, Segretario Generale del Partito Comunista Sudafricano
in Contropiano Anno 1 n° 1 – 26 maggio 1993
Intervista rilasciata a Jacqueline Derens poco prima di venire ucciso, pubblicata su l’Humanité del 5 Marzo 1993
Il Sudafrica è ad una svolta della propria storia. I negoziati dovrebbero riprendere e la data delle elezioni per una Assemblea Costituente dovrebbe essere resa nota. A seguito di queste elezioni, un governo interinale di unità nazionale sarà formato. Queste sono le posizioni del Comitato Esecutivo dell’ANC. Voi siete d’accordo con queste proposte?
Noi approviamo totalmente la posizione dell’ANC relativa alle elezioni del 1993 e la formazione di un governo interinale di Unità Nazionale. A seguito di queste elezioni verrà formato un esecutivo che sarà rappresentativo dei risultati delle elezioni. Il partito che uscirà vincitore dalle elezioni lo costituirà, accordando uno spazio per i partiti che avranno ricevuto almeno il 5% dei voti.
Così come l’ANC, noi rigettiamo ogni idea di presidenza che riproponga il diritto di veto di una qualsiasi minoranza. Essa deve lavorare per la riconciliazione nazionale nel rispetto della volontà del popolo espressa nelle elezioni. L’obiettivo essenziale di questo futuro governo di unità nazionale sarà quello di gettare le basi di una democrazia vera. Il suo ruolo dovrà essere un ruolo di ricostruzione. Rispetto a questo paese, esso dovrà fare di tutto per rispondere ai bisogni sociali dei più sfavoriti. Avrà molto da fare per rispondere a tutte le domande: educazione, formazione, lavoro, abitazioni, sanità. Deve far arrivare l’acqua e l’elettricità nella maggioranza dei villaggi, costruire strade e impianti idrici. Dovrà fornire ai nostri giovani e alle nostre donne una qualificazione professionale. Queste dovranno essere le priorità di tale governo la cui durata massima sarà di cinque anni.
Quale sarà il ruolo del Partito Comunista Sudafricano durante questo periodo?
Il suo ruolo sarà quello di assicurare che gli interessi della classe operaia saranno presi nella dovuta considerazione e di assicurare che il processo di trasferimento dei poteri alla maggioranza vada avanti.
Noi vogliamo una democrazia vera, una democrazia di base, cioè rendere partecipe il nostro popolo a tutti gli aspetti della vita del paese.
Noi vogliamo che i nostri giovani, le nostre donne, le associazioni civiche in tutte le loro forme possano dire la loro nella ricostruzione del paese.
Il ruolo del partito sarà anche di vigilare affinché il governo non sia solo di un’élite, di vigilare affinché non ci sia più corruzione. Noi dovremo costruire il Partito per andare verso un programma socialista nel rispetto del multipartitismo al quale noi siamo molto attaccati. Noi siamo sicuramente la forza socialista più forte e più coerente, ma non siamo la sola nel paese.
Come farete la vostra campagna elettorale?
Noi vogliamo la sconfitta del Partito Nazionale (quello di De Klerk) e la vittoria dell’ANC che è la forza politica e l’organizzazione più popolare. Questa vittoria è vitale se vogliamo andare avanti. L’ANC presenterà delle liste che rifletteranno tutte le forze progressiste del paese. All’interno di queste liste ci saranno dei comunisti, io stesso sarò in queste liste così come altri compagni. Ma, ripeto, l’obiettivo è che l’ANC riporti una vittoria eclatante.
Quali saranno gli ostacoli per tale vittoria?
Bisognerà creare un clima di stabilità e di riconciliazione per eliminare i pericoli di una controrivoluzione che darebbe tutto il sostegno alle forze reazionarie. Per questo bisogna dimostrare ai bianchi che la democrazia è la sola strada possibile per far uscire il paese dalla barbarie dell’apartheid.
Per il momento i bianchi controllano tutto. Ci vorrà del tempo per convincerli che la regola della maggioranza è il risultato di elezioni giuste e libere.
Ci vorrà del tempo per convincerli che noi vogliamo una società non razziale e che non siamo più i terroristi.
Siete ottimisti per l’avvenire?
L’apartheid è in crisi, questo regime è discreditato, rifiutato, non ha più alcuna legittimità. Il nostro popolo è impaziente di sbarazzarsene. Noi stiamo avanzando nella soluzione dei nostri problemi ma abbiamo ancora un immenso bisogno della solidarietà delle forze progressiste. Queste forze ci hanno aiutato nel corso di questi anni nella nostra lotta contro l’apartheid; oggi che ci avviciniamo all’inizio della sua fine, noi abbiamo bisogno più che mai del loro sostegno.