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Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta, OSA
Apprendiamo – dalla denuncia espressa dal ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez – che, nella scorsa notte, l’ambasciata cubana a Washington è stata oggetto di un vile attacco di carattere terroristico, da parte di un uomo che ha lanciato due molotov contro l’edificio.
Questo è il secondo attacco violento contro la sede diplomatica di Washington: nell’aprile del 2020, infatti, un individuo aveva sparato contro l’ambasciata cubana, causando danni materiali alla struttura. L’episodio va accostato ad un altro attacco di uguale natura e forma, condotto nel luglio del 2021 contro l’ambasciata cubana a Parigi.
Secondo i dati ufficiali, sono almeno 581 gli atti di terrorismo di Stato che sono stati compiuti contro le rappresentanze diplomatiche cubane dal trionfo della Rivoluzione nel gennaio 1959.
È il momento di dire basta.
Se l’attacco di ieri è senz’altro in buona parte responsabilità dei continui discorsi di odio dall’estrema destra residente a Miami, condonati e sostenuti dalle varie amministrazioni statunitensi, va ribadito che è la politica di isolamento e stigmatizzazione condotta dalle principali potenze occidentali, sintetizzata in un bloqueo criminale, ad alimentare gesti come questo.
L’embargo contro Cuba è emblematico di una politica di persecuzione, da parte degli Usa e della loro cricca. Soltanto due giorni fa, infatti, la portavoce del dipartimento di stato americano, Kristina Rosales, aveva ribadito che, nonostante gli appelli della comunità internazionale, Washington non ha alcuna intenzione di escludere lo stato caraibico dalla lista dei pesi sponsor del terrorismo.
Abbiamo sempre affermato che Cuba altro non è se non il faro di un’alternativa mondiale al sistema capitalista e allo sfruttamento massivo dell’uomo e della natura. Cuba lotta giorno dopo giorno per il socialismo, per una vita di pace, per la vittoria dei popoli, ed ha dimostrato durante la pandemia di Covid-19 che una gestione dei rapporti internazionali basata sulla solidarietà e alternativa alla predazione e allo sciacallaggio è possibile. Lo sappiamo bene nel nostro paese, dove decine di medici cubani sono arrivati in soccorso nel momento più buio della pandemia, così come lo sanno centinaia di migliaia di persone nel mondo che hanno ricevuto analogamente la solidarietà di Cuba: proprio per questo gli USA la stanno attaccando, oggi più che mai.
L’imperialismo americano – in forte ridimensionamento dopo la fuga dall’Afghanistan dell’agosto 2021 – sta venendo fortemente minato dalla dedollarizzazione che i Brics, dopo l’ultimo meeting sudafricano, sembrano ormai pronti ad avviare, così come dalle variegate e sempre più ampie alleanze che il sud globale sta costruendo come alternativa al dominio dell’Occidente.
In questo contesto la presidenza cubana del G-77, che ha recentemente (il 15/16 settembre ndr) riunito attorno ad un tavolo, all’Havana, la Cina e 134 paesi del Sud del Mondo – rappresentanti l’80% della popolazione mondiale – per confrontarsi su problemi riguardanti la compatibilità sociale e ambientale di uno sviluppo economico che ormai prescinde dalla guida occidentale, rappresenta un problema non da poco per l’amministrazione americana.
Cuba, che aveva presenziato anche al meeting dei Brics di Johannesburg, costituisce una guida e una mediazione politica fondamentale verso una transizione al multipolarismo, e contro il controllo coercitivo da parte degli Usa e dell’Occidente delle risorse energetiche e più in generale del commercio mondiale.
L’alternativa a questo sistema di potere di relazioni internazionali fra popoli e paesi c’è, si palesa ogni giorno di più nelle relazioni che prendono vita, ed è simboleggiata da Cuba che, nonostante 60 anni di angherie da parte del vicino americano e dell’alleanza atlantica, resiste, mostra al mondo tutte le contraddizioni di un sistema globale di sfruttamento, e si fa esempio di un modo diverso di intendere i rapporti tra i popoli e tra le persone.
La Rete dei Comunisti; Cambiare Rotta – Organizzazione Comunista Giovanile; e Opposizione Studentesca d’Alternativa (OSA) ci batteremo non soltanto perché cessino vili attacchi come quello della scorsa notte, perché terminino i tentativi di destabilizzazione messi in atto da parte dei gusanos di Miami, e perché venga tolto l’infame blocco economico, ma anche perché venga riconosciuto il contributo di Cuba alla pace e alla fratellanza tra i popoli.
Fine immediata degli attacchi terroristici contro Cuba!
Fine del bloqueo e delle sanzioni!
Solidarietà al popolo cubano!