Approvato all’Assemblea Nazionale del 2 e 3 Aprile 2011
La Rete dei Comunisti dalla data della sua costituzione nel 1998 ha scelto di non formalizzare il modello di organizzazione concretamente funzionante cosciente dei propri limiti soggettivi qualitativi e quantitativi, basando le ragioni della proprie esistenza sui contenuti e sulla funzione generale che si voleva svolgere nel contesto a cavallo del passaggio di secolo.
La tenuta dell’organizzazione è stata garantita dalla costruzione processuale di una identità collettiva ed il collante è stato il “patto politico” tra compagni che condividevano un punto di vista generale a partire dalla riaffermazione della indipendenza politica del movimento di classe e dei comunisti. Questi elementi strategici assieme al continuo consolidamento e crescita del rapporto di massa sociale e politico nelle sue molteplici forme hanno permesso una omogeneità costruita sul confronto interno che ha permesso il mantenimento della prospettiva generale.
Questa “forma informale” di organizzazione ha permesso nell’ultimo decennio di affrontare le varie fasi che hanno caratterizzato il conflitto sociale e politico nel paese ed il confronto con le altre ipotesi politiche, spesso in una nostra condizione di relativa dimensione organizzativa. Oggi di fronte alle possibilità che produce lo sviluppo delle contraddizioni e la richiesta di organizzazione che viene dalla crisi delle formazioni comuniste riteniamo sia necessario ipotizzare e sperimentare ipotesi organizzative più avanzate di quelle praticate da noi in questi anni.
Non si tratta, ora, di costituire un nuovo partito da aggiungere ad altri, ma di intraprendere un processo di organizzazione dei comunisti che sappia essere strumento politico effettivo ma che non si chiuda in un modello definitivamente confezionato ed impermeabile alle evoluzioni del rapporto con le altre strutture che si collocano nella nostra stessa prospettiva. In questo senso ha ancora vigenza il “patto politico” che ha permesso la tenuta della RdC in anni certamente complessi e vogliamo lasciare il carattere a rete delle relazioni con altre esperienze comuniste coscienti di essere dentro un processo i ricomposizione i cui esiti sono ancora da definire.
La scelta di essere organizzazione di militanti con funzioni di massa e la disillusione prodotta da innumerevoli esperienze negative fatte dentro e fuori i partiti ci spinge a definire due piani di relazione organizzata, quella dei Militanti e quella degli Attivisti. I militanti sono coloro i quali intendono non solo aderire al progetto ma assumere responsabilità soggettive nelle strutture e nella attività dell’organizzazione. Impegni individuali che devono avere a riferimento la discussione e le decisioni collettivamente prese sia nelle strutture di direzione che di lavoro di cui la RdC si fornisce. L’importanza del Collettivo non risiede solo nella necessità di affrontare adeguatamente i complessi problemi che intendiamo affrontare ma anche essere una controtendenza alle derive individualiste, leaderistiche e competitive che si sono ampiamente radicate nella cultura politica della sinistra e dei comunisti.
Attivista è chi, pur condividendo il progetto politico, non intende impegnarsi con incarichi di responsabilità nelle strutture. L’obbligo che si chiede è quello della partecipazione attiva al dibattito politico delle strutture di appartenenza ed alle iniziative politiche dell’organizzazione. Vanno naturalmente sollecitate e costruite tutte quelle forme di collaborazione organizzata praticabili in base alle esigenze degli attivisti. La condizione di attivista ha però un’altra funzione da svolgere in quanto il rapporto tra attivisti e militanti è dinamico. La relazione che si stabilisce è anche un momento di reciproca verifica, sulla condivisione delle scelte e dalla pratica politica, funzionale ad un rafforzamento del rapporto da militanti tramite l’assunzione di responsabilità nelle strutture, naturalmente se è il risultato di una verifica positiva. D’altra parte questa elasticità della relazione politica interna permette anche di tornare in modo non traumatico su scelte d’organizzazione già fatte ma che possono mostrare difficoltà politiche o individuali nello sviluppo della attività organizzata.
