[Amzat Boukari-Yabara] il 17 e il 18 febbraio si terrà a Bruxelles il sesto vertice tra l’Unione Europea e l’Unione Africana. Il vertice arriva in un momento di forte tensione in tutto il Sahel, con la Francia e i suoi alleati che hanno annunciato il ritiro delle loro truppe dal Mali.
[Saïd Bouamama] Il neocolonialismo francese sta affrontando una messa in discussione senza precedenti nel continente africano dalla sua installazione al momento dell’indipendenza. Dal Mali al Burkina Faso passando per il Niger, le manifestazioni popolari contro la presenza delle truppe francesi si sono moltiplicate dal 2015. Il tentativo di isolare il nuovo governo del Mali è un chiaro fallimento per Macron
Il 25 febbraio alle ore 17:30 in Piazza Scaravilli a Bologna presentazione dell’ultimo numero della rivista contropiano: “Unione Europea da polo a superstato imperialista?” con:
prof. Marco Veronese Passarella
prof. Giorgio Gattei.
Organizzano: Cambiare rotta e RDC Bologna
[Andrea Mencarelli – Giacomo Marchetti] L’ipotesi di un ritiro delle truppe francesi ed europee dispiegate in Mali aleggiava nell’aria da qualche settimana e nei giorni scorsi è diventata una possibilità sempre più concreta. Nella giornata di ieri è arrivato l’annuncio ufficiale, durante il vertice tenutosi a Parigi tra i capi di Stato dell’Africa occidentale e dei paesi europei coinvolti nella Task Force Takuba. A causa delle molteplici ostruzioni delle autorità di transizione maliane, il Canada e gli Stati europei che operano a fianco dell’operazione Barkhane e nell’ambito della Task Force Takuba ritengono che non ci siano più le condizioni per continuare effettivamente il loro attuale impegno militare
[Rete dei Comunisti – Toscana] I numeri che ogni anno l’INAIL emette sugli infortuni e le morti sul lavoro ci parlano di una vera e propria “guerra” sui posti di lavoro. Ma la guerra interna non è sufficiente ai paesi imperialisti per tentare di risalire la china di una crisi di sistema che non si risolve. La strada della guerra guerreggiata è sempre aperta.
[Rete dei Comunisti] El nuevo grafismo y contenido que hemos decidido proponer a quien nos sigue en Internet forma parte de un esfuerzo global de adaptación de nuestra organización, para afrontar, dentro de los límites de nuestras fuerzas militantes, los profundos cambios que se han producido en los últimos años en el terreno concreto del conflicto de clase, a nivel planetario y continental y en el reducido ámbito nacional donde actuamos concretamente.
[Rete dei Comunisti] The new graphics and content that we have decided to propose to those who follow us on the Internet is part of an overall effort to adapt our organisation, in order to face, within the limits of our militant forces, the profound changes that have taken place in recent years on the concrete terrain of class conflict, on a planetary and continental level and in the reduced national area where we act concretely.
[Rete dei Comunisti] La nouvelle présentation graphique et les nouveaux contenus que nous avons décidé de proposer à ceux qui nous suivent sur Internet font partie d’un effort global d’adaptation de notre organisation, afin d’affronter, dans les limites de nos forces militantes, les profonds changements qui ont eu lieu ces dernières années sur le terrain concret du conflit de classe, à l’échelle planétaire et continentale et dans l’espace national réduit où nous agissons concrètement.
Manifestazione al Pantheon Sabato 19 febbraio, ore 10.30. Fermiamo la guerra. Stop all’espansionismo della Nato. No all’invio di militari italiani. Fuori l’Italia dalla Nato e la Nato dall’Italia. Smascheriamo le menzogne di guerra dei mass media. No alle spese militari, si alle spese sociali.
In Latin America, a variegated progressive wave is taking shape that is challenging neo-liberal policies, challenging the hegemony of the United States and the neo-colonialist practices of the European Union. What is happening on the continent is a hope for the whole of humanity.