Rete dei Comunisti – in 25 aprile 1974. La rivoluzione dei garofani
“La lunga lotta del popolo portoghese contro il fascismo, condotta sistematicamente dalle forze democratiche per mezzo secolo, non riuscì a battere la dittatura senza le forze armate; ma fu l’ideale democratico da cui le forze armate erano animate a rovesciare il fascismo nel modo in cui esso venne rovesciato”
Portogallo 25 aprile, AAVV, Editori Riuniti, Agosto 1975
Nei mesi che precedettero la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, mentre gli ufficiali portoghesi stavano organizzando il colpo di stato contro il regime, gli Stati Uniti negoziavano il rinnovamento della concessione delle loro installazioni militari alla base aerea di Lajes nell’arcipelago delle Azzorre, collocate nell’Oceano Atlantico.
Durante la guerra del Kippur nell’ottobre del 1973, era emersa l’importanza di tale concessione strategica per il trasporto di armi da Washington al Medio-Oriente.
Tra gli alleati di Washington, solo 3 Stati – Portogallo, Olanda e Germania Federale – si erano affiancati a quest’operazione statunitense, mentre gli altri avevano vietato il sorvolo del loro territorio o, semplicemente, il rifornimento a terra dei velivoli.
L’ “Operazione Nickel Grass” costituì un ponte aereo in grado di far affluire ingenti quantità di materiale bellico a Israele preso di sorpresa dall’iniziativa della coalizione araba – prevalentemente egiziano-siriana – del 6 ottobre.
Per comprenderne la portata basti ricordare che tutte le forniture americane già distribuite in tutta Europa vennero reindirizzate verso Israele attraverso lo snodo di Lajes, il cui aeroporto smistò a pieno regime fino a 30 aerei da trasporto al giorno.
Per permettere il corretto funzionamento della struttura, il personale aumentò dalle poche decine di qualche settimana prima a circa 1.300 tra uomini e donne, in maggioranza americani.
Il regime portoghese, membro della NATO, si dimostrò quindi un perno della strategia statunitense anche in Medio-Oriente, e non solo in Africa.
Bisogna ricordare che fu proprio su invito statunitense che l’Impero portoghese aderì all’Alleanza Atlantica nel momento della sua fondazione nel 1949, insieme ad altri paesi, divenendo un fondamentale alleato della crociata anti-comunista nella Guerra Fredda nell’Europa Mediterranea ed in Africa.
La collocazione atlantica sembrava essere per il regime di Lisbona un’assicurazione sulla sua vita in grado di potere attutire i colpi delle varie crisi politiche che l’avevano colpita a più riprese – con i brogli elettorali del 1959 e la repressione degli studenti nel 1962 – senza la necessità di chissà quali aperture democratiche.
Questo anche dopo la morte di Salazar nel 1970, uscito comunque di scena circa due anni prima a causa di un incidente domestico che lo rese invalido.
Gli successe alla guida del paese nel 1968 Marcello Caetano, entrato nel partito di Salazar nella prima metà degli Anni Trenta e figura di spicco dell’ Estado Novo almeno dalla presidenza dell’organizzazione portoghese che si ispirava ai balilla nel 1940.
Nonostante la facciata modernizzatrice con cui veniva rappresentato Caetano all’estero, il cambio alla guida del Paese, non mutò minimamente la struttura politica dittatoriale del regime fascista portoghese e la repressione interna, la sua natura coloniale e gli interessi economici che tutelava.
Tornando al rinnovo della concessione militare per le Azzorre, al centro delle trattative tra Lisbona e Washington vi era la richiesta portoghese di levare l’embargo sulle armi statunitensi per il loro impegno nel contesto della guerra coloniale condotta dal regime in Guinea-Bissau, Mozambico ed Angola.
Era una guerra quindicennale – iniziata nel 1961 a seguito della prima vera crisi politica portoghese legata ai brogli elettorali contro il candidato dell’opposizione alle presidenziali Humberto Delgado – che stava logorando il Portogallo, aumentando la disaffezione tra i ranghi dei militari impegnati in un conflitto che – in particolare in Guinea Bissau ed in Mozambico – non sembrava potesse avere come sbocco una vittoria militare, e che soprattutto non portava alcun beneficio alla maggior parte della popolazione portoghese.
Una guerra, per così dire, che non si poteva vincere nelle colonie, ma si sarebbe persa a Lisbona.
In generale l’Impero portoghese da un certo momento in poi favoriva gli interessi delle multinazionali occidentali nelle colonie, che assicuravano sostegno politico al regime che aveva nei coloni occidentali la vera base di massa per le sue politiche belliciste nei confronti dell’oltre-mare, nonché i migliori alleati degli apparati repressivi salazaristi.
Nixon e Kissinger erano sostanzialmente d’accordo con la proposta portoghese che aveva declinato la contro-offerta di Washington di un aiuto economico, e che spingeva sull’aiuto bellico statunitense come possibile fattore di capovolgimento delle sorti militari piuttosto compromesse e per rilanciare la guerra coloniale caldeggiata dagli elementi più oltranzisti della gerarchia delle forze armate come il generale Kaúlza de Arriaga, ex comandante delle forze armate portoghesi in Mozambico.
Si trattava di quella che venne chiamata la “brigata dei reumatici” non propensa ad una soluzione politica rispetto alle colonie, per cui sembravano voler optare invece alcuni generali che avranno poi un ruolo decisivo dopo il colpo di Stato del 25 aprile come Antonio Spinola.
