Mobilitazione in sostegno del processo rivoluzionario cubano
Roma, venerdì 27 gennaio, ore 17:00 al Pantheon (p.zza della Rotonda)
Dal 26 al 28 gennaio una delegazione di fascisti cubani da tutta Europa è attesa a Roma per dare vita a una tre giorni piena di menzogne sul processo rivoluzionario in corso nell’Isola.
L’eroico popolo di Cuba e il legittimo governo rappresentano ancora oggi il faro per una società più giusta, basata su relazioni di cooperazione e solidarietà, sul bene collettivo, sulla dignità dell’essere umano e sul rispetto della natura.
Il valoroso impegno della Brigata medica Henry Reeve, quando la pandemia colpiva duro in Italia a Crema e a Torino e la presenza dei medici cubani in Calabria segnano il debito del nostro paese verso una Rivoluzione che ancora oggi sfida apertamente il dogma del profitto e dello sfruttamento capitalista.
“Medicos y non bombas” urlava Fidel Castro, sintetizzando la visione del processo di transizione al socialismo in atto a Cuba, oggi più che mai attuale con la guerra che infiamma alle porte d’Europa, mentre nell’Isola il “Codice della famiglia” più avanzato del mondo diventa legge.
Forse tutto questo dà ancora fastidio a chi in Occidente tenta in tutti i modi di frenare l’irreversibile declino di una società ingiusta e criminale. Non è infatti la prima volta che i “gusanos”, sempre ben finanziati dai dollari dell’imperialismo yankee, tentano azioni in città volte alla delegittimazione dell’esperienza cubana.
Chiamiamo allora di nuovo a raccolta, per venerdì 27 alle ore 17:00 al Pantheon (p.zza della Rotonda), tutte le realtà solidali con il processo rivoluzionario cubano per rispondere a chi vorrebbe cancellare più di sessanta anni di progresso umano, culturale e scientifico, nonostante l’infame blocco economico imposto unilateralmente dagli Stati Uniti.
Il sostegno a Cuba socialista mira anche a vigilare che le istituzioni del nostro paese non si facciano strumento di chi si oppone alla solidarietà e all’umanità del popolo cubano, offrendo quei luoghi che dovrebbero essere mezzo della sovranità popolare e non passerelle per i fascisti, nostrani come internazionali.
Giù le mani da Cuba socialista!