Invitiamo tutti e tutte ad aderire all’appello “Fermare la guerra e imporre la pace” che vede tra i primi firmatari esponenti del mondo scientifico, accademico, politico e cattolico, inviando una mail a: imporrelapace@gmail.com
Nonostante la censura dei media numerosi cittadini e cittadine lo stanno sottoscrivendo, dimostrando quando sia sentita la necessità di porre la pace al centro del dibattito pubblico.
I resoconti del dibattito pubblico e gli atti dei governi insistono su un solo tasto: proseguire la guerra in Ucraina fino alla sconfitta o alla vittoria dei contendenti. A tale scopo vanno inviate armi sempre più potenti sul fronte bellico.
In mezzo a questo frastuono guerrafondaio, a livello mondiale si sono levate due voci ufficiali nel sostenere che, al contrario, va ricercata la strada del negoziato e il raggiungimento della pace attraverso necessarie mediazioni e la cessazione dei combattimenti: il Pontefice e il governo cinese.
Il primo con tentativi diplomatici contrastati apertamente all’interno ma soprattutto all’esterno del Vaticano. Il piano di pace del Pontefice insiste sulla protezione della vita delle persone e sul divieto per i paesi stranieri a rifornire armi alle parti in conflitto. Infine emerge l’attenzione a costruire un unico spazio socio-economico equo rispettando la cultura, la lingua, la nazionalità e la fede di ogni persona.
Il secondo con un documento dettagliato e adeguato al fine di mettere fine alla guerra in corso e impedire quelle future. La proposta di pace cinese, nei primi due punti sostiene che “il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi ed i principi della Carta delle Nazioni Unite, deve essere rigorosamente osservato”; chiede di “Rimanere impegnati a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi. L’uguaglianza sovrana e la non ingerenza negli affari interni sono principi basilari del diritto internazionale e le norme più fondamentali che regolano le relazioni internazionali contemporanee”; chiede infine che “La sicurezza di un Paese non deve essere perseguita a spese di altri”.
Ma anche questa proposta ‒ supportata da concrete iniziative diplomatiche ‒ è stata rapidamente liquidata e ignorata da tutti i governi coinvolti nella guerra in Ucraina.
Eppure sono questi gli sforzi e i percorsi che meritano di essere sostenuti da tutti coloro che sono consapevoli che la politica dei fatti compiuti e dell’escalation militare può solo peggiorare la situazione, e portarla a punti di rottura ancora più pericolosi di quanto lo sia oggi il conflitto in Ucraina.
E sui pericoli di una possibile escalation e la necessità di disinnescarla, hanno preso più volte la parola eminenti analisti militari provenienti dalle file delle forze armate, anch’essi inascoltati.
La situazione, quindi, appare ancora più paradossale se si pensa che, stando ai sondaggi, l’opinione pubblica di alcuni paesi maggiormente coinvolti nel conflitto – come il nostro – è contraria al perseverare delle scelte belliciste da parte del propri o governo ed auspica una via diplomatica all’uscita dal conflitto.
Tanto più che il protrarsi del conflitto senza prospettive di una soluzione accentua i rischi di estensione causati da incidenti, e fra questi aggrava i pericoli di ricorso alle armi nucleari, che si sono via via esasperati nel corso degli ultimi anni, ma rischiano di diventare incontrollabili nel corso di un conflitto armato.
Serve uno scatto di reni tra tutte le forze, le personalità e i governi che – sia in Europa che nel resto del mondo – sentono la responsabilità di dover fare di tutto per fermare la guerra e imporre la pace.
È il momento per esigere da tutte le parti un immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace senza pregiudizi. Se non ora quando?
