Rete dei Comunisti – Roma
I ritrovamenti a Mariupol di materiale bellico inviato dalle basi militari italiane conferma lo spirito guerrafondaio che muove il governo Draghi e il Parlamento in scia alla volontà di potenza dell’Unione europea.
Il 25 aprile, prima del corteo che ha attraversato il quadrante est della città, siamo stati insieme ad altre organizzazioni al Parco di Centocelle, alle spalle del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), il luogo da cui sono partite le armi che vedete nelle foto.
Il centro di coordinamento più importante del paese è situato in mezzo ai quartieri, Cinecittà e Centocelle, più densamente popolati della città e del paese tutto.
Lo scorso 19 marzo, sempre insieme ad altre realtà politiche e sociali, abbiamo attraversato tutta Cinecittà proprio per chiedere la chiusura della base, obiettivo sensibile pericolosissimo per gli abitanti in caso di generalizzazione del conflitto.
Da allora, Potere al Popolo – Roma sta portando avanti una campagna e una petizione per la chiusura e lo spostamento della base, che sosteniamo senza indugio, così come appoggiamo quelle realtà di quartiere come Dazibao che portano avanti la stessa battaglia.
Il prezzo della guerra lo pagano sempre i popoli, da un punto di vista sociale, economico e di vite perdute.
Contro la “Troika della guerra” Usa-Nato-Ue, guerra alla guerra è la parola d’ordine che deve guidare l’azione del movimento operaio e comunista.
La chiusura e lo spostamento del Covi deve essere una delle priorità nell’agenda politica alternativa e indipendente della città.