Nel momento in cui il regime era più isolato che mai in Europa a causa delle proteste per la scoperta dei massacri coloniali in Mozambico, gli Stati Uniti volevano inviare un messaggio forte ed in contro-tendenza, mostrando al mondo che ricompensavano i propri amici per la fondamentale collaborazione nel sostegno dato al supporto statunitense ad Israele in un conflitto che ebbe come conseguenza – a causa dell’azione degli stati arabi produttori di petrolio dell’OPEC – l’inizio della crisi del 1973.
Questi paesi raddoppiarono il costo del greggio in un’azione di sostegno dell’iniziativa militare egiziano-siriana, diminuendo del 25% le forniture verso i paesi importatori, in particolare quelli più implicati nel sostegno israeliano.
Lo shock petrolifero portò ad un’impennata dei prezzi, ed in generale ad un periodo di stagnazione che interrompeva il trentennio di crescita successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Come in una sorta di “nemesi storica” fu una crisi che colpì duramente il Portogallo assottigliando ancora maggiormente il consenso del regime. L’impatto fu tale che dall’ottobre del 1973 al marzo del 1974 i prezzi letteralmente schizzarono: il Bacalhau aumentò del 113%, le patate dell’80%, l’olio del 47%, la benzina del 66%, solo per fare alcuni esempi.
Il regime nato tra le due Guerre Mondiali sulle ceneri della prima Repubblica si trovò ad affrontare il combinato disposto della crisi in una economia periferica, dipendente e poco sviluppata nonostante i vasti possedimenti d’oltre-mare, con il bilancio dello Stato oberato dalle spese per guerra coloniale e per gli apparati gli repressivi del regime. Il logoramento per un impresa bellica senza sbocchi stava politicizzando i ranghi inferiori degli ufficiali dell’esercito che trovavano una loro espressione nel Movimento delle Forze Armate (MFA).
Come ebbe a dire lo stesso Caetano, con una certa capacità d’intuizione, dopo il tentativo insurrezionale di marzo: “attenti ai capitani, Il pericolo viene da loro perché non hanno ancora l’età per potere essere comprati”.
Bisogna ricordare che nei piani di Kissinger, il possibile ostacolo del Congresso in tale decisione di supporto bellico alla guerra coloniale portoghese sarebbe potuto essere superato grazie all’attiva collaborazione di Israele, appoggiandosi ad i filo-sionisti all’interno del corpo degli eletti, visto il ruolo che giocava il Paese lusitano nella strategia bellica in Medio-Oriente.
Restavano inascoltate le poche voci dei consiglieri dell’amministrazione statunitense che mettevano in evidenza le possibili conseguenze che un tale atto poteva avere nei confronti degli altri paesi africani in cui Washington cercava di ritagliarsi un ruolo.
Ma la Rivoluzione dei Garofani che ebbe un precedente nel tentativo insurrezionale del 16 marzo del 1974 – e colse di sorpresa Washington – fece irruzione il 25 aprile del 1974 facendo cadere il più longevo dei regimi dittatoriali europei durato 48 anni.
Si avviò in un processo non lineare – grazie all’azione combattente delle guerriglie dell’Africa australe e alla pressione popolare in madrepatria egemonizzata dalle formazioni comuniste – che portò alla fine dell’Impero portoghese, determinando insieme alla vittoria del Vietnam, la prima vera inversione dei rapporti di forza a livello internazionale tra il blocco occidentale a guida statunitense ed il campo socialista ed i suoi alleati.
Il 25 aprile portoghese fu la prima breccia nei regimi dittatoriali mediterranei di cui fu il primo a cadere, seguito nel luglio dello stesso anno da quello dei colonnelli in Grecia, e della Spagna dopo la morte di Franco nel 1975.
La fine dell’impero portoghese cambiò radicalmente il quadro della Guerra Fredda nell’Africa australe, concentrando poi sulle sorti della “guerra civile” angolana i destini del regime dell’apartheid in Africa e aumentando l’impegno internazionalista di Cuba nella regione.
I due maggiori fattori soggettivi per i cambiamenti epocali sviluppatesi grazie alla Rivoluzione dei Garofani e successivamente con lo sviluppo del processo rivoluzionario portoghese fino a tutto il 1975 furono la presenza di formazioni guerrigliere nelle colonie di ispirazione socialista (MPLA in Angola e FRELIMO in Mozambico) o che avevano forti legami con il campo socialista (il PAIGC in Guinea Bissau) ed una longeva opposizione comunista in Portogallo guidata dal Partito Comunista Portoghese e dalle due maggiori formazioni maoiste lusitane.
Queste organizzazioni avevano agito nelle durissime condizioni della clandestinità anche facendo ricorso alla lotta armata contro il regime.
CREDITS
Immagine in evidenza: 25 aprile 1974
Fonte: 100 anos de luta.
Altre immagini:
1) Salazar seduto alla sua scrivania con un ritratto autografato di Mussolini
Autore: Bernard Hoffman, 31 December 1939
Licenza: Pubblico Dominio
2) Un Lockheed C-5A Galaxy scarica un carro armato M60 in Israele durante l’Operazione Nickel Grass
Autore: USAF
Licenza: Pubblico Dominio
3) Truman firma il trattato Nato
Autore: Abbie Rowe,
Licenza: Pubblico Dominio
4) Dwight D. Eisenhower comandante in capo della NATO e futuro presidente USA incontra Salazar nel gennaio 1951
Fonte: 100 anos de luta.