Furberie in corso nel polo industriale di Catania
In Contropiano Anno 18 n° 1 – 16 febbraio 2010
La mancanza di equilibrio è un elemento fondamentale nel funzionamento dell’economia capitalista; eppure, questa evidenza elementare è sistematicamente occultata dalle agenzie convenzionali d’osservazione, vale a dire, in sintesi, dall’informazione dominata dal pensiero prevalente. Ecco i fatti: lo scorso quattro gennaio, Enel Green Power, Sharp e ST Microelectronics hanno firmato un accordo finalizzato alla realizzazione della più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in Italia.
La fabbrica sorgerà in un impianto industriale già esistente, lo stabilimento M6, la cui costruzione è stata completata nel 2004 nella zona industriale di Catania. Nonostante non sia mai stato pienamente attivato, ora viene messo a disposizione da ST Microelectronics, che sembra distrarsi dalle politiche industriali di produzione per occuparsi dell’aspetto più speculativo-finanziario dell’impresa.
La costruzione del modulo M6 di ST risale a un accordo del 2000 che avrebbe dovuto garantire 1100 nuove assunzioni ed un ingente investimento. Da allora, la crisi è intervenuta, fornendo alibi e pretesti per nessun aumento del livello occupazionale, anzi. Il mercato dei semiconduttori, il settore altamente qualificato della forza-lavoro impiegata da ST, dimostra chiaramente quanto la sovrapproduzione non sia eccessiva produzione di merci rispetto ai bisogni reali, ma piuttosto la produzione di plusvalore. La mancanza di equilibrio diviene quindi squilibrio: non solo uno sviluppo disarmonico con pieni e vuoti, ma anche un polo dominante e un polo assoggettato in modo ordinato e gerarchico.
Nel Meridione, è l’alto margine di sfruttamento pianificato scientificamente e spietatamente la logica che presiede ad ogni investimento di capitali. Una mano molto poco invisibile guida il mercato. La crisi attuale, infatti, è economica e non, come molti sostengono, finanziaria o essenzialmente finanziaria. La regina madre delle crisi del modo di produzione capitalista è, senza dubbio, quella di sovrapproduzione. Vi è sovrapproduzione quando l’abbondanza relativa delle merci è tale da non renderle più funzionali alla creazione di plusvalore.
ST, quindi, produrrà altrove dopo aver sfruttato completamente le potenzialità del sito, dove il tasso medio di profitto è più alto. Il bando lanciato dalla Provincia di Catania per la realizzazione di 2000 tetti con impianto fotovoltaico nella provincia etnea può servire come mezzo d’incremento della domanda nell’area del Mediterraneo a cui guardano Enel e Sharp, ma soprattutto per realizzare un importante mezzo d’investimento e d’accumulazione per Enel attraverso lo ‘scambio su posto’ dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico.
Lo ‘scambio su posto’ prevede che l’eccedenza di energia prodotta da ogni impianto fotovoltaico venga ceduta gratuitamente ad Enel, che in cambio e attraverso un consorzio, per venti anni non fa pagare il consumo domestico di energia elettrica e provvede alla manutenzione. L’energia diviene una merce qualsiasi. Così, la forza-lavoro altamente qualificata necessaria per la produzione di circuiti integrati è stata interamente sfruttata per la realizzazione del massimo di plusvalore possibile in una determinata condizione, mentre, con la produzione di pannelli fotovoltaici, che è meno complessa, la stessa forza-lavoro verrebbe a perdere quelle competenze che ne garantiscono la centralità nel processo di valorizzazione della merce e, quindi, la forza contrattuale.
L’esistenza della questione meridionale e la sua persistenza, voluta ostinatamente dalle classi dominanti e dal blocco di potere ad esse funzionali, è un’opportunità che il capitalismo internazionale utilizza per fronteggiare le crisi che esso stesso determina. La responsabilità non è del singolo soggetto capitalista, impresa privata o consorzio con partecipazione pubblica, ma piuttosto è la conseguenza necessaria della logica di un processo economico. La stessa devastazione ambientale è all’interno della medesima logica: la logica della crisi di sistema del modo di produzione capitalistico. La tecnologia innovativa di Sharp detterà i modi e i tempi di questa nuova fase a Catania.
L’attuale competizione globale è lo scontro per il controllo delle aree più significative del mondo attraverso il mercato, le tecnologie e la scienza. Nel 2000, l’Europa si assunse il carico di una fetta d’intervento tramite il CIPE poiché la Sicilia è un’area economicamente depressa, rendendo il sito appetibile per i capitali internazionali. Questo modello di sviluppo, lungi dal garantire vero progresso, cristallizza le disuguaglianze tra le nazioni e tra le classi all’interno di ogni paese. Compete alle forze politiche alternative, alle forze produttive e alle forze intellettuali marxiste il compito di indirizzare gli sforzi verso l’individuazione di una modalità di transizione ad un modello di sviluppo più rispondente ai veri bisogni del Paese.
CREDITS
Immagine in evidenza: Pannelli solari
Autore: American Public Power Association, 30 ottobre 2017
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