in 25 aprile 1974. La rivoluzione dei garofani
1974
25 aprile: Colpo di Stato del Movimento Das Forças Armadas (MFA) il 25 aprile 1974. Occupazione di installazioni chiave, tra cui stazioni radiotelevisive, l’aeroporto di Lisbona e il quartier generale dell’esercito. La sede della PIDE/DGS (polizia segreta) viene circondata e poi conquistata. Migliaia di persone si riversano nelle strade a sostegno dei soldati.
26 aprile: Viene istituita la Junta da Salvação Nacional (JSN). Spínola annuncia in televisione il programma dell’MFA. Manifestazioni di piazza chiedono la liberazione dei prigionieri politici, i primi dei quali vengono rilasciati dal carcere di Caxias.
27 aprile: Presentazione del programma di MFA.
28 aprile: Gli abitanti di Boavista a Lisbona occupano le case sfitte. Occupazione del sindacato dei conducenti di autobus e, a Porto, del sindacato dei lavoratori d’ufficio e del sindacato dei panettieri.
29 aprile: Il sindacato dei lavoratori bancari blocca l’uscita dei capitali dalle banche, organizzando picchetti agli ingressi.
Prima ondata di scioperi e mobilitazioni: dal primo al secondo governo provvisorio (maggio-luglio 1974)
La prima ondata di scioperi e mobilitazioni è iniziata subito dopo il colpo di Stato ed è proseguita fino a giugno. Gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche interessano tutti i settori dell’industria, comprese alcune delle maggiori aziende portoghesi, come Lisnave, Timex e CTT. La maggior parte delle richieste riguarda aumenti salariali, salari minimi (di solito un salario minimo mensile superiore a 6.000 escudos) e una settimana lavorativa limitata, salari di 13 e 14 mesi, “epurazioni”, cioè il licenziamento dei capi e, nel 40% dei casi, il controllo dell’azienda. Inoltre, sono occupate molte case disabitate. Il primo “governo provvisorio” dura meno di 3 mesi effettivi, durante il secondo il Presidente è “costretto” ad accettare il diritto alla loro indipendenza.
1 maggio: Grande manifestazione a Lisbona con la partecipazione di circa 500.000 persone. Grandi manifestazioni nelle principali città e in tutto il Paese.
2 maggio: Occupazione di case sfitte nei quartieri di Fundação Salazar e Casalinho da Ajuda, Lisbona.
9 maggio: Occupazione della Timex.
10 maggio: Inizio dello sciopero dei lavoratori della Timex. I lavoratori della Lisnave iniziano uno sciopero senza successo per epurare la dirigenza.
14 maggio: Abolizione della censura.
15 maggio: Spínola viene ufficialmente proclamato presidente. L’assemblea generale dei lavoratori della Timex accetta la proposta del JSN di licenziare i dirigenti, ponendo così fine allo sciopero.
16 maggio: Formazione del Primo Governo Provvisorio sotto il Primo Ministro Palma Carlos. A livello ministeriale, il governo comprende il Partito Socialista, i comunisti, l’MDP/CDE (l’opposizione “legale al regime) ed il PPD, cioè il Partito Democratico Popolare di centro-destra, che più tardi si chiamerà PSD, Partito Social Democratico.
Metà maggio: Si formano commissioni di quartiere in molte baraccopoli e nelle case popolari. I domestici fondano un sindacato. Sciopero nelle scuole superiori.
19 maggio: Il JSN legalizza le occupazioni abitative e ne proibisce di nuove.
25 maggio: La polizia usa cannoni ad acqua contro i manifestanti di sinistra che chiedono la liberazione del guerrigliero cubano Capitano Peralta. Rádio Renascença è stata censurata per aver riportato la notizia.
26 maggio: Salario minimo fissato a 3.300 escudos.
29 maggio: Sciopero dei lavoratori del Ponte 25 de Abril e mancata riscossione delle tariffe. Vengono aboliti gli esami di ammissione all’università per tutti gli studenti.
7 giugno: Saldanha Sanches (leader del MRPP, una delle due maggiori formazioni comuniste di ispirazione “maoista”) viene imprigionato per aver invitato le truppe a disertare. Manifestazione per il suo rilascio.
10 giugno: Manifestazione di destra a Lisbona per sostenere una soluzione federalista per le colonie. Manifestazione a Lisbona a sostegno dell’MFA.
12 giugno: Gli operai della Sogantal, una fabbrica tessile di Montijo, occupano l’azienda e iniziano a vendere direttamente i loro prodotti, sostenuti da una manifestazione di migliaia di persone.
14 giugno: Rivolte dei detenuti comuni che chiedono diritti civili.
17 giugno: Sciopero postale di 35.000 lavoratori della CTT per la garanzia della settimana lavorativa, il pagamento delle ferie e degli straordinari e l’epurazione dei fascisti. Denunciato dal Partito Comunista. Lo sciopero termina il 20 giugno quando Spínola minaccia un intervento militare.
21 giugno: Manifestazione di 20.000 persone per la liberalizzazione del Codice Civile a favore del divorzio.
