Al fianco di studenti, studentesse, ricercatrici e ricercatori e docenti che nelle Università si battono per bloccare ogni rapporto scientifico con lo stato genocida israeliano.
Sosteniamo la giornata di mobilitazione promossa da Cambiare Rotta e lo sciopero USB del 9 aprile nel settore Università e CNR
Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta
Il genocidio in corso a Gaza e la straordinaria resistenza del popolo palestinese stanno dando vita ad un enorme moto di solidarietà a livello internazionale, che sta avendo un ruolo molto importante nel conflitto che contrappone un popolo oppresso e massacrato al gendarme occidentale in Medio Oriente: Israele.
Le grandi mobilitazioni in corso vedono decine di milioni di persone scendere in piazza in ogni continente. Anche in Italia centinaia di migliaia di solidali si stanno mobilitando, rompendo finalmente un torpore sociale e politico che da troppi anni caratterizzava negativamente il nostro paese. In questa ripresa di mobilitazione una parte rilevante l’hanno svolta organizzazioni giovanili come Cambiare Rotta e OSA (Organizzazione Studentesca D’Alternativa), che hanno lanciato una settimana di mobilitazioni che si concluderà con una giornata di sciopero il 9 aprile.
Le forme della solidarietà sono diverse, dai comitati per il boicottaggio costituitisi in tante città, al mondo accademico e universitario, con più di venti atenei investiti da mobilitazioni e richieste di sospensione dei rapporti scientifici e culturali con Israele.
Da Bari a Torino fino alla Scuola Normale Superiore di Pisa sono diversi gli organi accademici che hanno chiesto al MAECI di riconsiderare i rapporti scientifici con Israele dopo che il Ministero degli Esteri è ha forzato la mano verso le università imponendo bandi di collaborazione con le università israeliane dimostrando ancora una volta il servilismo dello stato italiano verso lo stato genocida di Israele.
Tollerata nei primi mesi, la mobilitazione a fianco della Palestina ha iniziato a preoccupare il governo Meloni e la cosiddetta “opposizione”, che si sono divisi i ruoli di “poliziotto cattivo” e “manifestanti buoni”. I primi usano i manganelli sulle teste di studenti e manifestanti, i secondi tentano di riportare le mobilitazioni nell’alveo delle compatibilità e di una cinica equidistanza tra oppresso ed oppressore. Insieme votano per l’operazione militare “Aspides” nel Mar Rosso, a protezione di Israele e del suo genocidio a Gaza.
Di nuovo, la solidarietà con la resistenza palestinese è uno spartiacque tra chi sostiene la guerra e i suoi eserciti filo-imperialisti e chi invece si batte per il diritto del popolo palestinese a riappropriarsi di tutta la sua terra e contro il rischio incombente di una terza guerra mondiale.
In questa contrapposizione riluce come sempre il ruolo dei sindacati concertativi, in primis la CGIL, che non hanno mosso un dito a fianco del popolo palestinese, condannando invece l’azione di resistenza del 7 ottobre come crimine di guerra.
Gli unici soggetti sindacali che si battono risolutamente a fianco del popolo palestinese sono stati i sindacati di base, con lo sciopero del 23 febbraio ed ora con quello indetto dall’Unione Sindacale di Base per martedì 9 aprile nel settore Università e CNR.
La Rete dei Comunisti partecipa attivamente a tutte le iniziative di sostegno alla resistenza palestinese e sostiene le giuste richieste dei Senati accademici che chiedono lo stop ad ogni rapporto con le università israelo/sioniste.
Martedì 9 aprile alle 12 saremo nelle piazze dello sciopero indetto da studenti, studentesse, studenti, lavoratrici e lavoratori in quella giornata. Saremo presenti in tutte le piazze a partire dal presidio indetto per le ore 15 sotto la Farnesina.
CREDITS
Immagine in evidenza: Milano, 14/10/2023. In sostegno alla Resistenza Palestinese
Autore: Rete dei Comunisti
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