Andrea Mencarelli – Rete dei Comunisti
Condividiamo il comunicato congiunto della Association Nationale des Communistes (ANC) e del Rassemblement Communiste (RC), organizzazioni comuniste francesi con le quali abbiamo da tempo costruito e consolidato un rapporto politico e di condivisione di analisi.
Il secondo turno delle elezioni legislative, a seguito della dissoluzione dell’Assemblée Nationale da parte del presidente Macron dopo i risultati delle europee, ha restituito uno scenario politico in cui il Nuovo Fronte Popolare (NFP), prima formazione politica in termini di deputati, ha la possibilità di proporre un governo, seppure di minoranza, ma soprattutto un programma politico e sociale che permetta di invertire il massacro sociale dell’austerità liberista e la diffusione delle politiche razziste dell’estrema destra guidata da Marine Le Pen.
Ben coscienti dell’urgenza politica e sociale espressa parzialmente dalle classi popolari tramite le urne, così come dei limiti intrinseci alla composizione dell’alleanza del NFP, in particolare su alcune « punti di compromesso » del programma (ad esempio, la guerra in Ucraina), l’ANC e il RC si assumono il ruolo fondamentale di consolidare la mobilitazione sociale, anche attraverso la presenza nelle strutture sindacali più avanzate e combattive della CGT, e di lavorare costantemente alla ricomposizione di un vero partito comunista capace di rappresentare le istanze del conflitto di classe per una rottura con il sistema capitalista e i suoi mostri.
I fascisti fuori dal potere, il Nuovo Fronte Popolare al governo
Dichiarazione congiunta de l’Association Nationale des Communistes (ANC) et del Rassemblement Communiste (RC) del 9 luglio 2024
Domenica sera, migliaia di persone in Francia hanno provato un grande senso di sollievo all’arrivo dei primi risultati del secondo turno delle elezioni legislative. Un sollievo tanto più percepibile e comprensibile tra le fasce più vulnerabili, più sfruttate, più discriminate e più bersagliate dall’estrema destra.
Pur rallegrandoci per la sconfitta dell’estrema destra, non dobbiamo perdere di vista il fatto che essa rimane a un livello troppo alto. Questo è preoccupante per i nostri diritti e lascia prefigurare sinistramente il piano dell’estrema destra di conquistare il Paese nel 2027.
Secondo il Rassemblement National (RN) e la destra, l’immigrazione e l’insicurezza sono i principali mali della Francia. È una litania su cui è fiorita l’ideologia dell’estrema destra, che ora sta lasciando il segno nel panorama politico.
È l’albero che nasconde la foresta.
Non è certo la presenza degli “immigrati” che ha causato il collasso dei servizi pubblici (ospedali, uffici postali, scuole, previdenza sociale, ecc.) nelle aree rurali e sempre più spesso anche nelle aree urbane.
Gli “immigrati” non sono responsabili dell’isolamento e della sofferenza degli anziani nelle case di riposo, dove la corsa al cosiddetto “oro grigio” ha sostituito la nozione di servizio pubblico.
Non sono responsabili del calo dei salari, dell’aumento delle disuguaglianze e della precarietà del lavoro, della diminuzione delle borse di studio per gli studenti e della loro emigrazione verso altri Paesi (Australia, Canada, Gran Bretagna, ecc.).
Non sono responsabili del calo della costruzione di alloggi pubblici o del mancato rimborso dei farmaci e degli onorari extra dei medici.
È il sistema responsabile di questi attacchi che deve essere cambiato.
Dobbiamo denunciare questa strategia del capro espiatorio, che serve al sistema capitalista per nascondere le proprie responsabilità. Il voto RN è il voto di coloro che sono indirizzano erroneamente la loro rabbia, in un contesto di razzismo.
Le classi lavoratrici non hanno alcun interesse in questo voto.
Da un punto di vista strettamente elettorale, l’alleanza del “Nuovo Fronte Popolare” ha ottenuto una maggioranza relativa che la legittima a governare – anche se da domenica sera l’intero campo borghese si ostina a negare questa possibilità, o a pretendere un’alleanza con la Macronie superstite, spaccando in due il NFP (contro la cosiddetta “estrema sinistra” incarnata da La France insoumise).
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che qualsiasi progresso legislativo richiederà l’accordo di una maggioranza che attualmente non esiste.
Il rischio è che si tratti di negoziati dai quali il mondo del lavoro non ha nulla da aspettarsi. Personaggi come Hollande sono stati inviati all’Assemblée Nationale con questo obiettivo: la mobilitazione popolare deve impedire che ciò accada.
Il fatto che un terzo degli iscritti non abbia partecipato al voto, con un tasso di astensione molto più alto tra i giovani e la popolazione dei quartieri popolari, si spiega senza dubbio con il rifiuto di queste pratiche.
Come abbiamo analizzato prima del primo turno, coloro che sono più schiacciati dal capitalismo hanno bisogno di essere ascoltati e rispettati – nelle strade e nelle urne.
Dopo il voto di ieri e il rifiuto dell’estrema destra, ribadiamo che non si farà nulla senza di noi: questo significa lottare con le unghie e con i denti per il progresso sociale e la pace.
In concreto, diciamo che il Nuovo Fronte Popolare deve rimanere unito e che il suo programma, votato per primo dagli elettori, deve essere attuato (in particolare l’abrogazione dell’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni, l’aumento del salario minimo e l’abrogazione della legge razzista sul cosiddetto “separatismo”).
Questo Nuovo Fronte Popolare non deve quindi essere solo un accordo tra le élite dei partiti, ma deve soprattutto esprimersi a livello popolare, con una pressione esercitata attraverso la mobilitazione nelle strade e nel mondo del lavoro.
In questo contesto, è più che mai necessario rafforzare la mobilitazione dei comunisti in questo Paese per incidere su questa unione delle forze di sinistra e far sì che il contenuto delle misure adottate corrisponda alle aspirazioni del mondo del lavoro, anche andando oltre i punti deboli del programma (in particolare sulla pace in Europa).
In quest’ottica, questa settimana l’ANC e il RC hanno lanciato un appello ai comunisti: un appello alla resistenza antifascista e alla lotta per il progresso sociale.
Nessuna alleanza possibile con il governo Macron!
Lottiamo per imporre le misure sociali previste dal programma del NFP!