Rete dei Comunisti – Bologna
Nell’esprimere solidarietà al collettivo Crash, non possiamo fare a meno di sottolineare l’ennesima prova di forza della giunta comunale di Bologna, che fa a gara con quella di Verona nell’affrontare con modalità securitarie le problematiche legate alla dimensione sociale, aggregativa e politica.La sorte toccata al collettivo di Crash potrebbe toccare ad altre realtà presenti in città: l’opera di desertificazione promossa dal comune procede a passo celere. Si conferma una lenta mutazione della città, dove la dimensione aggregativa e socializzante che esprimeva Bologna si sta spegnendo. Tutto questo in nome di “terrorizzanti” campagne contro il degrado, che si individua soprattutto in alcuni settori della composizione sociale (giovani precari, disoccupati e immigrati in genere).La risposta per fermare questa drammatica situazione è rimettere alcentro i bisogni e le garanzie delle porzioni sociali popolari, partendo dalla capacità di intervenire sul territorio, dimostrando la validità di una politica tesa alla loro organizzazione diretta e indipendente.
Questo per ridare fiato ad una sinistra di classe che oggi non può rincorrere le logiche e le necessità della rappresentanza istituzionale, limitata in se nel ruolo di coprire e/o spingere da sinistra la politica dei “palazzi”, ma che sia capace di scommettere sulle forme indipendenti di aggregazione e lotta.
A maggior ragione se l’omologazione strategica tra centro sinistra e centro destra, nella nostra città come nel resto del paese, è sempre più evidente ed alimenta estesi fenomeni di scollamento e degrado civile: dal rifiuto della politica, al neoqualunquismo, fino ai sempre pericolosi rigurgiti fascistoidi e razzisti.
Oggi partendo da una situazione difficile, proprio in questa città laboratorio per gli equilibri del Partito Democratico, e per il modello
Cofferati, si deve superare la fase di denuncia per provare a costruire.
Costruire cosa diversa dal mettere in periodicamente in discussione l’appoggio alla ricandidatura dell’attuale sindaco di Bologna, come se fosse questo un elemento centrale di rottura o di trattativa per determinare diversamente le attuali e future politiche cittadine.
Prioritaria è una costruzione che abbia al centro l’indipendenza politica dall’attuale quadro istituzionale e governativo, con una mirata azione per dare strumenti e organizzazione alle fasce sociali che vogliamo rappresentare come sinistra di classe.
CREDITS
Immagine in evidenza: Caschi blu
Autore: Federico Filipponi; 7 gennaio 2009
Licenza: Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
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