Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta – Osa
Le comuniste e i comunisti si portano con sé una Storia di lotte e risultati concreti sul piano dell’emancipazione e della liberazione femminile. Non solo il movimento di classe del passato oggi ci indica la via da continuare a percorrere e non solo continueremo ad essere “libere, indipendenti, organizzate e rivoluzionarie” ma tocca a noi costruire il riscatto, qui e ora, delle donne sfruttate a partire dalle contraddizioni che si aprono con la profonda crisi economica, sociale, politica, culturale e valoriale che viviamo oggi.
Per questo ieri siamo scese e scesi in piazza nei cortei di Non una di Meno e abbiamo contribuito a costruire presìdi e mobilitazioni con il sindacalismo conflittuale e nelle città di provincia riaffermando da Nord a Sud che la liberazione femminile si conquista con la lotta di classe. Non saranno le donne ora al comando del paese o dei partiti di sistema (da Giorgia Meloni a Elly Schlein) né l’affermazione di più figure femminili al potere a garantire diritti, tutele e garanzie alle migliaia di donne schiacciate da una società basata sulla precarietà, sullo sfruttamento, sull’imbarbarimento generalizzato e sulla guerra.
È tempo di organizzare le “donne che nessuno rappresenta”: le lavoratrici, le donne delle periferie, le studentesse, le precarie, le migranti, le disoccupate. Non vittime, ma protagoniste determinate e organizzate nella lotta per la propria liberazione e per un cambiamento radicale della società.