Il 24 giugno a Roma scende in piazza l’opposizione
[Rete dei Comunisti] La gravità della condizione economica, sociale e culturale in cui sta scivolando il paese sembra essere seconda solo allo stato di passività in cui è ancora attanagliata quell’ampia fetta di popolazione, fatta di lavoratori e lavoratrici, migranti, studenti, famiglie povere, che sta pagando il prezzo più salato delle ripetute crisi che negli ultimi quindici anni hanno colpito il “mondo occidentale”. Dalla crisi finanziaria del 2008, trasformata in crisi del debito pubblico, alla pandemia, fino all’allargamento della guerra in Ucraina, con le note conseguenze sul carovita per chi vive del proprio lavoro, le condizioni di vita hanno conosciuto un peggioramento continuo e inesorabile