| english | español | français | italiano |
Sessione 1
Prima della Seconda Guerra Mondiale: l’assalto al cielo
il periodo che segue la Rivoluzione d’Ottobre fino alla sconfitta dei Nazifascisti è stato un periodo durissimo segnato da milioni di morti nelle guerre e nelle rivoluzioni ma ha affermato sul palcoscenico mondiale la nascita di una nuova forza politica e di classe che ha cambiato le prospettive in quel secolo di tutta l’Umanità.
Oggi la propaganda di regime e gli apparati ideologici dello Stato borghese vogliono offuscare quel risultato e quel merito; invece è dovere delle forze comuniste, socialiste ed anche democratiche rivendicare quell’esito che ha impedito per circa cinquant’anni di tracimare di nuovo nel clima di guerra anche nucleare in cui oggi ci veniamo a trovare.
Nell’alleanza antinazista e antifascista internazionale avuta nella seconda guerra mondiale il ruolo dell’URSS è stato decisivo per la vittoria e chi oggi vuole ridimensionare quel risultato lo fa solo perché vuole cancellare dalla storia l’emancipazione mondiale delle classi subalterne che ha preso il via dalla rivoluzione bolscevica.
- La Rivoluzione d’Ottobre e l’edificazione del socialismo possibile in Urss
- La sconfitta dei tentativi insurrezionali del 1919 in Europa: Germania, Austria, Ungheria; il Biennio Rosso in Italia.
- La sconfitta dell’insurrezione di Shangai in Cina nel 1927 e l’inizio della Lunga Marcia
- L’Urss, unico stato socialista nel mondo. Industrializzazione e alfabetizzazione di un immenso paese arretrato
- L’internazionalismo
- La lotta contro il colonialismo in Asia e Africa. Il congresso di Baku
- La resistenza al nazifascismo nei paesi europei
- La sconfitta del nazismo da parte dell’Armata Rossa sovietica
Sessione 2
Dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nuove rivoluzioni, conquiste operaie e movimenti di liberazione dei paesi in via di sviluppo.
Questa funzione di crescita politica e civile si è protratta e rilanciata nel secondo dopoguerra promuovendo lo sviluppo scientifico fino alla sfida spaziale avuta fino agli anni ’60, sostenendo i movimenti di liberazione contro il colonialismo e imperialismo USA ed occidentale e creando le condizioni anche per la classe operaia dei paesi capitalisticamente avanzati di avanzare le rivendicazioni sulle condizioni di lavoro, di salario e sociali che hanno portato alla nascita del Welfare, dello Stato Sociale, che ha permesso l’emancipazione dei lavoratori dalla subordinazione al capitale anche nell’occidente sviluppato.
Questa possibilità è stata data non solo dalla forza politica del movimento comunista e dalla forza militare dei paesi socialisti ma soprattutto dalla possibilità della vittoria di un sistema sociale ed economico egualitario, più giusto dove le differenze di classe venivano superate e si pensava ad una avanzata democrazia popolare.
- La riconfigurazione dell’imperialismo e l’emergere di un’alleanza imperialista globale sotto l’egemonia statunitense
- La trasformazione della guerra nell’epoca nucleare: la “guerra totale” diventa obsoleta, nasce la “guerra fredda”
- Due concezioni della democrazia: rappresentativa o popolare
- Lo sviluppo scientifico impedisce il monopolio nucleare dell’imperialismo Usa
- La vittoria della Rivoluzione Cinese
- La competizione di due sistemi economici e la nascita del Comecon
- Le conquiste del movimento operaio in Occidente
- Il PCI nel dopoguerra
- La decolonizzazione e la lotta di liberazione del Terzo Mondo
- La vittoria della Rivoluzione Cubana
- La vittoria della resistenza del Vietnam
- La Rivoluzione in Europa: Rivoluzione dei Garofani in Portogallo
Sessione 3
La regressione del movimento comunista e la controffensiva capitalista
Nonostante l’importante funzione storica avuta nel ‘900 la sconfitta c’è stata e con questa vanno fatti i conti. In questi decenni che ci dividono dalla fine dell’URSS come soggetto promotore del cambiamento ci siamo posti il problema in quanto Rete dei Comunisti di affrontare le cause della sconfitta ma non siamo stati in condizione di portare a fondo questo lavoro teorico e politico.
