Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta – Organizzazione comunista giovanile, Opposizione Studentesca d’Alternativa
10 mila persone hanno manifestato a Roma il 4 novembre per lo stop all’invio di armi per la guerra in Ucraina, l’uscita del nostro paese dalla NATO ed il taglio delle spese militari per finanziare le spese sociali, e naturalmente in incondizionato appoggio alla Resistenza palestinese. La magistrale operazione “diluvio d’Al-Aqsa” del 7 ottobre scorso ha rotto il muro di silenzio attorno alla Palestina, invertito il processo di normalizzazione diplomatica con l’entità sionista, e guidato un nuova ondata di riscatto arabo-islamico contro Israele ed i suoi complici, compresi i regimi reazionari arabi. La quarta guerra arabo-sionista in corso ha rimesso al centro dell’agenda politica la solidarietà alla Resistenza arabo-palestinese e l’opposizione al massacro in corso a livello mondiale con oceaniche manifestazioni che si sono svolte anche nelle capitali dell’Occidente, anche questo sabato: Washington, Londra, Parigi, Berlino e Roma.
Il riconoscimento dello Stato palestinese, la revoca dell’accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele, e la necessità di un cessate il fuoco immediato, la dichiarazione dell’ambasciatore israeliano persona non grata, sono degli obiettivi che il movimento contro la guerra e a sostegno con la Palestina prendono ulteriore slancio dopo la mobilitazione di Roma, e delle altre città italiane (Torino, Milano, Parma, Cagliari). Le piazze che contribuiamo ad animare stanno prendendo una più marcata declinazione anti-imperialista ed internazionalista al movimento di lotta per la pace che fino ad ora con slanci generosi e notevoli sforzi organizzativi sta riprendendo forma.
Pensiamo che la scommessa politica nel costruire da tempo questa mobilitazione oltre a essere stata politicamente giusta nei contenuti sia stata fruttuosa nei risultati ed ha ribadito la vecchia massima di “contare sulle proprie forze”, in dialettica con tutta la sinistra di classe ed internazionalista.
Infatti se il progetto reazionario attorno al ripristino della festività del 4 novembre non è stato osteggiato dalla cosiddetta opposizione parlamentare (M5S, PD e Sinistra Italiana) è stato respinto da una mobilitazione popolare a Roma in una giornata in cui tutto il mondo è sceso in piazza per la Palestina.
Sosteniamo con forza la proposta del Comitato Angelo Baracca, promotore della mobilitazione romana, per “l’urgenza di una Assemblea Nazionale per iniziare una campagna di boicottaggio attivo nei confronti di Israele ed un’iniziativa di opposizione e disobbedienza civile di massa nei confronti della complicità del nostro governo nella guerra di sterminio contro i palestinesi”, e di continuare con maggiore sforzo e dedizione a sganciare il nostro paese dalla follia bellicista al fianco dell’Ucraina e di Israele oggi, domani forse al fianco di Taiwan. Un nuovo movimento mondiale sta prendendo forma e da ai comunisti possibilità inedite in una fase in cui nella crisi sistemica del capitalismo ed il crollo dell’egemonia occidentale prende corpo un mondo sempre più multipolare dove le resistenze dei popoli in America Latina, Africa e Medio-Oriente sfidano il vecchio ordine unipolare e le classi subalterne in Occidente possono ritrovare nuovi margini di azione.
5/11/2023
LE FOTO DEL CORTEO
CREDITS
Immagine in evidenza: Con la Palestina fino alla vittoria
Rete dei Comunisti
Autore: Alessandra Benvenuti
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