Martedì 4 luglio 2023 ore 20 VILLA TACCHI VIALE DELLA PACE
Relazioni:
- Don Maurizio Mazzetto – Pax Christi
- Valter Lorenzi – Appello Fermare la Guerra imporre la Pace
- Paolo Ferrero – Dir. Naz. Rifondazione Comunista
- Josè Nivoi – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali Genova
segue dibatto con i primi interventi già programmati:
- Francesco Ambrosi – MIR campagna obiezione di coscienza alla guerra
- Flavia Dal Zilio e Giovanni Novello – comitati referendari
- Stojan Spetic – già senatore della repubblica PCI Friuli
- Luca Lendaro – Potere al Popolo Veneto
- Rappresentanti dei portuali di Livorno e del movimento No Base Pisa.
Durante la serata si raccoglieranno le firme per i referendum.
PROMUOVONO: Unione Popolare, Rifondazione Comunista, PCI, Potere al Popolo, USB, CUB, MIR, Gruppo No Armi in Ucraina, Rete dei Comunisti
Per adesioni: 353 403 8462 upvicenza@gmail.com
Dal 2008 è in corso in Ucraina una destabilizzazione operata dalla alleanza politico-militare occidentale sfociata nel 2014 con il colpo di stato del Maidan, la guerra contro le repubbliche del Donbass fino ad arrivare nel 2022 all’invasione Russa dell’Ucraina.
Stoltenberg: “Il futuro dell’Ucraina è nella Nato”.
La guerra russo-ucraina rappresenta uno spartiacque per la Nato, paragonabile a quello del 1989-1991 ma in direzione opposta con implicazioni in parte già codificate nel recente Concetto Strategico alleato. In geopolitica, non esiste niente di più americano delle basi militari degli Stati Uniti all’estero. Compongono una rete immensa, ai quattro angoli del pianeta, dal Giappone all’Honduras, dalle sabbie arabiche ai ghiacci groenlandesi, dai verdi colli di Baviera e Palatinato al ceruleo atollo di Wake. L’Europa è il cuore dell’impero americano, il suo possedimento più luminoso, lo spazio tributario d’elezione.
Il movimento contro la guerra, nel conflitto in corso dopo difficoltà iniziali si sta mobilitando contro l’invio di armi per una tregua a sostegno dei piani di pace presentati, Vienna dimostra l’esplicita volontà di mobilitarsi. Noi siamo dentro il conflitto, apparteniamo ad una alleanza politico militare, siamo occupati da basi militari. Oltre alle manifestazioni, appelli, e opportuno un confronto tra tutti quelli che sono contrari alla guerra per capire la nuova fase geopolitica.