Oggi di fronte al riemergere dei limiti del MPC invece diventa ancora più importante indagare su quelle cause perché un nuovo processo rivoluzionario dovrà riprendere il percorso interrotto ma non potrà rimuovere nelle analisi quelle cause pena dar fiato di nuovo agli spiriti animali del capitale.
Cause teoriche, politiche, sociali, burocratiche collocate storicamente che hanno prodotto la crisi del Comunismo europeo, ad est come ad ovest, vanno rivisitate e discusse se non altro per poter avere coscienza delle difficoltà di una trasformazione storica che comunque oggi si rimette in moto.
- La sclerotizzazione del marxismo e del dibattito teorico in Urss e nei partiti comunisti occidentali
- La rottura tra Urss e Cina
- Illusione che la crisi capitalistica “finale” del 1973 fosse il preambolo del suo fallimento mentre emergevano le contraddizioni del mancato sviluppo delle forze produttive sia in Urss che in Cina
- La controffensiva del capitalismo: mistificazione sulla democrazia e sviluppo accelerato delle forze produttive. L’elaborazione della Commissione Trilateral a metà degli anni ‘70
- La restaurazione capitalista e l’offensiva neoliberista degli anni ‘80
- Involuzione politica e teorica dell’Urss e dei partiti comunisti europei
- Crisi conclamata dello sviluppo delle forze produttive in Urss
- Avvio delle “riforme” economiche in Cina e le mancate riforme in URSS
Sessione 4
Riemergono le contraddizioni accumulate dalla supremazia del capitalismo
Certamente il movimento Comunista, i paesi a Socialismo reale, quelli che ancora resistono o che si sono consolidati possono e devono essere oggetto di una critica teorica e politica storicamente collocata ma quello che sta accadendo oggi nel mondo ci obbliga a rivedere quelle esperienze alla luce della funzione reazionaria che hanno i paesi imperialisti e l’assetto capitalista.
Quello che emerge non è solo di nuovo il carattere reazionario dell’attuale assetto sociale ma una crisi economica, sociale, politica, ambientale ma anche etica e morale prodotta da uno sviluppo infinito che danneggia tutta l’umanità. La ripresa della possibilità della guerra perfino nucleare attesta questa regressione infinita anch’essa in cui ci sta trascinando il Modo di Produzione Capitalista.
- La vittoria di Pirro del capitalismo dopo la dissoluzione dell’Urss
- L’egemonia liberista nella globalizzazione degli anni Novanta
- I primi scricchiolii della globalizzazione (da Seattle in poi). Il piano inclinato del capitale
- La globalizzazione crea le basi materiali per il multipolarismo
- La stagione delle guerre asimmetriche
- La crisi finanziaria del 2007/2008 e il passaggio dalla globalizzazione alla competizione globale
- La frammentazione del mercato mondiale e il ritorno della guerra nello scenario mondiale
- La prospettiva del multipolarismo
Introducono il forum e le varie sessioni:
Mauro Casadio, Giacomo Marchetti, Sergio Cararo, Valter Lorenzi, Michele Franco
Relatori:
Salvatore Tinè – Vladimiro Giacchè – Joan Tafalla – Andrea Catone – Giorgio Gattei – Gianmaria Brunazzi – Franco Russo – Giorgio Cremaschi – Vijay Prashad – Paolo Ferrero – Leonardo Bargigli – Carlo Formenti – George Mavrikos – Luciano Vasapollo – Federico Scirchio (Ex opg occupato) – Paolo Favilli – Said Boumama – Alessandra Kersevan – Ada Donno – Giorgio Casacchia – Atilio Boron – Alexandre Hobel – PCI – Alessandro Pascale.
Documento di convocazione:
- Elogio del comunismo del Novecento. Un forum per discuterne … e rivendicarselo
- Praise of 20th century Communism: A Forum to discuss it… and reclaim it!
- Éloge du communisme du 20ème siècle : Un forum pour en discuter… et se le réapproprier !
- Presentación del Foro “Elogio del comunismo del siglo XX”