23 giugno: Formazione dell’Associazione dei Disabili delle Forze Armate – con una stima di 30.000 persone – accompagnata da dichiarazioni contro le guerre coloniali.
8 luglio: Formazione del COPCON (Comando operativo continentale) guidato da Otelo de Carvalho. Riunione dei cattolici a Braga contro un arcivescovo legato alla dittatura.
9 luglio: Crollo del Primo Governo Provvisorio. Il Presidente Palma Carlos si dimette due giorni dopo.
18 luglio: Entra in carica il Secondo Governo Provvisorio. Vasco Gonçalves è primo ministro. Vengono arrestati due cadetti militari che avevano rifiutato gli ordini contro lo sciopero della CTT.
23 luglio: Giunta militare per l’Angola imposta dai portoghesi, con l’ammiraglio Rosa Coutinho come governatore. Rivolte “bianche” in Mozambico contro l’indipendenza.
25 luglio: Manifestazioni a Lisbona e a Porto contro la guerra coloniale. Gli operai della Sogantal (occupata per tre mesi), sostenuti da circa 2.000 abitanti di Montijo, impediscono la rimozione delle attrezzature dalla fabbrica nelle prime ore del mattino.
27 luglio: Spínola riconosce il diritto all’indipendenza delle colonie.
29 luglio: L’assemblea plenaria della TAP, con circa 4.000 lavoratori, viene circondata dai militari. Voto dei lavoratori per il proseguimento dello sciopero
Secondata ondata di scioperi e mobilitazioni: fallimento della contro-rivoluzione e terzo governo provvisorio (agosto 1974 – gennaio 1975)
Alla fine di agosto del 1974 si verificò un nuovo periodo di scioperi. Nasce da una combinazione di fattori politici ed economici, tra cui la vittoria rappresentata dall’approvazione della legge di indipendenza delle colonie e il concomitante indebolimento dei dirigenti dello Stato. L’aggravarsi della crisi economica – iniziata con la “crisi petrolifera” nel 1973 – portò decine di datori di lavoro a rispondere con licenziamenti e chiusura di fabbriche e aziende. Questo periodo è particolarmente significativo non solo per il numero di scioperi, ma anche per l’impatto politico di tre scioperi in particolare, quelli della TAP, del Jornal do Comércio e della Lisnave. Il governo frustrato ha tentato di proibire gli scioperi attraverso una legge estremamente restrittiva. Il periodo è stato accompagnato dall’occupazione diffusa di alloggi sfitti appartenenti al governo locale. Inizia, con il settore bancario, il processo di nazionalizzazione di importanti porzioni del sistema economico. A settembre viene sventata con la mobilitazione popolare il tentativo contro-rivoluzionario del Presidente Spinola che deve dimettersi.
27 agosto: Sciopero dei lavoratori TAP. L’esercito circonda il Jornal do Comércio occupato dagli operai.
28 agosto: Il governo provvisorio introduce una legge anti-sciopero che limita il diritto di sciopero. L’esercito occupa la TAP e minaccia di arrestare i lavoratori in sciopero.
31 agosto: Creazione della SAAL, un’agenzia governativa per l’edilizia residenziale, per intervenire sulle case popolari.
4 settembre: Sciopero generale di tutti i giornali in solidarietà con lo sciopero dei colleghi giornalisti del Jornal do Comércio.
10 settembre: Indipendenza della Guinea-Bissau. Discorso di Spínola contro l'”anarchia”. Chiede il sostegno della “maggioranza silenziosa”. Nazionalizzazione delle banche centrali (Banco de Portugal, Banco de Angola, Banco Nacional Ultramarino).
12 settembre: Circa 7.000 lavoratori del Lisnave marciano a Lisbona in una manifestazione vietata contro la legge antisciopero. Le forze militari vengono ritirate dopo aver chiesto di reprimere i manifestanti. Viene approvata una legge che controlla gli affitti delle nuove abitazioni e concede ai proprietari 120 giorni di tempo per affittare le loro proprietà o consegnarle al governo.
23 settembre: I lavoratori della TAP organizzano uno sciopero totale per chiedere la fine dell’occupazione militare.
26 settembre: Il Primo Ministro Vasco Gonçalves viene insultato pubblicamente dal Presidente Spínola durante un comizio a Lisbona.
27 settembre: Il governo autorizza una manifestazione della “maggioranza silenziosa” contro la “rivoluzione”. Gli attivisti del Partito Comunista e quelli dell’estrema sinistra istituiscono blocchi stradali alle porte di Lisbona dal nord, per impedire l’ingresso in città di attivisti di destra
28 settembre: Le commissioni operaie e le organizzazioni rivoluzionarie organizzano una contro-manifestazione con circa 40.000 persone, con l’obiettivo di affrontare e smantellare la manifestazione della “maggioranza silenziosa”. Vengono erette barricate intorno al Portogallo per fermare la manifestazione di destra. I soldati sostituiscono i civili nei blocchi stradali. Questa mobilitazione ha avuto un successo straordinario e ha portato all’immediata sconfitta del colpo di Stato. Circa 100 partecipanti alla “rivolta della maggioranza silenziosa” sono stati arrestati dai militari.
