Verso la rottura di una lunga tregua sociale
in Contropiano Anno 2 n° 2 – 8 marzo 1994
Il modello economico giapponese conosce una fase di pesante crisi. A pagarne i costi saranno, ovviamente, i lavoratori. Ma anche in Giappone, modello di tiro neocorporativismo integrale nelle relazioni industriali e sindacali, cresce l’opposizione operaia. A guidarla è il “Zenroren”, un sindacato qui illegale che le direzioni aziendali si rifiutano di riconoscere preferendogli i sindacati collaborazionisti. Il Zenroren ha più di un milione di iscritti, nonostante limitati diritti sindacali. Riportiamo una corrispondenza inviataci dai compagni del Zenroren sulla lotta contro i licenziamenti alla NTT (Nippon Telephone and Telegraph), una delle maggiori corporation giapponesi. Questa lotta ci offre uno spaccato utilissimo per comprendere le dinamiche delle lotte sindacali in Giappone e le caratteristiche delle grandi società nipponiche.
La corporation giapponese NTT sta pianificando il taglio di 10.000 lavoratori e il raddoppio delle tariffe per le chiamate locali.
Il piano prevede l’espulsione di 10.000 lavoratori sulla base di dimissioni volontarie per i lavoratori di età compresa tra i 40 e i 57 anni a partire dall’ottobre ’93 per arrivare a 30.000 esuberi entro il 1996. È previsto inoltre l’aumento delle tariffe per le chiamate locali e del canone base per i telefoni pubblici. In questo modo, secondo la NTT, si potrà coprire il deficit accumulato. Ma i discorsi della NTT sui futuri deficit non hanno fondamento.
Nonostante il Giappone sia in recessione da tempo, i profitti ordinari della NTT sono stati di circa 250 miliardi di yen (più di 4.000 miliardi di lire) per l’anno passato. Il complesso dei profitti della NTT è secondo solo a quello della Toyota Motor Corporation. In termini di riserve interne – che generalmente vuol dire profitti occulti o profitti accumulati – la NTT supera la Toyota. Le riserve interne della NTT per il 1992 erano pari a 5,400 miliardi di yen, cioè 1.500 miliardi in più della Toyota. Ciò corrisponde all’1% del prodotto interno lordo della Gran Bretagna e all’intero prodotto interno lordo della Corea del Sud.
Attraverso i tagli della forza lavoro e l’incremento delle tariffe telefoniche, la NTT mira ad assicurarsi i fondi per gli investimenti in impianti ed equipaggiamenti. L’ammontare di questi investimenti è oggi pari a 1.880 miliardi di yen. Un terzo di questi (600 miliardi) è stato stanziato per la realizzazione di una rete di telecomunicazione digitale che permetterà alla NTT di fornire un servizio di telecomunicazioni avanzato per le grandi imprese.
Associate alla NTT, le società produttrici di computer come la NEC Corporation e la OKI Electric Industry e altre che forniranno gli apparecchi digitali alla NTT, realizzeranno grossi profitti. Inoltre, la NTT ha dichiarato che proseguirà su questi investimenti fino al 2015 per complessivi 44.000 miliardi di yen.
I LAVORATORI DELLE TELECOMUNICAZIONI RESPINGONO IL PIANO DELLA NTT
I lavoratori delle telecomunicazioni, in un incontro tenutosi a Tokyo a settembre, hanno lanciato un appello a sostegno dei lavoratori della NTT affinché si oppongano al piano di razionalizzazione della NTT che prevede 10.000 espulsioni e perché cominci la lotta per difendere il tenore di vita e i diritti dei lavoratori. Per tre giorni, 280 delegati delle telecomunicazioni hanno partecipato a un incontro per studiare come sconfiggere il piano dei licenziamenti della NTT.
Il primo giorno, Takeshi Iwasaki, segretario generale dell’Unione dei Lavoratori delle Telecomunicazioni (Tsushinroso), ha tenuto un discorso chiave: la battaglia contro i 30.000 esuberi del piano NTT – compresi i 10.000 licenziamenti immediati – è una lotta a difesa dell’occupazione ma è anche una lotta per il mantenimento di uno “zoccolo duro” progressista all’interno della NTT Corporation. La NTT ha perso la sua natura di ente pubblico e continua a sviluppare delle scelte rivolte alle grandi imprese; infatti, il tentativo della NTT è quello di tagliare i servizi verso gli utenti attraverso l’aumento delle tariffe.
Gli organizzatori dell’incontro hanno sottolineato poi la necessità di diffondere tra i lavoratori la consapevolezza delle scelte della NTT che tendono a favorire unicamente le grandi imprese e a creare disoccupazione.
Gli organizzatori hanno proposto i seguenti punti come gli obiettivi fondamentali del movimento:
- Appello ai lavoratori della NTT affinché abbiano un atteggiamento deciso e di rifiuto verso gli incentivi di buonuscita offerti dall’azienda;
- Organizzare un gruppo in ogni unità lavorativa della NTT definito come “gruppo contro gli incentivi al licenziamento”;
- A livello di base locale, organizzare incontri di studio e di confronto tra i lavoratori della NTT con spirito di solidarietà e con la richiesta della gente per migliori servizi.
LE INIZIATIVE PARALLELE DEL ZENROREN
Il primo ottobre, giorno in cui la NTT ha iniziato a invitare i lavoratori a ritirarsi in nome del licenziamento volontario, Zenroren e l’Unione dei Lavoratori delle Telecomunicazioni – un sindacato affiliato a Zenroren e che conta 1242 iscritti tra i lavoratori NTT – hanno tenuto iniziative parallele in più di 200 località del paese, inclusa la sede centrale e le filiali della NTT.
A Tokyo, una cinquantina di lavoratori e sindacalisti hanno lanciato appelli ai lavoratori della NTT dai megafoni delle auto: “Non devi accettare le offerte dell’amministrazione”.
Akio Tanaka, operaio del centro servizio telegrammi di Tokyo, ha detto: “Non mi ritirerò nonostante le ripetute insistenze dei funzionari per mettermi da parte; il mio è un rifiuto assoluto”. Alcuni lavoratori appartenenti all’Unione di Tutti i Lavoratori delle Telecomunicazioni (“Zendentsu”, un sindacato affiliato al sindacato ufficiale e filopadronale “Rengo”) hanno dichiarato: “Il nostro sindacato avrebbe dovuto unirsi alla lotta”. Mina Kanemoto, impiegata del servizio informazioni di Yokohama, ha detto: “I funzionari ci offrono la stupida somma di cinque milioni di yen oltre alla buonuscita ordinaria di prepensionamento se accettiamo di ritirarci volontariamente. Ma quei soldi sono un’inezia, è un contributo occasionale. Abbiamo bisogno di continuare a lavorare, è un diritto fondamentale”.
Takaji Kamogawa, vice presidente del Zenroren, si è rivolto ai lavoratori dai megafoni di una macchina del sindacato: “Lavoratori dai 40 ai 57 anni, voi che siete stati invitati a ritirarvi, avete invece contribuito moltissimo alla crescita della NTT. Il loro progetto di espellere questi lavoratori è veramente inaccettabile. Superiamo gli ostacoli che ci impediscono di mantenere l’impiego alla NTT. Noi siamo tutti a fianco della vostra lotta”.