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Ancora una volta, il Collectif Palestine Vaincraè nel mirino dell’ennesimo attacco portato avanti dalla destra reazionaria israeliana e dai suoi zelanti sostenitori nel mondo, i quali non accettano alcuna forma di dissenso e resistenza, né tantomeno di riconoscimento del diritto alla resistenza e all’autodeterminazione del popolo palestinese oppresso dall’occupazione militare dello Stato sionista di Israele.
Già ad aprile di quest’anno, facevamo nostre le parole del comunicato dei compagni e delle compagne del Collectif Palestine Vaincra – con cui condividiamo in particolare il percorso di lotta all’interno della Campagne unitaire pour la libération de Georges Abdallah – in occasione alle prime minacce di scioglimento e di persecuzioni giudiziarie nei confronti di chi, forte dell’impegno internazionalista, ha deciso di non piegare la testa di fronte al clima di repressione e “normalizzazione” esercitato dalle classi dirigenti continentali, su tutte le sponde del Mediterraneo.
L’importanza e il peso crescente nelle relazioni politiche, economiche e militari di Israele con numerosi paesi dello scacchiere del Mediterraneo e del Medio Oriente, così come la continua legittimazione da parte dei governi europei e dell’Unione Europea nel suo complesso del regime di apartheid imposto in Palestina, ci spingono a rafforzare la solidarietà politica attiva con tutte le organizzazioni, i collettivi e le associazioni che lottano contro l’imperialismo, il neo-colonialismo e il razzismo sistematico. Con la resistenza palestinese, fino alla vittoria!
Di seguito il comunicato (tradotto in italiano) del Collectif Palestine Vaincra; qui, la versione in francese.
Collectif Palestine Vaincra
Da diversi mesi, i dirigenti di B’nai B’rith e di NGO Monitor (organizzazioni vicine all’estrema destra israeliana) hanno condotto una campagna sui social network per cercare di intimidire il Collectif Palestine Vaincra. Negli ultimi giorni, questi attacchi si sono concentrati sulla presenza di un adesivo “boycott Israel” su un manifesto in un negozio Auchan a Tolosa e un collage di manifesti all’Université Toulouse Jean Jaurès.
Questa ridicola campagna di propaganda si è dotata di un pubblico lardo da quando il canale israeliano I24news ha dedicato non meno di due dibattiti a questo tema nel suo programma “Les Grandes Gueules du Moyen-Orient” presentato da Benjamin Pretover. Fedeli ai nostri principi antirazzisti di boicottaggio di Israele, dei suoi prodotti e delle sue istituzioni, abbiamo rifiutato un secondo invito a partecipare a questo programma su un canale televisivo con una linea editoriale apertamente reazionaria.
Per dare credito a questa campagna, il Comune di Tolosa ha inviato Maxime Boyer, vice-sindaco e vice-presidente di Toulouse Metropole, a partecipare a questo circo mediatico all’interno de “Les Grandes Gueules du Moyen-Orient” su I24news: “Condanniamo questo collettivo e le molteplici azioni che stanno portando avanti da diversi mesi in tutta la città sul suolo pubblico ma anche talvolta all’interno delle università o in altre strutture”. E Boyer continua a crogiolarsi in un paragone abietto, associando il Collectif Palestine Vaincra agli attacchi di Mohammed Merah. La sua logorrea continua con questo annuncio: “Stiamo mobilitando, in particolare con il CRIF (Conseil Représentatif des Institutions juives de France), i servizi dello Stato. Abbiamo deferito la questione al prefetto e al pubblico ministero affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità. E poi ci possono essere processi giudiziari attuati per ripristinare il rispetto della legge”. Ha concluso dicendo: “Chiediamo lo scioglimento di tutte le strutture che contravvengono al patto repubblicano”.
Nel tentativo di screditare e anatemizzare, mentono spudoratamente. Per esempio, sostengono che il boicottaggio di Israele è illegale in Francia. Non è vero! La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Francia nel giugno 2020 per “aver ostacolato la libertà di espressione” in seguito alla sua condanna degli attivisti di Mulhouse che avevano chiesto un boicottaggio dei prodotti israeliani. Ricordiamo che il Collectif Palestine Vaincra organizza mensilmente a Tolosa degli stand informativi, in particolare sul boicottaggio di Israele.
Inoltre, il programma “Les Grandes Gueules du Moyen-Orient” sproloquia sull’appoggio del Collectif Palestine Vaincra alla resistenza palestinese in tutte le sue forme. Ancora, questo è un principio anticolonialista riconosciuto dall’ONU nella sua risoluzione 37/43 adottata nel 1982 che afferma, tra l’altro, “la legittimità della lotta dei popoli per l’indipendenza, l’integrità territoriale, l’unità nazionale e la liberazione dal dominio coloniale, con tutti i mezzi disponibili, compresa la lotta armata”. Affermare il nostro sostegno alla resistenza è quindi un richiamo a un diritto legittimo, riconosciuto anche da organismi internazionali.
Il Collectif Palestine Vaincra denuncia questa nuova campagna d’intimidazione dei sostenitori dell’apartheid israeliano, zelantemente rilanciata dal Comune di Tolosa, famoso per le sue posizioni in difesa di Israele e il vergognoso gemellaggio con la sua capitale Tel Aviv. È inammissibile che il Comune di Tolosa trasmetta una campagna che mira a far tacere una voce anticolonialista. Dietro questi attacchi contro il Collectif Palestine Vaincra, sono presi di mira tutti i collettivi, le associazioni, i sindacati e le organizzazioni antirazziste. Non ci faremo intimidire. Continueremo le nostre attività e difenderemo il nostro diritto alla libertà di manifestazione e di espressione per difendere la prospettiva di una Palestina libera e democratica dal mare al fiume Giordano per tutte e tutti.