29 settembre: Il Presidente Spínola si dimette.
30 settembre: Si forma un terzo governo provvisorio (Partito Socialista, Partito Comunista e PPD) con Vasco Gonçalves come primo ministro e Costa Gomes come presidente. Una manifestazione di circa 100.000 persone a Lisbona esprime sostegno al presidente Costa Gomes e all’AMF.
Ottobre: Il sindacato dei lavoratori chimici si oppone al controllo del Partito Comunista sulla Intersindical. Le fabbriche vengono occupate e i prodotti venduti per strada.
21 ottobre: Il VII Congresso del Partito Comunista dichiara di non sostenere più l’appello alla “dittatura del proletariato”.
25 ottobre: Dopo la bancarotta fraudolenta del datore di lavoro Sousa Abreu (azienda tessile di Braga), gli operai assumono la direzione.
4 novembre: Riunione della sezione giovanile del CDS – il partito di centro-destra d’ispirazione cattolica – interrotta dai manifestanti del MRPP. La polizia spara sulla folla. Un morto e 16 feriti.
11 novembre: Legge che decreta la settimana di 45 ore per i lavoratori agricoli. Introduzione del Servizio civile studentesco, un anno sabbatico obbligatorio prima di accedere all’istruzione superiore.
Nei mesi di dicembre e gennaio si è registrata una relativa tregua negli scioperi, che può essere spiegata, tra gli altri fattori, dalla crescente influenza dell’MFA nel governo e dall’alleanza politica tra il Partito Comunista e l’MFA nel controllo delle richieste dei lavoratori, gestito attraverso il Ministero del Lavoro, in coordinamento con Intersindical. Gli scioperi e le occupazioni assunsero un carattere più difensivo, ad esempio nel settore edile, siderurgico e tessile, mentre i proprietari riducevano il lavoro, licenziavano i lavoratori e si rifiutavano di pagare il bonus di dicembre.
6 dicembre: Prima plenaria del Comitato di coordinamento del MFA.
7 dicembre: Il governo decide di pagare la tredicesima ai pensionati statali.
13 dicembre: Gli Stati Uniti concedono un prestito finanziario al governo portoghese per un piano di sostegno economico al Paese.
15 dicembre: Primo Congresso del Partito Socialista.
1975
All’inizio del 1975, alcune centinaia di pescatori della zona di Pedroso e Carvalhos (Vila Nova de Gaia) entrano in sciopero. Circa 1.300 lavoratori dell’azienda Grão-Para continuano a occupare i loro posti di lavoro per garantire l’occupazione e il pagamento degli stipendi. Hanno chiesto la nazionalizzazione dell’azienda.
I lavoratori dell’edilizia civile e dell’azienda vinicola Xavier de Lima hanno deciso di vendere 800.000 litri di vino per acquistare materiale da costruzione, permettendo così ai lavoratori dell’edilizia civile di continuare a lavorare e consentendo il pagamento degli stipendi ai restanti lavoratori del gruppo.
Gli abitanti di molti quartieri poveri di Lisbona decisero di occupare le case sfitte, finite o quasi finite. Hanno organizzato una commissione intercomunale di 30 organizzazioni di residenti.
La prima occupazione di terre ha avuto luogo nel novembre 1974 e il ritmo è stato sporadico. A gennaio ci fu una raffica di assemblee di lavoratori agricoli, che chiedevano migliori condizioni di lavoro, un salario minimo e la parità di retribuzione a parità di lavoro. Nel Ribatejo e nell’Alentejo, i lavoratori rurali hanno iniziato un’ondata di occupazioni di terre. L’Unione dei lavoratori rurali ha deciso di non partecipare alle occupazioni.
13 gennaio: La Commissione di coordinamento del MFA annuncia il suo sostegno all’unicidade, ovvero che ogni mestiere sarà rappresentato da un sindacato e che ci sarà un’unica federazione sindacale centrale legalmente riconosciuta, di fatto egemonizzato dal Partito Comunista Portoghese (PCP).
14 gennaio: Gigantesca manifestazione intersindacale a favore dell’unicidade.
16 gennaio: Manifestazione del Partito Socialista a Lisbona contro l’unicidade.
18 gennaio: Una riunione di 800 ufficiali dell’esercito afferma che l’MFA farà avanzare il processo rivoluzionario.
19 gennaio: Assemblea plenaria di 1.000 lavoratori rurali del distretto di Santarem per discutere di riforma agraria, licenziamenti e contratto collettivo di lavoro.
20 gennaio: Il principio dell’unicidade sostenuto legalmente.
26 gennaio: Manifestazione del CDS a Porto chiusa da una contro-dimostrazione e le forze armate devono intervenire per salvare i sostenitori del CDS
27 gennaio: Una riunione di Inter-Empresas, alla quale partecipano i delegati di 37 commissioni operaie, mette a punto l’organizzazione della manifestazione del 7 febbraio.
