L’Ucraina antifascista chiama, l’Italia risponde.
Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta – O.S.A.
Si è svolto ieri un importante presidio sotto l’Ambasciata d’Ucraina per portare tutta la solidarietà degli antifascisti e dalle antifasciste di Roma ai compagni e alle compagne che in Ucraina lottano contro il governo nazi-golpista guidato da Zelensky.
La mobilitazione internazionale è stata lanciata direttamente da Kiev dai fratelli Kononovich, agli arresti dal marzo del 2022 e oggi ripetutamente minacciati di morte nei domiciliari in cui si trovano dalla polizia locale che vorrebbe silenziare la voce di lotta e di denuncia che si alza dai due membri del Partito Comunista dell’Ucraina, messo fuorilegge già nel 2015 dalla “libera e democratica” Ucraina del post-Maidan.
Ma a soffrire la repressione e la criminalizzazione dei nazisti di stanza a Kiev è tutto il movimento antifascista ucraino, reo di opporsi all’asservimento della junta Zelensky ai voleri della Nato e alle politiche guerrafondaie che colpiscono il popolo e il territorio del paese.
D’altra parte, in Italia il governo Meloni continua a manifestare sostegno politico a Zelensky e ubbidienza fedele all’imperialismo del Blocco euroatlantico, riunito oggi nella Nato, inviando armi e sostenendo l’escalation bellica che oramai in tutta l’Unione europea trova protagonisti i liberali assieme ai sempre utili neofascisti d’Europa.
Denunciamo con forza il trattamento riservato agli antifascisti e ai comunisti in Ucraina, rinnoviamo il nostro sostegno a tutto il movimento che lotta contro gli usurpatori dell’Euromaidan, della strage di Odessa, degli omicidi dei compagni e dei giornalisti come il nostro Andrei Rocchelli, mentre raccontava la verità di quello che accadeva nel Donbass.
La vicenda di Mikhail e Aleksander Kononovich è emblematica di un clima politico che si respira per tutte le opposizioni antifasciste del paese, a cui va tutta la nostra solidarietà, come già fatto da Pisa, stasera da Bologna e nelle altre piazze che seguiranno.
No Pasaran!