Rete dei Comunisti Roma
Il 25 aprile, giornata della Liberazione dal nazifascismo, siamo stati a Roma a Porta San Paolo, per portare nei luoghi storici della resistenza partigiana la voce e la bandiera della Resistenza di oggi, cioè quella palestinese, e per impedire che in quella piazza sfilassero impunite le bandiere di Israele, sporche del sangue dei 30.000 palestinesi uccisi solamente in questi ultimi 6 mesi. Gli antifascisti al fianco della Resistenza palestinese hanno svelato agli occhi di tutti la vera natura fascista, prevaricatoria e squadrista della Brigata Ebraica. Quest’ultima è di fatto uno strumento di propaganda dei sionisti in Italia, fondato sul revisionismo storico dietro un gruppo militare che poco o nulla ha fatto per liberare il paese dal nazifascismo, nonché struttura di propaganda storica utile a giustificare la successiva “Hagana” (esercito israeliano, oggi IDF) per l’occupazione della Palestina.
Di fronte alle bombe carta, alle lattine di cibo lanciate (mentre a Gaza la popolazione muore di fame per colpa del blocco agli aiuti umanitari compiuto da militari e “civili” israeliani) e alle minacce di stupro provenienti dai sionisti, non siamo arretrati di un passo, ribadendo forte e chiaro che la Resistenza dei partigiani di ieri è oggi più viva che mai, grazie al popolo palestinese che da 75 anni non si piega al mostro sionista alimentato dall’imperialismo occidentale. In tutto ciò, l’ANPI e la CGIL sono responsabili politicamente di non aver mosso un dito di fronte alle violenze dei sionisti, un comportamento che sa fin troppo di connivenza con quelle carogne assassine. Questo ed altri episodi di violenza sionista in Italia dimostrano la situazione sul fronte interno della guerra. Il nostro paese è complice del genocidio, tutto l’arco parlamentare, dal governo neofascista alle “opposizioni” in campagna elettorale, ha votato per la guida italiana della “Missione Aspides” nel Mar Nero a supporto di Israele e il servilismo dello stato italiano verso quest’ultimo diventa sempre più manifesto e intollerabile.
Da un lato, la NATO continua a far sprofondare il paese e il mondo nel baratro della guerra e il governo segue la linea guerrafondaia, reprimendo duramente gli studenti e i lavoratori in piazza, mentre la classe politica e i mass-media insistono nel propagandare questo sistema come un “giardino” di civiltà che nella realtà non sta in piedi. Dall’altro lato, i popoli in lotta contro l’imperialismo e gli studenti in prima fila nel cuore dell’Occidente, per il boicottaggio di Israele e a sostegno della Palestina, ci dimostrano che un’alternativa sistemica esiste e ci indicano la strada. Oggi come nel 1945, dai partigiani alla Resistenza palestinese, lottiamo senza tregua contro gli occupanti e i loro complici, per la pace, la liberazione e il riscatto di tutti i popoli del mondo. Per tutto questo, continuiamo a mobilitarci verso la manifestazione nazionale del 1 giugno a Roma, contro il Governo Meloni e per l’uscita immediata dell’Italia dal Mar Rosso, dalla guerra, dalla NATO e dal genocidio in Palestina.