30 gennaio: A Lisbona si è svolta una manifestazione dei lavoratori della Applied Magnetics per rivendicare il loro diritto al lavoro. La fabbrica era stata chiusa nell’agosto 1974, lasciando 640 lavoratori disoccupati e con un indennizzo insufficiente.
Terza ondata di scioperi e mobilitazioni: quarto governo provvisorio e prime elezioni libere (febbraio 1975-maggio 1975)
Una nuova ondata di scioperi emerse a partire dal febbraio 1975, riflettendo la radicalizzazione della rivoluzione. Questo periodo è segnato dalle lotte contro la disoccupazione, ad esempio all’IBM, all’Applied Magnetics e alla MESSA, accompagnate dallo sviluppo di organi di “contro-potere” (in questa fase principalmente commissioni di lavoratori e residenti). La richiesta di nazionalizzazione del sistema finanziario è guidata dai lavoratori delle banche. Quest’ultima richiesta è stata fatta propria anche dai lavoratori delle aziende più grandi, tra cui il gigantesco conglomerato CUF. Particolarmente degni di nota sono stati gli scioperi nella TAP, nelle aziende chimiche e uno sciopero generale nelle scuole superiori che si è protratto per quasi un mese. In questo periodo è iniziato anche il conflitto alla Rádio Renascença, con successive chiusure e occupazioni da parte dei lavoratori. A marzo viene sventato un nuovo tentativo contro-rivoluzionario ed il 25 aprile si tengono le prime elezioni per l’Elezione dell’Assemblea Costituente.
In tutto il Paese si sono verificate occupazioni di abitazioni private sfitte, mentre scadeva il termine di 120 giorni fissato al 12 settembre. Le occupazioni di terreni agricoli si sono intensificate e a febbraio c’erano già febbraio c’era già un numero di terreni occupati sette volte superiore a quello di gennaio.
2 febbraio: Riconoscimento del diritto al divorzio. Riunione nazionale delle commissioni operaie organizzata dal Partito Comunista. A Beja, una manifestazione di circa 20.000 lavoratori rurali, organizzata dal sindacato, chiede l’esproprio dei proprietari terrieri e la collettivizzazione delle terre.
5 febbraio: Il governatore civile di Lisbona ha vietato le manifestazioni pubbliche dal 7 al 12 febbraio, per impedire la manifestazione dei lavoratori contro la disoccupazione prevista per il 7 febbraio.
7 febbraio: Manifestazione di Inter-Empresas, contro la visita della NATO e l’aumento della disoccupazione. Partecipazione massiccia, nonostante il divieto del governo e la condanna del Partito Comunista e dell’Intersindacale.
9 febbraio: Sciopero alla Rádio Renascença: assicurata la trasmissione del rosario quotidiano e della Messa domenicale.
21 febbraio: Viene pubblicato il Piano di politica economica e sociale di Melo Antunes.
Marzo: Continuano le occupazioni di case e terreni.
7 marzo: La manifestazione del PPD a Setúbal termina dopo che una contro-dimostrazione viene attaccata dalla polizia con un morto e molti feriti. La polizia locale viene chiusa dal COPCON.
11 marzo: Abortito golpe di destra da parte di ufficiali spinolisti. Bombardamento della caserma RAL-1. Intensa mobilitazione popolare (concentrazioni, veglie, occupazioni, barricate, ecc.). Spínola e altri ufficiali fuggono in Spagna. Fine del Terzo Governo Provvisorio. Nella notte tra l’11 e il 12 marzo, l’assemblea del MFA espelle gli ufficiali “spinolisti” coinvolti nel colpo di Stato e rafforza i propri poteri. A Marinha Grande, i delegati di tre fabbriche presentano una mozione per la creazione di un Consiglio operaio rivoluzionario.
12 marzo: Rádio Renascença torna in onda sotto il controllo dei lavoratori. Il JSN viene abolito e l’MFA amplia la sua assemblea a 240 membri e istituisce il Consiglio della Rivoluzione con 25 membri. Il Consiglio introduce immediatamente un vasto programma di nazionalizzazione (banche, assicurazioni, trasporti, ecc.). In tutto il Paese si svolgono manifestazioni a sostegno dell’MFA.
Dopo l’11 marzo: Il fallito colpo di Stato ha provocato un’altra ondata di occupazioni di aziende e case abbandonate. Inoltre, la maggior parte dei gruppi di estrema sinistra occuparono edifici e li trasformarono nelle loro “sedes” (sedi).
26 marzo: Entra in carica il Quarto Governo Provvisorio.
31 marzo: Introduzione del sussidio di disoccupazione.
2 aprile: Inizio della campagna elettorale del 25 aprile.
11 aprile: Firma del patto tra il MFA e i partiti politici.
