Martedì 7 novembre, ore 20.30 Via Sant’Andrea 31, Pisa
proiezione del film “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”
Regia di Sergey Bondarchuk. Produzione Italia, URSS, 1982
La prima guerra mondiale (1914 – 1918) creò le condizioni per il primo atto di rottura radicale con il capitalismo nel paese più grande paese del mondo, quella Russia piegata dall’autarchia zarista che trovò in Lenin e nei bolscevichi una avanguardia capace di trasformare la guerra in rivoluzione.
Iniziò così il primo, grande tentativo di emancipazione dalla barbarie dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Un compito titanico, che dovette fare i conti con l’estrema arretratezza del paese e con una controrivoluzione sostenuta da tutte le potenze occidentali, che inviarono decine di migliaia di soldati al fianco delle cosiddette “armate bianche” zariste. Oltre 10 anni di guerra interna, accompagnato dall’isolamento economico esterno, imposto dal capitalismo internazionale. Nonostante questa condizione di accerchiamento e di logoramento militare, la Russia dei Soviet gettò le basi di una società in grado di rispondere ai bisogni di centinaia di milioni di persone, dando l’esempio a tutti i popoli del mondo.
Seguì la seconda guerra mondiale, che vide le armate naziste aggredire con estrema brutalità l’Unione Sovietica. Il popolo russo pagò con oltre 25 milioni di morti lo sforzo militare per sconfiggere le armate nazi fasciste. La battaglia di Stalingrado fu l’inizio della fine della dittatura hitleriana. L’offensiva sovietica arrivò sino a Berlino, sancendo la vittoria con la bandiera rossa piantata sul Reichstag, il parlamento tedesco.
Una vittoria che aprì la strada, negli anni successivi, all’affermazione della rivoluzione cinese del 1949 e a tutte le lotte di liberazione dal colonialismo occidentale. Un grande moto di emancipazione scosse il mondo, dalla Corea a Cuba, sino alle rivoluzioni in estremo oriente, Africa e in America Latina.
Oggi la crisi sistemica del capitalismo torna a bussare con forza alla porta della Storia, imponendo di nuovo all’umanità uno scenario di morte e distruzioni. Un arco di guerre e conflitti partono dall’Ucraina, passano per la martoriata Palestina destabilizzando tutto il Medio Oriente, sino ad arrivare ai paesi del Sahel, che si stanno liberando dai residui del colonialismo franco/europeo e statunitense. Altri scenari di conflitto si stanno determinando, per volontà statunitense, a partire dal mar della Cina. La questione Taiwan e’ un mezzo per tenere sotto pressione il gigante asiatico.
Uno scenario estremamente pericoloso, che rischia di trasformare la guerra mondiale “a pezzi” in un’unica, grande deflagrazione, dagli esiti estremamente incerti per l’intera umanità.
L’unipolarismo euroatlantico a guida NATO si sta progressivamente sgretolando. Si affaccia con forza un multipolarismo che apre spazi di agibilità per popoli e Stati intenzionati a svincolarsi dall’oppressione del capitalismo multinazionale e finanziario a guida USA / UE
Non e’ certo l’orizzonte del Socialismo quello che ci prospettano le nuove alleanze BRICS, la “via della seta” cinese e i nuovi rapporti di forza che si stanno determinando sui fronti di guerra, ma nuovi scenari entro i quali i comunisti e chi si batte per il superamento del capitalismo possono avere voce in capitolo.
I bolscevichi nel 1917 erano uno sparuto gruppo di rivoluzionari che seppero utilizzare al meglio le contraddizioni dei nemici interni ed esterni, aprendosi la strada per l’assalto al “Palazzo d’Inverno” e la costruzione di una nuova era per tutta l’umanità.
Come nel secolo scorso, guerre e immense devastazioni stanno determinando le condizioni per grandi cambiamenti. A noi il compito di utilizzare, qui ed ora, le contraddizioni di un sistema barbaro e guerrafondaio per riaprire la partita del Socialismo del XXI Secolo.
contatti: rdcpisa@gmail.com cell. 3384014989