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Marta Collot – Potere al Popolo
Guardando al comportamento dei media e dei giornalisti italiani in questi giorni, l’impressione è sconfortante. Sono tutti passati nell’arco di poche ore dalla critica acuta – più spesso “a prescindere” – dell’ex governo e di tutte le forze politiche, all’adorazione assoluta del nuovo Re Sole.
L’analisi dei fatti è scomparsa. C’è solo la grande sapienza del Presidente della Repubblica Mattarella, che ha saputo assicurare il secondo commissariamento dell’Italia in 10 anni e che lo ha fatto senza colpo ferire, e sullo sfondo il respiro di sollievo degli alti dirigenti dell’Unione Europea.
La speculazione giornalistica fa fatica a superare i trenta anni di abitudine a una “politica” fatta di chiacchiericcio, gossip, “indiscrezioni” strappate a portavoce dei portavoce…
In quel mondo – finito martedì 2 febbraio con l’incarico a Mario Draghi, e dunque con un commissariamento che operi per eliminare e superare l’attuale classe politica – tutto era teoricamente possibile, perché ogni “evento” era il risultato di un intreccio di aspirazioni e veti di basso livello, storie tra amanti che fanno finta di litigare.
La difficoltà ad uscire da quella logica è ben visibile nelle contorsioni degli stessi giornalisti nei talk show, che speculano su faccende di minima importanza o si interrogano sul da farsi in merito a questioni che, se già da anni vengono discusse direttamente a Bruxelles, ormai la “politica italiana” può bellamente dimenticarsi.
In questa marea servile di giornalismo dilettante e politici di bassa lega, i pochi secondi concessi a Marta Collot (ex candidata per Potere al Popolo per la regione Emilia Romagna, l’anno scorso) sono stati una dirompente boccata d’ossigeno per chi non vuole accettare il “nuovo ordine” con rassegnazione e passività.
Vi riportiamo le sue poche parole, che sono state mandate in onda nella trasmissione diMartedì il 9 e il 16 febbraio, nello sgomento generale dei tanti in studio che erano venuti ad adorare e compiacere il nuovo capo dell’esecutivo.
Puntata del 9 febbraio 2021
Presentatore – “Marta Collot, parliamo di Mario Draghi: a lei piace come piace a tutti gli italiani?”
Marta – “Assolutamente no. Nonostante il fatto che sia stato santificato -in modo a mio parere imbarazzante- da tutti i media negli ultimi giorni, in realtà io credo che chi oggi si schiera e dice che Draghi può rappresentare un miglioramento per le classi popolari o è in malafede oppure subirà una cocente delusione…
Secondo me Draghi rappresenta un nemico degli sfruttati, dei precari, dei disoccupati. Il mio giudizio non è campato per aria ma è dato dai fatti. Che cosa ha fatto Draghi concretamente negli ultimi anni?
Noi ricordiamo tutte le privatizzazioni degli anni ‘90, e soprattutto le conseguenze della privatizzazione di Autostrade (ovvero le oltre 40 morti nel crollo del ponte Morandi di due anni fa a Genova). Noi ricordiamo il ruolo di Draghi, con la lettera scritta insieme al Presidente [della BCE] Trichet, che di fatto ha imposto delle politiche di austerità, massacro sociale, privatizzazioni, precarizzazione del mercato del lavoro, che ha fatto un massacro sociale soprattutto per la fasce giovanili e quelle più fragili.”
Presentatore – “Mi dica quindi, che idea ha di questa classe dirigente?”
Marta – “La classe dirigente ha dimostrato un fallimento generale, si vede oggi nella gestione di una crisi pandemica.
Gridano vendetta i 92.000 morti ma gridano vendetta le migliaia di disoccupati. Grida vendetta il fatto che questa è una classe politica che si è dimostrata essere serva di Confindustria, che non è stata in grado di gestire [le richieste della] sua classe imprenditoriale… ricordiamo durante la prima quarantena tutte le aziende che hanno cercato di truffare lo Stato con la falsa cassa integrazione, che hanno cercato di aggirare i codici Ateco…”
Puntata del 16 febbraio 2021
Presentatore – “Vaccinazioni: Draghi è stato messo a capo del governo per accelerare questo processo. Cosa ne pensa?”
Marta – “Beh io direi che è veramente una mistificazione affermare che Draghi sia stato messo li per vaccinare le persone… Draghi è stato messo li per commissariare l’Italia, per portare avanti un progetto politico ben chiaro e delineato che trova origine nell’UE. E tra l’altro è appoggiato da tutto l’arco parlamentare.
Rispetto alla questione, secondo me di fondo, ovvero che dopo un anno dallo scoppio della pandemia stiamo ancora gestendo il Covid in termini emergenziali: abbiamo scelto deliberatamente la strada della convivenza con il virus, che è una strada criminale e letale, e lo dimostrano le migliaia e migliaia di morti.
E poi un altro tema che non ho assolutamente sentito nominare: la questione del reddito. Il punto è che oggi ci troviamo in questa situazione ma ci sono delle responsabilità politiche alle spalle, 30 anni di politiche di privatizzazioni, tagli e deregolamentazione del mercato del lavoro.
Ci troviamo in una situazione drammatica, in cui servirebbe certamente fare dei lockdown mirati, dove servono, garantendo però il reddito a tutti quelli che in questa situazione si trovano senza lavoro, senza avere spesso accesso alle poche briciole che sono state messe a disposizione con gli aiuti.”
T utti i video di Marta sono disponibili sulla sua pagina facebook