Imperialismi contro Nuestra America. La lotta di classe nel XXI secolo riparte dall‘America Latina.
Dopo aver organizzato il Sit-in difronte l‘Ambasciata della Bolivia a Roma e iniziative nelle maggiori città italiane di piena solidarietà internazionalista di classe con i compagni, i proletari in lotta contro le aggressioni capitaliste e imperialiste in Bolivia, Cile, Ecuador, Brasile e di sostegno ai governi rivoluzionari di Cuba,e del Venezuela, è continuata il 21 novembre nella sede di Caserta la campagna nazionale della Rete dei Comunisti, tesa alla riflessione politica sulla fase attuale dello scontro di classe alla luce di quello che sta succedendo in America Latina e segnatamente a seguito del golpe avvenuto in Bolivia che ha portato alla destituzione di Evo Morales.
Dopo una breve introduzione di Armando Cerulli della RdC di Caserta, Luciano Vasapollo, compagno della RdC, docente alla Sapienza di Roma e Direttore del Cestes, ha fatto un quadro complessivo della situazione del conflitto di classe nelle sue dinamiche storiche, nell‘attualità e prospettive per la costruzione delle transizioni al socialismo ; molto attenta la presenza partecipata dei compagni Rdc della Campania, di membri dell’Usb di Napoli e Caserta, di Potere al Popolo Caserta e di esponenti del movimento casertano quali il Collettivo Millepiani e il Collettivo Tempo Rosso.
Nella sua Lunga, articolata e molto documentata relazione, Vasapollo ha ben sottolineato la natura rivoluzionaria del governo boliviano e del carattere reazionario del potere di classe delle forze che lo hanno deposto almeno al momento, visto che è in corso una intensa e durissima lotta politico sociale che viene repressa dall’esercito golpista con la forza e con decine di contadini e minatori ammazzati e centinaia ormai di feriti e arresti di compagni e proletari che appoggiano la grande esperienza rivoluzionaria del governo dei campesindios e minero ros guidato dal Más.
Si è raccontata la storia politica del compagno Evo Morales, evidenziando come la lotta sia a profondo connotato di classe anche se sono evidenti caratteristiche dello scontro che possano essere etnicamente connotate in chiste razziale e ipocritamente mascherato da fattori di fondamentalismo religioso: Vasapollo ha ben individuato la causa economica di questo golpe nelle risorse minerarie boliviane e soprattutto nel litio che avrà una grande importanza per l’avvio della green economy, ovvero per la strategia capitalista che prende a pretesto la questione ecologica per incentivare le imprese ad investire e dunque per superare la stagnazione mondiale derivante dalla crisi sistemica iniziata alla fine degli anni Sessanta, ma evidenziatasi con forza esplosiva a partire dal 2007.
La relazione ha anche ben rimarcato il legame tra questo golpe e gli attacchi di guerra economica monetaria causate alla rivoluzione bolivariana in Venezuela dalle forze della reazione e al movimento progressista e democratico ecuadoregno.Si è ricordato come senza il ruolo politico della transizione socialista cubana, il grande slancio rivoluzionario sudamericano non avrebbe avuto luogo e non potrebbe continuare a resistere creando aree politiche della transizione al socialismo come L‘ALNA.
Alla fine dopo oltre due ore e mezza di partecipato dibattito si è chiusa L‘iniziativa con l’intervento di Michele Franco della RdC di Napoli, che ha sottolineato che sono necessari queste iniziative di riflessione ed elaborazione ad un tempo politici e formativi per rompere il velo dei media su questi eventi, vero strumento di comunicazione del potere che copre e falsifica l’informazione su questi processi storici.
Le varie domande fatte poi dai compagni a Luciano Vasapollo hanno contribuito a chiarire il ruolo dei governi reazionari di Bolsonaro in Brasile e di Macry in Argentina nel tentativo di abbattere o nell’indebolimento dei processi rivoluzionari sudamericani, e sulla situazione in Colombia dove le Farc stanno discutendo sul mancato rispetto dell’accordo fatto con il governo colombiano da parte dello stesso governo.
Vasapollo nel corso di tutta la trattazione ha continuamente insistito sul fatto che c’è una forte riflessione critica da parte dello stesso Morales sugli errori fatti nel corso della propria esperienza politica di governo di classe ma ha altresì argomentato che la transizione rivoluzionaria vede inevitabilmente errori e limiti e un conflitto intenso che non sempre può essere ricondotto alla via elettorale parlamentare. E’ uno scontro che verrà combattuto con ogni mezzo necessario.
Il risultato di questo scontro di classe in corso in molti paesi latinoamericani ci parla e ci dice molto anche come comunisti e rivoluzionari in Europa.
Non possiamo limitarci a denunciare la repressione, raccontare quello che accade ed esprimere solidarietà. Ne consegue che il democraticismo senza lotta di classe della sinistra europea o l’eterno settarismo di certa ultrasinistra, sono atteggiamenti del tutto dannosi per la lotta di classe, sia sul campo in America Latina che qui ed ora sul nostro fronte nel cuore dell’imperialismo europeo.
I marxisti insomma devono sempre ricordare che le cose che vengono fatte nella lotta rivoluzionaria sono in stretta relazione con il divenire dei processi reali che si offrono nel corso della storia, determinazione da cui difficilmente si può prescindere nei percorsi della presa del Potere rivoluzionario che va più in là significativamente dal solo governare le transizioni: La Rete dei comunisti è saldamente al fianco di Evo Morales e con il popolo dei mineros e campesindios, per il rafforzamento del Processo rivoluzionario nella democrazia socialista:
Rete dei comunisti di Caserta