Il 23 marzo è iniziato il mese di iniziative che ci accompagneranno verso e oltre il 25 aprile, nel senso della Resistenza popolare e antifascista, della cacciata dell’invasore nazista e dell’emancipazione di classe.
Ricordare ogni anno la lotta di resistenza del popolo romano contro il nazifascismo e in particolare l’azione di via Rasella ha un significato profondo che si rinnova costantemente nella coscienza di coloro che lottano contro lo sfruttamento e le disuguaglianze di oggi. Via Rasella ci dice infatti che è possibile e necessario combattere e ribellarsi alla barbarie, ieri come oggi.
Quei partigiani ci hanno lasciato questo testimone: se non vogliamo limitarci alla retorica e alla testimonianza, dobbiamo fare nostra la storia della resistenza che ci insegna che i carnefici erano solo da una parte, che non c’erano due parti in lotta con le loro ragioni, ma c’era da una parte un regime nazifascista che depredava, rastrellava e uccideva e dall’altra c’era la lotta giusta e sacrosanta del popolo che combatteva con ogni mezzo necessario l’occupazione e gli odiati traditori fascisti.