L’adesione alla Rete dei Comunisti avviene tramite rilascio della tessera individuale in cui vengono definiti i rispettivi ambiti di dibattito e di organizzazione; per gli attivisti sono l’Assemblea Nazionale annuale e gli attivi locali, Per i militanti sono il Coordinamento Nazionale e la Segreteria.
La Rete dei Comunisti ha deciso inoltre di dotarsi di un responsabile d’organizzazione che svolga anche una funzione di coordinatore sulla formazione che verrà effettuata tramite l’associazione marxista “Politica e Classe”.
L’ARTICOLATO
1) Assemblea Nazionale. La Rete dei Comunisti convoca tutti gli anni la propria Assemblea Nazionale con tutti i suoi aderenti, militanti, attivisti e i rappresentanti delle organizzazioni che hanno stretto “patti federativi” con la nostra Organizzazione per analizzare la situazione politica nazionale ed internazionale, le scelte politiche fatte nell’anno trascorso, per progettare l’attività dell’organizzazione per l’anno successivo e per verificare nella pratica il funzionamento delle strutture dell’organizzazione, infine per rafforzare il percorso di formazione politica collettiva.
2) Coordinamento Nazionale. Il Coordinamento Nazionale è l’Attivo Nazionale dei militanti dell’Organizzazione, è la struttura di direzione che deve attuare le scelte fatte dalla Assemblea Nazionale, verificare l’attività complessiva delle strutture nazionali e territoriali. Al Coordinamento partecipano coloro i quali hanno incarichi di responsabilità nella direzione e nella gestione delle strutture di lavoro nazionali, settoriali e di quelle territoriali. Alla attività del Coordinamento Nazionale partecipano di diritto i rappresentanti delle Organizzazioni Federate nella misura decisa nei patti federativi reciprocamente sottoscritti.
3) Segreteria. La Segreteria è la struttura di gestione dell’attività complessiva dell’Organizzazione. La Segreteria deve attuare le scelte politiche decise dal Coordinamento Nazionale e verificarle a tutti i livelli necessari; deve, inoltre, promuovere il dibattito interno alle strutture di lavoro e di intervento e la formazione politica coinvolgendo i militanti ed gli attivisti dell’organizzazione.
4) I livelli locali. Per i livelli locali si devono intendere le strutturazioni provinciali e regionali come ambiti di gestione e coordinamento della attività della Rete dei Comunisti. La strutturazione della direzione di questi livelli devono fare riferimento a quelle nazionali con la formazione di coordinamento e segreteria locale, composti dai quadri militanti, e con l’attivo generale come ambito formale di dibattito, confronto politico e organizzazione anche per gli attivisti dell’organizzazione.
5) Patti Federativi. Possono essere ipotizzati patti federativi con strutture politiche e settoriali, nazionali e locali che prevedano la partecipazione di queste al Coordinamento Nazionale o nelle strutture di direzione dei livelli locali previsti. Può essere prevista, se necessaria, la reciprocità della partecipazione alle strutture di direzione con le organizzazioni federate.
6) le adesioni. La Rete dei Comunisti ha scelto di strutturarsi come organizzazione di quadri con funzione di massa ed è dunque necessario definire due livelli di partecipazione alla sua attività complessiva. La prima, e più larga, è quella degli attivisti cioè per chi condivide il nostro punto di vista generale, lo sostiene e partecipa alla attività politica ma che non ha un impegno e responsabilità dirette nella gestione dell’organizzazione. Gli attivisti partecipano alla definizione delle scelte politiche generali e locali come membri della Assemblea Nazionale e degli Attivi Territoriali.
Chi è impegnato in modo militante nel lavoro dell’organizzazione è membro del Coordinamento Nazionale e partecipa alla gestione della vita dell’Organizzazione con incarichi e responsabilità conseguenti. Il Coordinamento Nazionale esprime al suo interno una Segreteria. L’adesione è individuale ed è inizialmente in qualità di Attivista. L’Organizzazione deve operare affinché gli attivisti maturino la necessità di assumersi maggiori responsabilità e divenire militanti a pieno titolo, questo passaggio ha bisogno di un periodo di reciproca verifica per poter fare una scelte di impegno pienamente cosciente. Il periodo può essere orientativamente di un anno con le eventuali eccezioni che vanno valutate dalle strutture locali dell’Organizzazione