Primi firmatari:
Michela Arricale, avvocata e co-presideMichela Arricale, avvocata e copresidente del CRED, Alessandra Balzano, animalista, Angelo Baracca, Università di Firenze, Giuseppe Baldassarri, studioso del pensiero cattolico, Leonardo Bargigli, Università di Firenze, Angela Becchetti, Docente, Fulvio Beltrami, Redattore “Faro di Roma”, Alberto Bradanini, ex diplomatico, Alberto Cacopardo, Università di Firenze, Enrico Calamai, ex diplomatico, Sergio Cararo, Direttore “Contropiano”, Tiziano Cardosi, attivista No Tav, Fabrizio Casari, direttore di “Altre Notizie”, Andrea Catone, direttore della rivista MarxVentuno, Fernando Cordiner, Università la Sapienza, Kiran Chaudhuri, avvocata, Patrizia Ciardiello, “Forum nazionale Terzo Settore”, Gruppo di lavoro persone private della libertà, Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo, Giorgio Cremaschi, Coordinamento Nazionale Potere al Popolo, Nicola Cufaro Petroni, Università di Bari, Francesco Dall’Aglio, Ricercatore in Storia. Accademia delle Scienze di Bulgaria, Sergio della Lena, catechista Chiesa Cattolica, Flavio Del Santo, ricercatore in fisica, Università di Ginevra, Lapo Filistrucchi, Università di Firenze, Roberto Fineschi, docente, Federica Fiore, medico, Mario Fiori, Ricercatore CNR, Rosella Franconi, biotecnologa, Domenico Gallo, ex magistrato, Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo, Elisabetta Grande, professore ordinario diritto comparato, l’Università del Piemonte Orientale, Salvatore Izzo, direttore del “Faro di Roma” e presidente dell’Associazione Rotondi per un giornalismo di Pace ETS, Francesco Macheda, docente Xi’an jiaotong Liverpool University, Simona Maggiorelli, Direttore responsabile di “Left”, Rita Martufi, ricercatrice del Cestes, Christian Meier, Redattore “Faro di Roma”, Herta Manenti, sinologa, Fabio Marcelli, co-presidente del Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED), Mirella Madaferri, ricercatrice socio-economica del Mediterraneo, Giacomo Marchetti, Redazione “Contropiano”, Antonio Mazzeo, giornalista, peace researcher, Salvatore Palidda, professore in pensione, Università di Genova, Fabrizio Palitti, professore universitario all’università della Tuscia, Marco Papacci, Presidente dell’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba, Paolo Perticone, ricercatore CNR, Antonello Petrillo, sociologo, Università degli Studi S. O. Benincasa, Napoli, Gregorio Piccin, responsabile nazionale pace e disarmo -Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Valentina Pieri, avvocata, Marco Ramazzotti, Università la Sapienza, Monsignor Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi, Carlo Rovelli, fisico, Stefano Ruffo, fisico, Franco Russo, giurista, Veronica Scali, avvocata, Maria Francesca Staiano, docente Università La Plata, Ada Maria Tata, docente universitario alla Sapienza, Carlo Tirelli, oncologo, Fabio Trezzini, ingegnere ambientale, Maria Turchetto, già docente di Storia del pensiero economico ed epistemologia delle scienze sociali all’Università Ca’Foscari di Venezia, Giovanni Valenzisi, dirigente scolastico e studioso della Storia delle Religioni, Luciano Vasapollo, docente all’Università della Sapienza, Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, Massimo Zucchetti, docente Politecnico di Torino
Qui di seguito le nuove adesioni arrivate al 10 maggio
Brunella Sermoneta, Valerio Romitelli (ex docente storia dottrine economiche), Jose Nivoi (Calp, portuali Genova), Riccardo Retino (Calp, portuali Genova), Paolo Ferrero, Marco Fantechi, Paola Torricini, Antonello Patta, Ezio Locatelli (segretario Prc Milano), Adele Giuseppini Marini (giornalista), Giorgio Casacchia (ex docente università), Maurizio Acerbo (segretario nazionale Prc), Caroline Strumer, Guido Barbieri (docente Conservatorio), Laura Bennici, Luisa Morgantini (ex vicepresidente Parlamento Europeo), Francesco Schettino (docente Università della Campania), Aldo Grassi, Donatella Rovini, Laura Guarnieri, Resmi Al Kafaji, Margherita Verdi, Sergio Paronetto (Pax Christi), Annalisa Matteoli, Tiziana Milanese, Anna Lorini, Mariolina Cavagna, Leonard Schaefer, Laura Grazzini, Antimo Di Martino, Sonia Salsi, Rossano Di Nicola (Rsu Frigorbox), Valerio Pellegrini (avvocato), Gianna Giunti, Ilva Palchetti, Antonella Molinari, Luigi Fasce, Ornella De Zordo, Fiorella Caspoli, Sergio Venturino, Emilia De Simoni (antropologa), Vito Micunco, Alberto Gabriele, Claudia Urzì (docente), Gianfranco Santoro, Maria Grazia Gaggero, Dorotea De Luca Cardillo, Augusto Cacopardo, Claudio Lombardi, Ilaria Papandrea, psicoterapeuta, Pina De Girolamo, funzionario pubblico, Mauro Seminara, giornalista, Rolando Dubini, avvocato cassazionista, Mauro Cavalca, Santina Sconza, Francesco Rossi, Rosanna Calzini, pensionata, Antonella Maffei, Gualtiero Alunni, ecoresistente, Magda Zoli, Giuseppe Miserotti, medico di famiglia e dell’ambiente, Mauro Beschi – Presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Roberto Fazzalari, Francesco di Matteo, avvocato, Prof. Antonio Di Stasi, docente Università Politecnica delle Marche, Dafne Anastasi, sindacalista USB, Filippo Bianchetti, medico, Marco Molle, docente e ambientalista, Gipo Anfosso, docente, Valerio Minnella, Luciana Salibra, Paola Marino, Sauro Fulceri, Roberto Zingoni, Marco Maria Siviero, Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione, Daniele Davalli, P38 Punk, musicisti, Salvatore Lonigro, medico, Domenico Sgobba, docente, Geni Sardo, Moreno Stievano, Valerio Giodini, Francesco Ravelli, insegnante, Cesare Dagliana, fotografo, Francesco Romizi, consigliere comunale Arezzo, Alessandro Martelli, Massimo Luciani, Anna Russo, Soumaila Diawara, Haidi Gaggio Giuliani, Patrizia Salardi, commessa, Andrea Giudice, Roberto Montanelli, consigliere comunale Castelnovo Berardenga, Matteo Zema, Arti Coi Guanti, Federico Mariani, Michele Colombo, Luigi Corvisieri, Annalisa De Carli, Giulio Bufo, educatore, Walter Zanardi, neurologo, Daniela Valdiserra, Maurizio Sicuro, Casa della Pace di Parma, Davide Di Laurea, ricercatore, Fabrizio Tomaselli, Teresina Caffi, Rete Pace per il Congo, Maria Paoli, Marina Cremaschi, Donne in nero, Marino Bruschini, Tullio Florio, Cristiano Lucchi, direttore Fuori Binario, Sergio Paietti, Francesco Spataro, Maria Luisa Conti, Enzo Carpentieri, Claudio Giangiacomo, avvocato, Giacomo Meloni, Segretario Generale Confederazione Sindacale Sarda-CSS, Marco Mameli, Presidente Assotziu Consumadoris de Sardigna, Efisio Pilleri, direttore Uffiico Studi G:M:ANGIOY della CSS, Barbara Grandi, ginecologa, Pavla Pekarkova, Claudio Bruzzone, Sergio Signanini, Bassam Saleh, giornalista palestinese, Milvia Comastri, Paola Manduca, Alba Chianella, Stefano Landucci, Alessandro Modolo, Paolo Del Santo, Oliver Turquet, Fabrizio Poggi, Marina Boscaino, Emanuela Bevazzano, vicepresidente Medicina Democratica, Giorgio Lonardi, insegnante, Patrizia Modesti, operatrice sanitaria, Maria Paola Mioni, Anna Zabonati, psicologa, Paolo Solimeno, esecutivo naz. Giuristi Democratici, Susanna Angeleri, Angela Bergonzi, Simonetta Rosi, Marilena Maddonni, Massimiliano Martino, Fausta Setti, Francesco Ladu, Maria Luisa Bonanno, Angelo Bellavia, Dario Russo, Pasquale Aiello, Lucia Nardelli, Leonardo Becheri, Maurizio Dragoni, Antonio Castronovi, Sandro Fauro, Blanca Clemente, Anna Cavallone, Salvatore Casu, Elisabetta Valentu, Giovanni Frau, Milena Rebecchi, USB, Attilio Ratto, USB, Oronzo Maria Schena, Graziano Cuter, Carlo Santoni, Alida Vilardo, Carlo Cini, Sergio Paolella, Matteo Nidi, Alessandro Manni, Francesco Petrini, storico, univ. Padova, Antonio Tancredi, Gianleonardo Nurra, Paolo Alunni, Aldo Trotta, Ettore Laurenzano, Rosa Amodei, Bertoldo Giuseppe, Salvatore D’Antoni, Antonino Moscato, Pino Commodari, Maria Angela Onofri, Ferdinando Scelsi, insegnante, Giovanna Natalucci, Iolanda Capezza, Roberta Immordino, Paolo Regolini, Argentina Pavoncelli, Mauro Cefola, Fernando De Luca, Marco Benvenuti, Luciano Granelli, Giuseppe Bettenzoli, Giulio Raffaele, Francesco Febo, Reti di Pace, Lab. Monteverde, Maria Francesca Gulotta, Eva Martelli, Associazione Cantiere la Tela, Florise Bianchi, Rossana De Simone, Peace Link, Ciro Verrati, Augusto Cacopardo, università Firenze, Laura Marcheselli, Veniero Santin, Rosaria Lopez, Salvatore Vasta, Susanna Vanoni, Alessandra Saiano, Paolo Volpato, Rosa Siciliano, Mosaico di Pace, Laura Puleo
Per aderire all’appello inviare una mail a: imporrelapace@gmail.com