14 aprile: Legalizzazione degli alloggi occupati
15 aprile: Nazionalizzazione di elettricità, trasporti, petrolio e gas. Annunciata la Riforma Agraria; congelamento dei prezzi
19 aprile: Prima conferenza dei CRTSM (Consigli Rivoluzionari degli Operai, dei Soldati e dei Marinai), che si pongono come alternativa alle elezioni e ai partiti politici e chiedono il boicottaggio delle prossime elezioni. Il comitato dei lavoratori ha occupato la sede del gruppo CUF.
25 aprile: Prime elezioni libere da quasi 50 anni: 93% di affluenza. Si trattava di eleggere l’Assemblea Costituente Provvisoria, il cui scopo principale era quello di redigere una nuova costituzione.
1 maggio: Massicce celebrazioni del Primo Maggio e manifestazioni in tutto il Paese.
Quarta Ondata di scioperi. Dal Patto Popolo-MFA alla fine del 5° governo provvisorio (maggio 1975 – agosto 1975)
Tra maggio e luglio 1975 si verificò un quarto periodo di scioperi, caratterizzato soprattutto dalle richieste di controllo dei lavoratori sulle fabbriche e sulle imprese.
Gli scioperi dei lavoratori comprendono: Gli operai della Torres Sado a Setúbal, gli operai della ITT-Rabor (produttrice di articoli elettrici) e i 1.300 operai della Fábrica de Tecidos Lionesa a Leca do Bailio. Le occupazioni dei luoghi di lavoro hanno riguardato la sede di Alfredo Gonçalves Silva (azienda produttrice di tappeti) a Viana do Castelo, i lavoratori della União Metalúrgica Bandeira & Irmão a Vila Nova de Gaia e la Sociedade de Fiação de Vizela (SOFIL) a S. Martinho do Campo.
5 maggio: Un’assemblea plenaria dei lavoratori comunali di Porto decide uno sciopero (di circa 3.500 lavoratori) per correggere “gravi ingiustizie salariali”. Circa 15.000 lavoratori del settore chimico del Nord hanno deciso di scioperare poiché i datori di lavoro hanno interrotto unilateralmente le trattative per un contratto collettivo.
10 maggio: Sciopero di tre giorni di 50.000 lavoratori di alberghi e ristoranti per “costringere i datori di lavoro a rispettare le tabelle salariali negoziate nel contratto collettivo”. Lo sciopero dei lavoratori del settore chimico, guidato dal Partito Socialista e dal MRPP, è stato dichiarato illegale dal Ministero del Lavoro.
11 maggio: Sciopero generale dei calciatori della Prima Divisione.
12 maggio: Inizia la guerra civile in Angola.
17 maggio: A Lisbona si svolge una manifestazione per respingere il decreto 198 A-75, che condannava l’occupazione di case, consentendo l’espulsione dei residenti e l’incarcerazione dei futuri occupanti.
18 maggio: I lavoratori dell’EFACEC/INEL hanno occupato l’azienda, rifiutandosi di rilasciare un direttore commerciale finché non fosse stata reintegrata una cameriera.
19 maggio:Il quotidiano República è stato occupato dai lavoratori, che hanno accusato il direttore Raul Rego di aver trasformato il giornale in un organo del Partito Socialista. Il Partito Socialista condanna l’accaduto.
20 maggio: República viene evacuata dai militari.
26 maggio: L’assemblea dell’MFA si impegna a sostenere Vasco Gonçalves e discute varie proposte di “potere popolare”.
28 maggio: Circa 400 maoisti (MRPP) arrestati dal COPCON.
Giugno: Numerose occupazioni di case in risposta al decreto 198-A75 che minacciava lo sfratto di ogni famiglia che occupava i locali.
2 giugno: Prima riunione dell’Assemblea Costituente.
8 giugno: L’Assemblea dell’MFA discute il “Documento guida sul potere popolare”.
13 giugno: Nazionalizzazione dei trasporti ferroviari e stradali.
17 giugno: Manifestazione militante del CRTSM che chiede la caduta del Governo Provvisorio. Il COPCON e il comitato operaio riaprono la sede di República. Il COPCON occupa Rádio Renascença.
18 giugno: Manifestazione contro la decisione di restituire Rádio Renascença alla Chiesa cattolica.
21 giugno: Il MFA pubblica il “Piano d’azione politica” (PAP).
25 giugno: Il Mozambico diventa indipendente
29 giugno: Prima riunione dell’Assemblea popolare di Pontinha.
30 giugno: 89 ex agenti della PIDE/DGS fuggono da Alcoentre, 17 vengono ricatturati nelle prime ore dai civili e dal COPCON.
Luglio: Continuano le occupazioni di terre. Grandi manifestazioni nel Nord contro il MFA e il Governo Provvisorio, fortemente influenzate dalla Chiesa cattolica. Si stima che, solo in questo mese, si siano verificate 86 azioni violente contro le sedi dei partiti alla sinistra del Partito Socialista. Il Partito Socialista organizza manifestazioni di massa, la più grande a Fonte Luminosa, in risposta alla situazione del quotidiano República. Il PPD ha seguito l’esempio.
