La Rete dei comunisti
L’escalation dell’amministrazione Bush contro Cuba, sta delineando una scenario estremamente preoccupante che le forze della sinistra in Europa e nel resto del mondo non possono e non debbono sottovalutare.
Il documento approvato pochi giorni fa dal governo statunitense, non contiene solo le misure per un ulteriore strangolamento economico dell’isola. Quel documento annuncia che il possibile prossimo bersaglio della guerra preventiva scatenata dagli USA potrebbe essere Cuba. L’ipotesi della guerra non dichiarata ma minacciata, annunciata, sperimentata per quarantacinque anni da ben dieci amministrazioni statunitensi, sta assumendo la fisionomia di una possibilità concreta.
Gli Stati Uniti non intendono sfilarsi dal pantano iracheno perché questo è funzionale al progetto del Grande Medio oriente, e non intendono neanche rinunciare al progetto strategico dell’ALCA. L’Area di Libero Scambio delle Americhe, intende fare di tutta l’America Latina un nuovo blocco economico e commerciale subalterno a Washington da utilizzare come massa critica nella competizione globale contro l’Europa e la Cina.
L’ALCA non potrà realizzarsi se sulla sua strada incontrerà ancora l’esistenza e la resistenza di Cuba. Dal coraggio e dalla indipendenza di Cuba hanno tratto forza in questi anni le forze politiche e sociali dell’America Latina che hanno portato ai cambiamenti in Venezuela, in Brasile, in Ecuador, in Bolivia. Ma le spaventose pressioni politiche ed economiche di questi anni, stanno rendendo Cuba l’anello debole del fronte che nel continente latinoamericano si oppone all’egemonia degli USA.
L’Unione Europea si sta prestando ad una scambio immorale con gli Stati Uniti che concede a Washington carta bianca contro Cuba in cambio di maggiori spazi per le ambizioni europee nell’Europa dell’est ed in parte del Mediterraneo. Rinunciando ad opporsi agli effetti della internazionalizzazione del blocco contro Cuba, Bruxelles, come due secoli fa, torna ad accettare la riedizione della Dottrina Monroe consegnando l’America Latina agli Stati Uniti.
Il rischio che Cuba possa oggi essere aggredita come l’Iraq è reale. Cuba deve essere liquidata perché è un ostacolo sulla strada dell’amministrazione Bush nel progetto ALCA in America Latina. La sinistra a livello europeo ed internazionale non deve sottovalutare questa emergenza. Se Cuba venisse attaccata, quarantacinque anni di tentativi di rendersi indipendenti dagli USA in America Latina verrebbero spazzati via. Nessuno, anche qui in Europa può dimenticarsi la drammatica lezione del Nicaragua né quella del Cile. L’esperienza politica e rivoluzionaria ha bisogno di sostegno e solidarietà oggi. Non c’è sempre tempo e possibilità di fare autocritica “dopo” le tragedie. L’Iraq sta insegnando a tutti che la resistenza deve essere globale e che la superficialità della sinistra europea prima o poi viene sempre smentita dai fatti.
Difendiamo Cuba oggi, difendendo con essa l’idea concreta di un altro mondo possibile
CREDITS
Immagine in evidenza: Bandiera cubana
Autore: Gayatri Malhotra, 17 gennaio 2019
Licenza: Unsplash License;
Immagine originale ridimensionata e ritagliata