Contropiano anno 25 n°1 – maggio 2016
Atti del convegno tenuto a Padova il 19 marzo 2016
Formato: 21×30
Pagine: 58
Pubblicato il: aprile 2018
L’attuale fase di crisi è il motore che alimenta costantemente l’aggressività militarista e le proiezioni di potenza, per affrontare la quale le borghesie continentali europee si stanno cimentando da anni nella costruzione di un polo imperialista, in grado di competere con il colosso statunitense e le altre economie “emergenti”.
Tutto ciò in un contesto storico che con le sue fasi di crisi sta producendo una accelerazione nella omogeneizzazione dell’area continentale; accelerazione che si sta manifestando in questo periodo, ad esempio, con l’aggressione sociale alla Grecia costringendola all’accettazione dei ricattatori Memorandum e con le vicende belliche in atto in Medio Oriente e nell’Africa del Nord, ma che ormai, con gli ultimi attentati a Parigi, tracimano sempre più dentro lo stesso spazio dell’Unione. Il massacro di Parigi si è trasformato, per l’establishment europeo, in un’ottima occasione per accelerare il processo di costruzione dell’esercito europeo, come atto decisivo per sancire l’Europa Superpotenza in possesso anche, con i soliti francesi, dell’armamento nucleare.
Ma la capacità egemonica del progetto europeo si sta misurando anche con quel processo migratorio messo in moto dagli stessi paesi europei con l’aggressione alla Libia e alla Siria, che sta portando nel continente milioni di persone. Anche qui la sfida per le borghesie è di integrare nuova Forza Lavoro nell’apparato produttivo europeo, riducendo il costo del lavoro sia per gli immigrati sia per i cittadini europei, rendendo complessivamente più competitivo a livello mondiale il sistema produttivo continentale e quello tedesco in primo luogo.
L’iniziale rappresentazione mediatica degli sfollati dalle guerre accolti a braccia aperte, deve fare i conti ora con le contraddizioni interne ai vari paesi europei, che chiudono le frontiere contraddicendo platealmente il trattato di Schengen. Le immagini dei migranti che passano le frontiere europee con la bandiera blu dell’UE e la fotografia della Merkel ricordavano scene di propaganda di altri tempi, sulle quali oggi la cancelliera si gioca una partita politica di primaria importanza, che ne nasconde una di ben più ampia portata, attinente appunto la trasformazione del mercato del lavoro ed alla competitività del più potente tra i paesi europei.
SOMMARIO
- Relazione introduttiva.
Walter Lorenzi (Rete dei Comunisti) - Migranti e Keynesismo militare.
Guglielmo Carchedi (York University) - La “razzializzazione”, nuova frontiera dello sfruttamento.
Aboubakar Soumahoro (Esecutivo Nazionale USB) - Il ruolo dell’industria, della difesa e sicurezza della politica estera e di difesa italiana ed europea.
Rossana De Simone (Peacelink) - Le politiche europee sulla cittadinanza e la stratificazione del mercato del lavoro.
Martina Pasqualetto (Osservatorio Permanente sull’esclusione Sociale) - Migranti, lotte sociali e ricomposizione di classe.
Mauro Casadio (Rete dei Comunisti) - La costruzione del polo imperialista europeo nella competizione globale.
Collettivo Askavosa di Lampedusa - Migranti, mercato del lavoro e guerra.
Rete dei Comunisti
Sono anche disponibili:
- il documento di convocazione del seminario
- il report del seminario
- le video registrazioni delle prime 5 relazioni.