2-5 luglio: Un’ondata di scioperi colpisce le principali industrie dei servizi: Alberghi, CTT, TLP e TAP. Sciopero dei lavoratori chimici nel Nord.
4 luglio: Vaste manifestazioni a sostegno delle lotte di República e Rádio Renascença. A Lisbona, circa 40.000 persone partecipano alla manifestazione indetta dagli operai della Siderurgia e sostenuta da UDP, PRP-BR e MES (a cui si oppongono Partito Comunista e Intersindacale) per chiedere il processo alla PIDE e sostenere la lotta dei lavoratori di Rádio Renascença e República.
7-9 luglio: L’Assemblea generale dell’MFA istituzionalizza il Patto Povo-MFA.
10 luglio: Primo numero di República sotto il controllo dei lavoratori. Il Partito Socialista si ritira dalla coalizione di governo.
12 luglio: Circa 5.000 lavoratori TAP sospendono lo sciopero.
13 luglio: Inizio di azioni violente contro le sedi dei partiti politici e delle organizzazioni di sinistra, registrate con maggiore intensità nel nord e nel centro del Paese.
15 luglio: Manifestazione a Lisbona a sostegno della segreteria del Partito Socialista. Si chiedono le dimissioni di Vasco Gonçalves.
16 luglio: Carri armati e soldati armati sostengono una manifestazione a Lisbona indetta da Inter-Comissoes (federazione dei comitati di quartiere delle baraccopoli). Crollo del Quarto Governo Provvisorio.
18 luglio: Manifestazione a Porto a sostegno del Patto Povo-MFA. I sostenitori del Partito Socialista non possono riunirsi a Lisbona, tuttavia nel fine settimana si svolgono in tutto il Paese diverse manifestazioni del Partito Socialista contro il patto Povo-MFA e il controllo della República da parte dei lavoratori.
21 luglio: La Quinta Divisione (braccio propagandistico dell’MFA) ribadisce il suo sostegno a Vasco Gonçalves.
25 luglio: Costa Gomes avverte che “la rivoluzione sta avvenendo a un ritmo troppo veloce”. Una “troika”, cioè un direttorio diviso in tre parti, composto da Costa Gomes, Vasco Gonçalves e Otelo de Carvalho è nominato dal MFA ma nella realtà non funzionerà mai
Agosto: Le occupazioni di terre continuano nel sud e nel centro del Paese.
4 agosto: Manifestazioni a Coimbra e Braga per sostenere la Chiesa cattolica.
7 agosto: Pubblicazione del “Documento dei Nove”.
8 agosto: Vasco Gonçalves forma il Quinto Governo Provvisorio, sostenuto dal Partito Comunista e dal MDP.
10 agosto: Melo Antunes e i suoi sostenitori si ritirano dal Consiglio della Rivoluzione. La manifestazione di Braga a sostegno della Chiesa cattolica si conclude con l’assalto alle sedi del Partito Comunista, del MDP/CDE e dei sindacati.
12 agosto: Manifestazione del Partito Socialista a Evora davanti alla sede centrale per sostenere il brigadiere Pezarat Correia, uno dei firmatari del Documento dei Nove. Inizio di un’ondata di occupazioni di aziende agricole nel distretto di Beja, molte delle quali per impedire la vendita di bestiame, macchinari agricoli e atti di sabotaggio economico. Il Consiglio dei Ministri decide di nazionalizzare il Gruppo CUF.
13 agosto: Il documento del COPCON attacca il Quinto Governo Provvisorio e chiede il rafforzamento degli organi del “potere popolare”.
20 agosto: Massiccia manifestazione di oltre 100.000 operai, soldati e marinai a sostegno del documento COPCON a Lisbona, che chiede l’immediato scioglimento dell’Assemblea Costituente per essere sostituita dagli organi della volontà popolare, come le Assemblee Popolari. L’assemblea è stata convocata da comitati di lavoratori e residenti, sindacati, UDP, FSP, LCI, LUAR, MES, ORPC (M-L) e PRP-BR.
25 agosto: Il Partito Comunista forma un’alleanza con gruppi di sinistra (FUP – Fronte Popolare Unito).
27 agosto: Un’altra imponente manifestazione a Lisbona, con circa 130.000 persone, a sostegno delle richieste del FUP. Migliaia di persone partecipano a Porto a una manifestazione del Partito Socialista contro Vasco Gonçalves e il Quinto Governo Provvisorio, la Quinta Divisione e il Partito Comunista. Le forze del COPCON occupano la sede di Lisbona della Quinta Divisione, che sarebbe stata “controllata a distanza” dal Partito Comunista. L’operazione è comandata dal colonnello Jaime Neves.
28 agosto: Il PCP lascia il FUP, che diventa Fronte Rivoluzionario Unito (FUR). Vasco Gonçalves si dimette da primo ministro. Si svolgono i negoziati per la formazione del Sesto Governo Provvisorio. Occupazione delle compagnie radiotelevisive.
31 agosto: Il Sudafrica invade l’Angola meridionale.
