Un impegno comunista per il mondo che verrà
Rete dei Comunisti
Avviare una campagna di Tesseramento per una Organizzazione che dichiaratamente prospetta una “Organizzazione di quadri con funzioni di massa” parrebbe un ossimoro.
Infatti nell’immaginario della storia dei Partiti Comunisti, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, il momento temporale del Tesseramento è sempre stato esemplificato dall’idea del “partito di massa” e da una modalità di proselitismo “larga”.
Come Rete dei Comunisti abbiamo, più volte, argomentato le nostre idee/forza circa la ricostruzione/riqualificazione di una soggettività comunista organizzata nel nostro Paese dopo i tumultuosi sconvolgimenti avvenuti nel recente passato e dopo la fase che abbiamo definito “la catastrofe della Sinistra” che ha frantumato e – per molti aspetti – azzerato non solo le “organizzazioni comuniste” ma anche quel variegato tessuto di classe che costituiva l’habitat in cui agivano i comunisti.
Ed è con la piena consapevolezza teorica e pratica di questa complessa situazione che la Rete dei Comunisti, negli anni che stanno alle nostre spalle, ha avviato una riflessione a tutto campo sul tema della “soggettività” e delle nuove ed inedite forme con le quali si potrà delineare una adeguata forma “Partito/Organizzazione dei Comunisti” nell’impossibilità materiale di rieditare esperienze, codici e modalità oramai abbondantemente consumate che si sono rivelate insufficienti a reggere la “sfida” a cui sono interessati i comunisti.
Da Marx ed Engels ai nostri giorni la battaglia per la costruzione della forma/Partito – particolarmente nei momenti “più felici” della storia del Movimento Comunista del ‘900 – è sempre stata vissuta con una dinamica dialettica rifuggendo – quando è stato possibile – dalla malsana deriva di intendere il “Che Fare” come un mero “manuale d’organizzazione” valido e, quindi, utilizzabile allo stesso modo in ogni luogo e in ogni tempo astraendosi dal contesto storico dato.
Ed è a tale “tradizione” – a questa vera e propria linea di condotta – che, come Rete dei Comunisti intendiamo “agganciarci” per rinnovare la sfida dei comunisti e delle loro Ragioni in un contesto generale che, almeno sul versante dell’oggettività, conferma la necessità (e l’urgenza) della rottura e dell’alternativa di sistema.
Un nuovo modello di società che definiamo come Socialismo del XXI° Secolo!
Del resto il marxismo e lo stesso corso del Modo di Produzione Capitalistico ci insegnano che una formazione sociale non si estingue quando ha esaurito la sua spinta propulsiva ma solo se viene sostituita da un’altra formazione diversa e più avanzata.
Il mondo che verrà
I tumultuosi avvenimenti che stanno segnando – a scala internazionale – questo scorcio della
contemporaneità capitalistica ci indicano i prodromi di una nuova fase politica che abbiamo definito come la “fine della Globalizzazione” ossia quell’illusione liberista di un impossibile “spazio liscio” a scala globale dove il pieno dispiegarsi del moderno capitalismo avrebbe suggellato la “fine della Storia” e l’affermarsi compiuto della “democrazia liberale” in tutto il globo.
Assistiamo – infatti – ad un rinfocolamento di tutti i fattori ascrivibili a quella competizione internazionale tra Imperialismi, blocchi militari e aree monetarie che si è rimessa velocemente in moto dentro l’attuale incedere delle caratteristiche organiche della crisi sistemica e dei suoi rovinosi ed antisociali effetti.
La ripresa di un processo inflazionistico nei principali paesi occidentali, la vicenda della crisi pandemica globale, la guerra nel cuore dell’Europa e l’inasprirsi delle tensioni diplomatiche e militari in ogni quadrante geo/politico sono gli eventi topici che riflettono l’accentuarsi delle contraddizioni e il lievitare dei diversi “punti di crisi” che le ordinarie forme della “governance democratico/borghese” non riescono più a tamponare. Come se non bastasse l’accelerazione della “contraddizione Capitale/Natura” sta raggiungendo una rovinosa soglia tale da rendere possibile l’infarto ecologico del Pianeta e la messa in discussione dell’intera specie umana.
In questa nuova “dimensione dello scontro” i comunisti possono ritrovare un protagonismo attivo se sapranno non solo interpretare il “mondo che cambia” ma anche svolgere quella funzione (storica ed immediata) che hanno, spesso, saputo incarnare, con un largo coinvolgimento di milioni di persone, in oltre 150 anni di esistenza del Movimento Comunista.
Riproporre – di nuovo – la questione del Socialismo è possibile ed è un obiettivo a cui alludere oltre ogni fumisteria ideologica, richiamo nostalgico o comportamento dogmatico e paralizzante. Un rinnovato impegno contro/tendenziale nel “mondo che verrà” e nell’azione dell’oggi!
Un impegno comunista
In queste settimane è in distribuzione il nuovo numero di “Contropiano/rivista” che contiene i materiali del Meeting Programmatico che la RdC ha svolto nel Luglio passato.
I ragionamenti avanzati (da intendersi come dei “semilavorati” teorico/politici) costituiscono una prima sintesi attorno a snodi e questioni essenziali per la ripresa di una nuova ed avanzata funzione strategica per i comunisti oggi e provano a precisare meglio la tipologia del necessario rapporto di massa (politico, sociale e sindacale) che resta un tassello centrale nella dinamica di costruzione politica ed organizzativa della Rete dei Comunisti.
Un compito che non si esaurisce nel pur indispensabile lavorio di “accumulo delle forze” ma che va vissuto e praticato dialetticamente in una società complessa che riflette ed è permeata profondamente delle caratteristiche e delle novità che abbiamo tentato di evidenziare nei ragionamenti che proponiamo al confronto ed al dibattito collettivo.
In questo crogiuolo si inserisce la campagna di Tesseramento 2023 alla RdC (con l’abituale articolazione soggettiva tra la scelta di Militante o di Attivista) che è intestata alla lotta contro “il Blocco Euro/Atlantico” e alle diversificate forme di “guerra esterna/guerra interna” che si riverberano in Italia, nell’Unione Europea e nel contesto internazionale.
Gennaio 2023