Inchiesta su lavoro e capitale
Autore: Rita Martufi e Luciano Vasapollo
Pagine: 292
Prima edizione: 1 ottobre 2000
Editore: Media Print
ISBN-10: 8888512012
ISBN-13: 978-8888512013
Prefazione di Mauro Casadio
dalla quarta di copertina
Nella nostra epoca appare sempre più evidente come la società divenga continuamente più complessa e ancor più collegata a livello internazionale.
La base materiale che ha dato vita e forza a questa tendenza irreversibile è la profonda trasformazione avvenuta negli ultimi 20/25 anni nel sistema produttivo, il quale si è sviluppato “uscendo” dai cancelli delle fabbriche e modellando l’intera società attorno alle caratteristiche delle nuove forme produttive ed economiche.
Questo cambiamento nelle forme e nella estensione dell’economia capitalista, ma non della sua natura, ha inciso profondamente sul movimento sindacale; anche le forze politiche nate dal movimento operaio hanno conosciuto una mutazione profonda di fronte a questa capacità di “rivoluzionare” la produzione.
Per questi motivi mettere al servizio del pensiero critico, ovunque si manifesti, questa inchiesta può contribuire a offrire chiarezza a chi si muove “fuori dal coro”. Il lavoro di analisi parte appunto dalla affermazione della “globalizzazione” e dimostra che di globalizzato in realtà c’è la sola dimensione finanziaria, con una devastante speculazione che riesce a mettere in ginocchio paesi interi, e una competizione sempre più forte, sempre più veloce.
Quello che emerge dai dati è che la competizione non avviene, come vogliono i dettami economici del capitalismo, tra imprese nel mercato mondiale ma si configura sempre più come competizione tra aree economiche, tra i blocchi economici UE, USA-Nafta e Giappone.
L’analisi-inchiesta statistico-economica che qui presentiamo riguarda solo la prima parte di un lavoro più ampio che crediamo serva a rafforzare una lettura della realtà antagonista al clima di omologazione che ormai viviamo da troppo tempo.
Con quest’impegno presentiamo questa prima parte e ci prepariamo ad organizzare il nostro lavoro per i prossimi mesi.
da “Il lavoro teorico della Rete dei Comunisti” di Italo Nobile
In “Eurobang” (Media Print edizioni) Martufi e Vasapollo descrivono come la tendenza alla complessità sociale e alla natura sempre più interrelata a livello internazionale dei processi sociali abbia il suo fondamento nella profonda trasformazione (originatasi negli anni Settanta) del sistema produttivo che si è sviluppato uscendo dai cancelli delle fabbriche e modellando l’intera società attorno alle caratteristiche delle nuove forme produttive ed economiche.
Il testo si sofferma prima sulla competizione globale tra poli geoeconomici, poi esamina le moderne forme di sfruttamento, poi i processi di internazionalizzazione nei nuovi blocchi ed infine descrive lo sviluppo diseguale del polo europeo (analisi propedeutica a quella che porterà al progetto dell’uscita dall’euro e dall’Unione Europea).
Mauro Casadio nella prefazione afferma “alla distruzione delle vecchie forme produttive è corrisposta anche la scomposizione della vecchia organizzazione sindacale oltre che politica dei lavoratori con conseguente perdita d’identità e di possibilità di difesa: questa scomposizione non ha assunto la forma di una crisi organizzativa ma quella della mutazione genetica delle organizzazioni nate dal movimento storico dei lavoratori; se questo è vero bisogna capire le configurazioni attuali e future della forza lavoro che nasce dal nuovo modello produttivo per ricostruire organizzazione e coscienza, strumenti di lotta e di identità e per ridare ai lavoratori quel ruolo centrale che oggettivamente hanno nella nostra società”.