in Contropiano Anno 1 n° 2 – 30 giugno 1993
La partecipazione delle donne a un meeting internazionalista rafforza la ricerca di nuovi percorsi nelle lotte di liberazione all’interno della società, ma anche dentro lo scenario internazionale. La restaurazione imposta dal Vaticano viaggia parallelamente al carattere reazionario della nuova legislazione europea. Per le donne ricomincia, e sul serio, la lotta per la propria autodeterminazione.
Mentre scriviamo questo articolo, arriva la notizia che il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia, una dei numerosi esponenti del cosiddetto Movimento per la Vita nel governo Ciampi, “auspica la revisione della legge sull’aborto aggiungendo che – le proposte di revisione avanzate costituiscono un buon punto di partenza”. Queste proposte – estremamente restrittive – sono la “via polacca” contro l’autodeterminazione della donna e la libertà in generale.
Partiamo proprio da questo per spiegare la presenza, partecipazione e collaborazione delle donne del “Comitato 8 Marzo” al IX Meeting per la Pace e la Solidarietà tra i Popoli. In particolare, il “Comitato 8 Marzo” ha direttamente organizzato la “Giornata Anticlericale-Anticoncordataria” (8 Luglio) perché pace e solidarietà tra i popoli, valori universali ma soprattutto patrimonio storico della sinistra, non potranno essere compiutamente praticati e “attualizzati” se non capiamo il ruolo che la Chiesa Cattolica ha svolto e svolge contro la donna e contro i popoli. Se non capiamo, almeno nel nostro paese, che buona parte della sinistra ha collaborato, collabora con quel potere clericale che, proprio in assenza di contrapposizione, ha trovato una strada spianata per imporsi a tutti i livelli e a svolgere un ruolo nazionale ed internazionale di controllo e sfruttamento dei popoli.
Tornando al nostro paese e alla sinistra: non a caso il ministro della Sanità Garavaglia, nella notizia di cui prima parlavamo, ha ulteriormente dichiarato “Se si mantiene lo spirito di collaborazione e non di contrapposizione si potrebbe arrivare presto a una nuova legge”. Naturalmente si riferisce proprio a quella sinistra che, preoccupata dei compromessi in nome della governabilità, si è resa, si sta rendendo complice – di fatto – della crociata antiabortista e del pesante oscurantismo che la Chiesa Cattolica conduce in Italia e nel mondo.
Sono parole dure, è vero, ma non è il PDS a sostenere il governo Ciampi? Non a caso definito il governo del Fondo Monetario Internazionale e della Chiesa Cattolica.
Dunque anticlericalismo, pratica per anni troppo sottovalutata se non addirittura derisa, deve diventare oggi uno dei principali capisaldi della lotta delle donne nella ripresa di un percorso di autodeterminazione e per difendere (purtroppo questa è la realtà) diritti conquistati a partire dalla legge 194 e dalla Tutela della Maternità cui grava la scure della Direttiva C.E.E.
Questa Direttiva è passata, bisogna dirlo con chiarezza, con l’astensione dell’Italia grazie alle parlamentari dei “vota donna” (quelle che i giornali fanno parlare a nome delle donne!) e delle sindacaliste confederali che, invece di informare ed organizzare le donne, hanno preferito accontentarsi delle promesse – regolarmente non mantenute – dell’allora ministro del lavoro. Ora, la Direttiva C.E.E., cui i paesi membri dovranno adeguarsi, non riconosce più la maternità come un valore sociale ma la dichiara una malattia dando, così, mano libera ai “nuovi padroni delle ferriere” di licenziare la donna incinta o ricattarla, come già ampiamente avviene, nel farle firmare preventivamente la lettera di licenziamento in caso di matrimonio o di figli.
Dunque, crociata antiabortista ed espulsione dal mondo del lavoro vanno di pari passo.
Così come, in Germania, in nome della democrazia “riunificante” le donne, soprattutto quelle dell’Est, sono state violentemente espulse dal mondo del lavoro e di fatto private del diritto di aborto che, in base alla recente ipocrita legislazione, viene garantito solo alle donne ricche all’interno di una generale e feroce divisione della società in classi.
Questo è solamente un esempio dell’Europa inserita in quel Nuovo Ordine Mondiale che, in nome del mercato e del neocolonialismo mascherato da umanitarismo – sponsor anche il Vaticano – uccide bambine operaie a Bangkok e massacra le donne e il popolo in Somalia.
L’imperialismo e il fascismo degli anni ’90 sono chiaramente davanti ai nostri occhi e si impone, soprattutto alle donne, una militante partecipazione, attraverso i temi della pace e della solidarietà, alle nuove lotte di liberazione indicandone anche nuovi percorsi.