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Unione Sindacale di Base
Uno sciopero riuscitissimo, quello proclamanto da USB a dicembre scorso, nonostante il pesante clima di intimidazione del Governo Meloni nei confronti del movimento dei lavoratori italiano. In questa occasione, è stato il ministro dei Trasporti Salvini ad incaricarsi della repressione, ancora prima del Ministero dell’Interno…
Pubblichiamo di seguito i due comunicati, quello prima e quello immediatamente dopo lo sciopero, in cui il sindacato prende direttamente parola sulla questrione.
14 dicembre
Le dichiarazioni del ministro dei trasporti Salvini rispetto al fatto di chi disubbidisce alla sua ordinanza, la quarta in poco più di due mesi, paga la multa non ci coglie certo di sorpresa e tantomeno ci intimorisce.
La decisione di disobbedire a questo atto è frutto di una precisa valutazione riguardo l’illegittimità dell’utilizzo di uno strumento che la legge concede o al prefetto o al ministro solo in caso di grave e imminente pregiudizio per la mobilità e in situazioni eccezionali, non certo per far fare campagna elettorale.
Una scelta molto onerosa dato che la multa può arrivare fino a 50.000 euro per un’organizzazione che vive dei soli contributi dei propri iscritti e che non può coinvolgere i lavoratori e lavoratrici del settore stante il ricatto di multe previste fino a 1000 euro al giorno per ogni singolo lavoratore.
Ma questo è un passo che rivendichiamo proprio perché è indispensabile per poter impugnare l’ordinanza anche presso i tribunali ordinari oltre al Tribunale Amministrativo che spesso, purtroppo, arriva in ritardo se non proprio postumo.
L’unica cosa che non ci è proprio piaciuta delle dichiarazioni di Salvini è che continua a concentrarsi sul sindacato invece di riconoscere l’assoluta e brutale indisponibilità delle parti datoriali che ieri hanno sbattuto la porta in faccia al ministro.
Senza sciopero i lavoratori sono disarmati, più poveri e in balia di padroni sempre più arroganti; ecco perché difenderlo è vitale e non ci possono certo spaventare le multe minacciate da Salvini.
16 dicembre
I primi dati delle adesioni allo sciopero del Trasporto Pubblico Locale di venerdì 15 ci dicono che i lavoratori e le lavoratrici non si sono lasciati intimidire dall’ordinanza anti sciopero di Salvini, che ha ridotto a 4 ore lo sciopero.
La riduzione, infatti, è da pensare come un vero e proprio ricatto contro i lavoratori, che se scioperano fuori dall’ordinanza rischiano multe fino a mille euro. In alcuni casi, inoltre, le 4 ore imposte da Salvini hanno coinciso con le fasce di garanzia: è il caso, ad esempio, di Modena, dove lo sciopero è stato così costretto in un fazzoletto di due sole ore.
Ma 4 ore non bastano per rivendicare i propri diritti: USB ha deciso di mantenere, come forma di protesta politica contro gli attacchi al diritto di sciopero, la mobilitazione dei lavoratori per le 24 ore annunciate, assumendosi anche il rischio di una sanzione pesante e lanciano la sfida al Governo Meloni. Tutto questo senza coinvolgere i singoli lavoratori per evitare rischi di sanzioni individuali che sarebbero disastrose anche a fronte di salari estremamente bassi nel settore.
Il sindacato si assume questo piano per ribadire che ad essere sotto attacco, oggi, è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione.
Ricordiamo come l’ordinanza di Salvini non colpisca scioperi di 24 ore proclamati su base territoriale o aziendale, come in ANM a Napoli e a livello regionale Umbria, dove l’astensione procede come previsto e con ampie e massicce adesioni.
Seguono i primi dati disponibili riguardo le adesioni.
- Roma: chiuse Metro A e Metro C, notevoli le riduzioni delle corse della Metro B, della linea Roma Lido, Roma Viterbo e Termini Centocelle. Servizio di superficie notevolmente ridotto.
- Napoli: ANM, sciopero territoriale di 24 ore, adesione 95%. Chiuse le tre funicolari cittadine Centrale, Montesanto e Mergellina
- Bologna e Ferrara: adesione all’ 85%.
- Perugia: adesione fascia della mattina 80%.
- Puglia: adesioni 70%
- Trieste: adesione al 50%
- Monfalcone ed isontino: adesione al 70% per le linee extraurbane e al 90% per le linee urbane
- Venezia: adesione al 40%
- Torino: adesione al 50%
- Milano: adesione al 60% per il trasporto di superfice, chiusa linea della Metro M3