Primo incontro di formazione con il nuovo ciclo di Accademia Rebelde A tutto Marx!, dove verranno affrontati Il Manifesto del Partito comunista e gli scritti storici più rilevanti della produzione marxiana.
Appuntamento: venerdì 19, dalle ore 17:00, alla Casa della Pace Roma, via Monte Testaccio 22.
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1028329231043706
Marx non era né uno storico né un filosofo della politica. Se per storico intendiamo una ben determinata figura professionale d’intellettuale ricurvo sulle fonti e col distacco algido dello scienziato pretestuosamente neutrale, allora proprio no. Allo stesso modo Marx rappresenta un unicum nel panorama filosofico non perché abbia proposto un progetto politico, quanto piuttosto per il fatto che, nel corso degli anni, interi Stati, entità nazionali e movimenti vari si sono costituiti richiamandosi esplicitamente alle sue teorie
Come dice Engels : “Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e cioè il fatto elementare, finora nascosto sotto l’orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi prima di occuparsi di politica, di scienza, d’arte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un’epoca in ogni momento determinato costituiscono la base sulla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l’arte ed anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora.
Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata”.
Marx, dunque, è senza dubbio il filosofo della lotta di classe e della rivoluzione e non solo.