Quinta ondata di scioperi e mobilitazioni: 5° e 6° governo provvisorio e fine del processo rivoluzionario (settembre 1975 – dicembre 1975)
Nel periodo del Quinto Governo Provvisorio, nell’agosto 1975, si registrò una leggera diminuzione del numero di scioperi, che forse si spiega con il sostegno dato al Governo Provvisorio dal Partito Comunista e da settori dell’estrema sinistra.
L’ondata di scioperi e conflitti a partire dal settembre 1975 si prolunga inarrestabilmente fino al golpe contro-rivoluzionario del 25 novembre 1975. Si assiste a un drammatico aumento delle occupazioni di terre. Particolarmente degni di nota furono gli scioperi nei settori metalmeccanico e della panificazione, ma il più significativo fu lo sciopero di circa 100.000 lavoratori dell’edilizia civile, accompagnato da un assedio di quasi tre giorni dell’Assemblea Costituente.
Settembre: Si intensificano le occupazioni di case e terreni.
1 settembre: Entra in vigore la legge contro i licenziamenti sul posto di lavoro.
5 settembre: L’MFA convoca la sua assemblea a Tancos – l’Esercito e l’Aeronautica non partecipano e costringono alle dimissioni il Capo di Stato Maggiore Vasco Gonçalves.
5 settembre: A Lisbona, manifestazione in difesa dei patrioti baschi condannati alla pena di morte.
8 settembre: Il movimento SUV (Soldati Uniti Vinceranno) pubblica il suo primo comunicato. Una compagnia della Polizia Militare si rifiuta di andare in Angola.
10 settembre: Manifestazione del SUV a Porto, con la presenza di 40.000 manifestanti, tra cui 2.000 soldati e una delegazione del RALIS. L’ITT annuncia il suo ritiro finanziario dal Portogallo. Reintegrazione nel Consiglio rivoluzionario dell’MFA delle persone sospese il 29 agosto.
11 settembre: Manifestazione dei SUV a Lisbona. Espulsione dei gonçalvisti dal Consiglio della Rivoluzione.
13 settembre: La polizia militare manifesta contro l’invio in Angola.
18 settembre: Numerose occupazioni di terre. Manifestazione unitaria organizzata dal comitato degli operai e degli abitanti della cintura industriale di Lisbona in difesa delle nazionalizzazioni, della riforma agraria e dell’avanzamento della rivoluzione.
19 settembre: Si insedia il Sesto Governo Provvisorio, che comprende il PPD, il Partito Socialista e il Partito Comunista.
20 settembre: Ex militari disabili occupano il ponte a pedaggio sull’estuario del Tago e raccolgono denaro a sostegno della República.
20 settembre: Manifestazione a Lisbona degli ex militari disabili per un’equa pensione di guerra.
22 settembre: Manifestazione a Funchal dei lavoratori dell’edilizia civile. La lotta degli ex militari disabili continua con blocchi stradali vicino a Belém, l’occupazione di stazioni radio e l’interruzione della linea ferroviaria di Estoril.
25 settembre: Manifestazione del SUV a Lisbona, con il sequestro di molti autobus e la liberazione di due militanti dalla prigione militare di Trafaria.
26 settembre: Il Congresso Nazionale dei Comitati di Fabbrica, dominato dal MRPP, si riunisce a Covilha. Il Consiglio della Rivoluzione dell’AMF crea l’AMI – Raggruppamento di Intervento Militare – destinato a mediare nei casi di ordine pubblico e a sostituire il COPCON.
27 settembre: Viene incendiata l’ambasciata spagnola a Lisbona.
28 settembre: Manifestazione simbolica dell’Associazione Disabili delle Forze Armate.che hanno lasciato le loro protesi e sedie a rotelle davanti alla porta del Reggimento di Comando di Amadora.
29 settembre: Stazioni radio e televisive occupate dai militari. Rádio Renascença è stata messa a tacere.
30 settembre: Formazione a Setúbal del Comité de Luta, con la partecipazione di 500 persone.
Ottobre 1975: Occupazione di circa 118.000 ettari di terreno nel distretto di Beja.
2 ottobre: Manifestazione a Porto a sostegno dell’ammiraglio Pinheiro de Azevedo e del Sesto Governo Provvisorio, organizzata dal PPD con la partecipazione di circa 100.000 persone.
4 ottobre: Prima assemblea plenaria degli occupanti delle case popolari di Lisbona, organizzata dal Segretariato dei Comitati rivoluzionari autonomi dei residenti e degli occupanti (CRAMO).
7 ottobre: Occupazione a Porto della base militare RASP per protestare contro l’epurazione di soldati e ufficiali di sinistra. Sciopero generale di circa un quarto di milione di lavoratori metallurgici in tutto il Paese.
8 ottobre: Manifestazione per il potere popolare promossa dall’Assemblea Popolare Amadora (a Lisbona).
9 ottobre: Creazione dell’AMI – forza d’intervento militare d’élite da impiegare contro il “disordine”. Manifestazione dei SUV a Coimbra. Manifestazione popolare a sostegno della Polizia militare organizzata da comitati di residenti.
