Lettera aperta
La Rete dei Comunisti (per Contropiano Anno 11 n° 1 – 14 Febbraio 2003)
I preparativi per l’aggressione militare statunitense contro l’Iraq sono ormai operativi mentre le cancellerie dei vari paesi si apprestano a definire la gestione politica del nuovo conflitto.
La guerra preventiva diventa così la manifestazione concreta e devastante del livello raggiunto dalla competizione globale che oppone gli Stati Uniti all’Europa e agli altri poli economici e geopolitici.
In Europa, in Italia, nel resto del mondo ed anche nel cuore stesso degli Stati Uniti crescono però ogni giorno l’opposizione e la resistenza popolare contro la guerra, le sue cause e le sue conseguenze. I movimenti per la pace si saldano così ai movimenti sociali, sindacali, culturali che in questi anni hanno animato la lotta contro il capitalismo e la sua variante liberista e guerrafondaia. L’imperialismo si manifesta ormai concretamente e mette ogni popolo, ogni Stato e l’umanità nel suo complesso di fronte ad una prospettiva drammatica.
In Italia e in Europa ci si pone il problema di come dare altrettanza concretezza alla opposizione di massa contro la guerra e di come impedire ogni complicità con l’escalation militare scatenata dagli Stati Uniti. Tutte le forze sociali, sindacali, culturali sono chiamate a dare il proprio contributo per fermare la macchina bellica. L’unità del movimento contro la guerra va dunque salvaguardata e rafforzata. Il NO alla guerra assume un carattere dirimente sul quale avviare alleanze ampie tese ad isolare i sostenitori dell’escalation militare.
Gettiamo le basi
In questo senso diventa decisivo interdire ogni partecipazione attiva dell’Italia alla guerra preventiva sia sul piano politico/diplomatico sia su quello militare. Si pone dunque concretamente il problema di impedire l’uso delle basi militari USA/NATO in Italia e in Europa per l’aggressione militare contro l’Iraq e gli altri paesi. La complicità italiana nell’uso dello spazio aereo, delle strutture aereoportuali, dei sistemi logistici equivale ad una partecipazione alla guerra.
In questi anni, sono cresciuti movimenti e realtà locali che hanno dato vita a mobilitazioni importanti contro la presenza delle basi militari USA/NATO nel nostro paese: dal comitato “Gettiamo le basi” in Sardegna alle iniziative contro la base NATO di Pisignano, dalle manifestazioni contro la base di Camp Darby alla prossima manifestazione prevista il 18 gennaio contro la base di Camp Ederle a Vicenza.
Questi movimenti rappresentano una indicazione concreta e corretta che deve essere fatta propria da tutto il movimento che si batte contro la guerra. Lo smantellamento delle basi militari USA/NATO in Italia è un passaggio decisivo per mettere fine a quella ingerenza politica-militare degli Stati Uniti sull’Europa manifestatasi chiaramente nel vertice NATO di Praga e rivendicata apertamente dall’amministrazione americana.
NO al riarmo europeo
In Europa esistono forze politiche, correnti di pensiero e settori dell’establishment che vedono come unica prospettiva la costituzione di una Europa come nuova superpotenza globale capace di competere con gli Stati Uniti non escludendo il piano tecnologico/militare. In questo senso va il recente documento congiunto franco-tedesco che vorrebbe realizzare a tappe forzate entro il 2003 il famoso Esercito Europeo.
Ma accettare la strada indicata dai poteri forti europei sarebbe un errore clamoroso per i movimenti contro la guerra. Solo un forte e indipendente movimento popolare e democratico per la pace può trasformare l’Europa in una alternativa alla supremazia globale statunitense e in un soggetto protagonista di un mondo multipolare. Seguire gli Stati Uniti sulla strada del riarmo e dell’egemonia non può che aggravare il carattere reazionario, antipopolare e antidemocratico assunto dall’Unione Europea.
Ci aspettano mesi di intense mobilitazioni in cui sarà fondamentale salvaguardare l’unità tra tutti i soggetti che diranno chiaramente NO ALLA GUERRA ma in cui sarà altrettanto decisivo far crescere una nuova coscienza della posta in gioco, della fase storica e del pericolo che l’imperialismo rappresenta per l’umanità tutta.
La Rete dei comunisti sarà parte attiva nel movimento contro la guerra e soggetto propositivo dentro tutte le proposte unitarie che avranno l’obiettivo di consolidarlo e farlo crescere.
CREDITS
Immagine in evidenza: Caccia-bombardiere F-15 in decollo dalla base NATO di Aviano
Autore: Mitch Fuqua, 28 marzo 1999
Licenza: public domain
Immagine originale ridimensionata e ritagliata