Stefano Porcari
E’ stato decisamente interessante e per molti aspetti intrigante il convegno tenutosi a Napoli sabato scorso organizzato dalla Piattaforma Eurostop. Le relazioni, i contributi e i numerosi interventi, hanno consentito di sviluppare sotto molte angolazioni l’analisi e la conoscenza delle ambizioni di quello che è stato definito come il “complesso militare industriale europeo”.
I lavori sono stati aperti dal saluto di Sandro Fucito presidente del Consiglio Comunale di Napoli e di Giuseppe Aragno, noto e autorevole storico, che è il candidato di Potere al Popolo nelle elezioni suppletive per il Senato del prossimo febbraio a Napoli.
I lavori sono stati coordinati da Paola Palmieri e Antonella Avolio. La presidenza ha preso a prestito le parole del Premio Nobel Peter Handke – quando ha affermato che con la guerra contro la Jugoslavia era morta l’Europa ed era nata l’Unione Europea – per sintetizzare il senso del convegno organizzato da Eurostop a Napoli, un territorio dove insistono emblematicamente il comando Nato, la scola di guerra europea e il principale polo dell’industria aereospaziale.
E’ stata dunque contestata la tesi secondo cui l’Unione Europea possa essere considerara una esperienza di pace che può candidarsi ad un ruolo progressivo nei conflitti e nelle crisi internazionali. La sua natura e le sue scelte concrete dicono tutt’altro.
Con dovizia di dati e di documentazione le relazioni di Walter Lorenzi e Alessandro Giannelli (Eurostop) hanno mostrato i passaggi concreti, avvenuti soprattutto dal 2015 a oggi, con cui l’Unione Europea nel suo insieme o tramite le cooperazioni rafforzate tra alcuni degli Stati membri, ha avviato il processo di integrazione delle industrie militari e tecnologiche e il conseguente boom delle spese militari a livello europeo. In questo processo si assiste ad accelerazioni, come quelle di Macron, e a riluttanze di altri paesi. Ma la Brexit della Gran Bretagna ha indubbiamente funzionato da acceleratore sul piano politico/militare nella Ue. La stessa Nato non appare più in grado di svolgere la sua funzione come in passato a causa delle divergenze tra partner europei e Usa, accentuate anche dall’amministrazione Trump. Angelo Baracca, fisico e storico esponente degli Scienziati contro la guerra, si è invece soffermato sul ruolo della Nato e soprattutto sula necessità di opporsi alla presenza di armi nucleari nelle basi Usa/Nato sul territorio italiano.
Mauro Luongo (Eurostop) si è soffermato sul cambiamento qualitativo avvenuto nelle tecnologie dual use cioè facilmente riconvertibili e utilizzabili – reciprocamente – nel settore civile come in quello militare. Un cambio di paradigma che non solo rovescia quello precedente (le innovazioni sul settore bellico che ricadevano sul civile) ma è strettamente connesso alla furibonda caccia dei gruppi capitalisti a nuove forme di accumulazione.
L’altro elemento di estremo interesse – ed al quale va riservata grande attenzione da qui al futuro – è la competizione per accaparrarsi le nuove materie prime di cui ha bisogno l’industria digitale e il passaggio dagli idrocarburi all’elettrico: coltan, litio ed altri minerali diventano strategici per l’industria del XXI Secolo. Il fatto che gran parte di queste risorse siano in Africa sta scatenando apertamente gli appetiti dell’imperialismo europeo in questo continente. Gli interventi di Giacomo Marchetti (RdC) e di Franco Russo (Eurostop) lo hanno spiegato molto chiaramente sia sul piano geopolitico che su quello istituzionale degli intenti della Commissione Europea.
Rossana De Simone, ex lavoratrice Aermacchi e storica attivista antimilitarista ha ricostruito gli obiettivi e gli assetti proprietari di Leonardo (ex Finmeccanica) il “campione” italiano nell’industria bellica e tecnologica a è partecipazione pubblica (il 30%). Sulla stessa questione sono interventi due delegati Usb di industrie strategiche come Leonardo (Giovanni Giovine) e Thales (Marco Benevento). Il primo sui livelli di integrazione e competizione con gli altri gruppi internazionali della Leonardo, il secondo sullo spazio come nuova dimensione della competizione tecnologica e militare tra le varie potenze. Una corsa allo spazio che le dottrine militari Usa definiscono come il quarto fronte dopo quello terrestre, marittimo e del cielo.
Ricco di esempi e di informazione su come la ricerca a fini bellici o dual use stia ormai dominando la ricerca pubblica, è stato l’intervento di Cinzia Della Porta, ricercatrice Cnr ma anche dirigente sindacale dell’Usb. Il giurista Claudio Giangiacomo, esponente dell’associazione internazionale dei giuristi contro le armi nucleari, ha sottolineato come le guerre degli ultimi ventotto anni, in tutte le loro nuove declinazioni, abbiano di fatto stravolto e annullato quel diritto internazionale che prima, in qualche modo, rappresentava un parametro al quale tutti i paesi in guerra dovevano tenere conto.
Sul piano politico ci sono stati gli interventi di Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo e Francesco Della Croce del Partito Comunista Italiano che, apprezzando le informazioni e le analisi fornite dalle relazioni e dai contributi al convegno, hanno insistito sul riportare la lotta contro la guerra, l’uscita dalla Nato e lo stop agli armamenti nucleari al centro dell’agenda politica. In particolare è stato sottolineato come sia ormai partito un intenso riarmo a livello globale che indica una tendenza alla guerra estremamente preoccupante e che va fermata.
Una discussione importante quella che si è sviluppata sia sul piano dell’analisi che dell’iniziativa politica nel convegno di Napoli, anche perché ha coinciso con la Giornata Internazionale contro la guerra lanciata dal movimento No Wae statunitense contro l’escalation che abbiamo vissuto di nuovo in Medio Oriente. Ma le notizie raccolte in varie città confermano un livello di consapevolezza molto diversificato nelle manifestazioni che ci sono state nella giornata di sabato. Con manifestazioni importanti come quella ad Aviano, e pesanti cadute di qualità e contenuti registratasi in quella di Roma.
Relazioni e contributi saranno presto resi disponibili con i testi integrali. E sarà un materiale inedito, originale e di estrema utilità per chi vuole lottare contro la guerra e gli imperialismi, compreso quello europeo.