11 ottobre: Manifestazione dei lavoratori dell’edilizia civile (più di 100.000) che avevano proclamato uno sciopero pochi giorni prima per chiedere salari migliori.
16 ottobre: Grande manifestazione a Setúbal organizzata dal Comité de Luta.
21 ottobre: La manifestazione del Potere Popolare costringe alla riapertura di Rádio Renascença.
22 ottobre: Centro di Riforma Agraria di Alcacer de Sal distrutto da una bomba. Le Brigate Rivoluzionarie (le BR del PRP/BR) entrano in clandestinità.
23 ottobre: Grande raduno in piazza Rossio, a Lisbona, di operai, soldati e marinai che lottano per l’avanzamento delle Assemblee Popolari. Sostenuto da centinaia di comitati di lavoratori e residenti e da altre organizzazioni di potere popolare della capitale.
24 ottobre: Inizio degli scioperi dei lavoratori dei panifici.
5 novembre: Manifestazione dei SUV a Lisbona. Manifestazione a Lisbona per protestare contro il Segretario di Stato all’Informazione, accusato di essere legato al precedente regime.
7 novembre: Rádio Renascença viene fatta esplodere da un’unità di paracadutisti.
8 novembre: Conferenza inaugurale della Cintura Industrial de Lisboa (CIL). Sono rappresentate 124 commissioni di lavoratori.
9 novembre: Grande manifestazione del Partito Socialista-PPD a sostegno del Sesto Governo Provvisorio, appoggiata dal PPM e dal Partito Comunista (M-L). I paracadutisti ripudiano la dinamite di Rádio Renascença e chiedono di essere messi sotto il comando di Otelo de Carvalho.
10 novembre: 123 ufficiali si dimettono dal reggimento Tancos.
11 novembre: Indipendenza dell’Angola. Manifestazione dei lavoratori dell’edilizia civile a Lisbona con circa 100.000 manifestanti e a Porto e in altre città.
12 novembre: I lavoratori edili scioperano e assediano l’Assemblea Costituente per due giorni, fino a quando non vengono soddisfatte le richieste.
15 novembre: I soldati del RALIS infrangono la regola militare nel prestare giuramento alla bandiera portoghese, eseguendolo invece con i pugni chiusi a sostegno della rivoluzione.
16 novembre: Enorme manifestazione di almeno 200.000 persone a Lisbona contro il Sesto Governo Provvisorio. Manifestazione a Lisbona organizzata dal Segretariato provvisorio dei Comitati operai della cintura industriale di Lisbona (CIL).
19 novembre: 1.200 paracadutisti, sospesi da Tancos, occupano la base.
20 novembre: Il Sesto Governo Provvisorio “entra in sciopero”, chiedendo che le forze armate garantiscano la sua capacità di funzionamento. Manifestazione a Belém (Lisbona) contro il Sesto Governo Provvisorio organizzata dal CIL e sostenuta da Intersindacale, Partito Comunista e FUR. Otelo viene rimosso da capo della Regione Militare di Lisbona.
21 novembre: Muore Franco. Gli aerei militari e gli ufficiali dell’aviazione vengono trasferiti in una base NATO disattivata.
24 novembre: Sciopero di due ore, coordinato dalla CIL e sostenuto da Intersindical, in alcune fabbriche di Lisbona e Setúbal, per protestare contro le alterazioni del comando della Regione Militare di Lisbona.
25 novembre: L’occupazione delle basi aeree da parte dei paracadutisti, che chiedono la rimozione del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e di altre persone, viene usata come pretesto per un colpo di stato militare condotto da una forza di duecento commandos, guidati dal colonnello Jaime Neves. Proclamato lo “Stato d’assedio”. Imprigionamento dei militari insorti che avevano occupato la base di Monsanto.
26 novembre: I commandos costringono alla resa la Polizia Militare, dopo l’uccisione di tre persone. Abolizione del COPCON.
28 novembre: I generali Carlos Fabião e Otelo de Carvalho vengono destituiti dalle loro cariche. Il generale Antonio Ramalho Eanes viene nominato nuovo capo dell’esercito. Rilevamento da parte dello Stato dei rimanenti giornali e stazioni radio di Lisbona.
28 novembre: Il Sesto Governo Provvisorio riprende le sue funzioni, promettendo il diritto di restituire ai proprietari terrieri le terre espropriate. Sospesa la pubblicazione dei giornali nazionalizzati.
Dicembre: Timor Est invaso dall’Indonesia. Perquisizioni di armi in case, fabbriche, cooperative, sedi sindacali; non ne vengono trovate. Espulsione di alcuni stranieri. Epurazioni nell’esercito.
21 dicembre: Manifestazione a Porto per la liberazione dei prigionieri il 25 novembre.
22 dicembre: República cessa le pubblicazioni e viene affidata al Partito Socialista.
28 dicembre: Rádio Renascença viene restituita alla Chiesa cattolica.
CREDITS
Immagine in evidenza: Manifestazione per la riforma agraria
Fonte: 100 anos de luta.