La Rete dei Comunisti Toscana aderisce allo sciopero di USB del 20 ottobre
Rete dei Comunisti – Toscana
La vicenda del rigassificatore che il governo Draghi / Meloni intende piazzare nel porto di Piombino è esemplificativa di una logica economica e produttiva del passato, quando le prospettive di sviluppo del capitalismo erano ancora aperte al massimo sfruttamento della natura, degli esseri umani e dei territori. I fatti stanno dimostrando che quella strada è sempre più impraticabile.
Il capitalismo si muove sulla base del raggiungimento del costante sviluppo delle forze produttive, in una logica di concorrenza tra attori economici in qualsiasi campo dell’economia, dall’estrazione ed uso delle risorse energetiche, alla farmaceutica, alla produzione di merci di ogni genere, sino alla mercificazione di ogni relazione interumana. Niente sfugge a questa frenetica logica di rapina, sfruttamento e accaparramento, realizzati attraverso multiformi modi di coercizione e violenza, da quello sul e contro il lavoro sino alle guerre guerreggiate.
I limiti di questo modello di sviluppo emergono oggi con una forza senza precedenti, determinando fenomeni che modificano in peggio la vita di grandi masse di popolazione, nel cuore stesso dei paesi a capitalismo maturo.
La crisi economica proviene da un modello che si confronta con le proprie contraddizioni e i limiti fisici del pianeta, conteso sempre più da grandi potenze economiche (Cina, Russia, India, paesi arabi in primis) che intendono liberarsi dal giogo occidentale, adottando politiche “assertive” che accentuano sempre più la crisi di egemonia statunitense e della UE.
La guerra è la risposta che il capitalismo ha sempre dato per risolvere i propri limiti: distruggere per ricostruire. Il conflitto in Ucraina è solo la punta dell’iceberg di una tendenza estremamente pericolosa per l’intera umanità.
La crisi ambientale, con i fenomeni catastrofici che stanno devastando intere regioni, quando non interi Stati, ci dicono dell’impossibilità di proseguire sulla strada proposta dal capitalismo attraverso i suoi massimi rappresentanti politico/militari: l’imperialismo USA, UE e l’alleanza atlantica (NATO).
Questo è il contesto entro il quale il governo Draghi/Meloni propone il PNRR energetico, fatto di rigassificatori, ritorno al carbone e al nucleare.
Lo sciopero del 20 ottobre assume così un segnale di opposizione importante, che contiene i germi di critica e contestazione di un modello da cambiare nelle sue fondamenta, pena la progressiva distruzione dell’habitat utile alla sopravvivenza del genere umano su questo pianeta.
La Rete dei Comunisti appoggia e sostiene la lotta contro il rigassificatore, indicando alternative concrete di sviluppo, che solo nel Socialismo del XXI secolo potranno dare di nuovo speranza ad una popolazione stremata dalle politiche antisociali imposte nel nostro paese dall’Unione Europea, di cui il governo che verrà è diretta emanazione.
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Immagine in evidenza di Sébastien Thibault