Un impegno comunista per il Mondo che verrà
I tumultuosi e inediti avvenimenti che stanno segnando, a scala internazionale, questo scorcio della contemporaneità capitalistica, confermano l’essenza profondamente regressiva dei rapporti sociali vigenti e il corso catastrofico per l’intera umanità del Modo di Produzione Capitalistico.
Non c’è segmento sociale, ambito naturale e biologico o qualsivoglia dimensione sovrastrutturale che non sia attaccato e violentato dall’incalzare dei fattori organici della crisi sistemica e delle sue diversificate e pervasive conseguenze ad ampio raggio.
La guerra nel cuore d’Europa, la inenarrabile mattanza in corso contro i palestinesi, le tensioni in Africa, in America Latina e nell’Indo/Pacifico – dentro un contesto globale di accentuazione della competizione internazionale tra potenze, blocchi militari ed aree monetarie – sono la manifestazione palese dell’addensarsi di nuove e più esplosive contraddizioni che vanno accumulandosi, con possibili esiti disastrosi per il proletariato internazionale, i ceti subalterni e l’intera classe lavoratrice.
A fronte di tale condizione che costantemente si aggrava nel tempo e che mostra i limiti, le storture e gli elementi di regressione umana e sociale del Capitalismo, si ripropone il tema del cambiare rotta, della costruzione di una lotta per l’inceppamento di tale procedere antisociale e si pone la stringente necessità di innestare una concreta exit strategy da questo modello sociale dominante e dall’insieme dei suoi odiosi dispositivi di produzione e riproduzione. L’alternativa di società e l’esigenza di un ordine nuovo ridiventano – con drammatica urgenza – questioni attuali e necessità costituente per un possibile diverso futuro della specie umana.
Il Socialismo torna ad essere un obiettivo razionale, oggettivamente maturo e concretamente possibile per garantire un presente ed un futuro di vera civiltà, di rinascita e di progresso per l’umanità tutta.
La funzione dei Comunisti oggi
Per affermare tale orizzonte strategico occorre un azione cosciente ed organizzata dei Comunisti, soggettività indispensabile per favorire un approdo positivo e scientifico all’inevitabile conflitto sociale e all’insieme delle forme con cui si articola la lotta e l’antagonismo tra le classi nelle nostre società.
Se, però, i comunisti vogliono tornare ad incarnare una funzione d’avanguardia, dinamica ed innovativa non devono ridursi a mero elemento di “conservazione” o alla riproposizione di un ricco passato che non è possibile rieditare nelle stesse forme.
Non e’ una banale casualità se da Marx ed Engels fino ai nostri giorni la battaglia per la costruzione della forma Partito/Organizzazione dei comunisti – nelle esperienze pratiche più avanzate e vincenti – è sempre stata vissuta rifuggendo dalla malsana deriva di intendere il che fare come un mero manuale d’organizzazione valido e, quindi, utilizzabile allo stesso modo in ogni luogo e in ogni tempo.
La Rete dei Comunisti, fin dall’avvio del suo “percorso anomalo” si è impegnata in un processo di ricostruzione e di riqualificazione teorico/pratico che tiene conto dei guasti di decenni di offensiva capitalistica a tutto campo, che hanno provocato non solo sul piano della soggettività ma nell’insieme dei settori popolari e di classe. Ci siamo dati un compito controcorrente, che punta a far crescere il rapporto di massa organizzato e di conseguenza la coscienza di classe, fornendo ai nostri quadri politici un metodo di lavoro e strumenti interpretativi adeguati alle caratteristiche delle attuali configurazioni della classe e della veloce trasformazione delle forme del dominio del capitale.
Per tentare di assolvere a questo compito l’Organizzazione dei comunisti non può che avere il carattere della “militanza di quadri con funzione di massa” e della “disciplina consapevole e collettiva”, accompagnata dalla ricerca di una nuova qualità dell’azione organizzata e centralizzata intesa come capacità di elaborazione di un punto di vista organico e di una possibile prassi di lotta, di critica e di trasformazione del reale.
Il Tesseramento alla Rete dei Comunisti non è un atto formale, ma rappresenta l’adesione ad un progetto politico fondato su “un’altra concezione del mondo”, che per noi significa lavorare per la rottura del capitalismo e per la costruzione del Socialismo del XXI Secolo.