Una riflessione sul nuovo DDL Sicurezza 1660
A cura di: Cambiare Rotta, Rete dei Comunisti, O.S.A. (Opposizione Studentesca d’Alternativa)
Formato: 21 x 29,7
Pagine: 24
Prima edizione: novembre 2024
Disponibile in PDF formato A4 (741 Kb)
INTRODUZIONE
Il disegno di legge 1660, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, ha recentemente destato profonde preoccupazioni nel dibattito pubblico, in quanto da un lato rappresenta un grave pericolo per la nostra libertà di parola, manifestazione e dissenso, e dall’altro mette in discussione molti degli stessi principi fondamentali della Costituzione repubblicana, su cui l’ordinamento giuridico italiano si basa.
Queste disposizioni configurano nel nostro paese un vero e proprio stato di polizia, sia per i privilegi e le coperture che offre a chi indossa una divisa, sia perché lega l’introduzione dei nuovi reati direttamente al disagio sociale ed infine perché aumenta le pene per diverse forme di protesta legate proprio a quest’ultimo.
Un attacco di tal genere viene messo in pratica tramite la classica tecnica legislativa confusa, generica e ambigua, ad esempio per il riferimento al fine tanto indeterminato di garantire“l’ordine e la sicurezza pubblici”, che lascia ampio spazio al legislatore per giustificare ogni passaggio repressivo a suo arbitrio e piacimento. In un contesto di crisi economica galoppante, già a livelli gravi dal periodo post-pandemia e che oggi va peggiorando, e anche di tendenza al coinvolgimento bellico nei diversi scenari del Medioriente e dell’Ucraina su pressione della NATO, le classi dirigenti non sono capaci di rispondere alle contraddizioni odierne, e quindi ricorrono alla repressione per far tacere qualsiasi afflato di dissenso contro la guerra e la crisi.
Il testo del DDL prevede più di 20 innesti in materia penale, tra nuovi reati, circostanze aggravanti e l’estensione dei limiti edittali di pene già esistenti, attaccando precise e stigmatizzate categorie sociali: immigrati, detenuti nelle carceri e nei CPR, rom e sinti, ecovandali, manifestanti, occupanti della lotta per la casa, senzatetto, attivisti sociali e tutti i classici soggetti “non conformi”, cioè coloro che non si adeguano al modello di città-vetrina e “decoro urbano”. Si dimostra come, anziché destinare investimenti pubblici al sostegno delle categorie sociali più deboli, il Governo Meloni scelga semplicemente di reprimerle, isolarle ed espellerle dalle città.
In parallelo, il DDL alimenta la retorica vittimizzante delle forze dell’ordine, allo stremo delle forze nella loro quotidiana lotta ai fantomatici “violenti estremisti”, e programma ingenti impegni di fondi pubblici per la loro tutela personale e legale. Tuttavia, se è vero che l’obiettivo del DDL è quello di alimentare la propaganda securitaria e pan penalistica del centrodestra, bisogna constatare il grande favore con il quale l’elettorato, perfino da una parte dei quartieri popolari, accoglie la sua approvazione.
Il motivo di tale contraddizione è da ricercare nella martellante narrazione allarmista dei telegiornali e dei mass-media, sempre pronti a raccontare in primo piano e nei più minimi e cruenti dettagli i peggiori fatti di cronaca che avvengono nel paese, salvo che non si tratti di morti “bianche”, cioè omicidi sul lavoro. Su tale tema non si può non evidenziare l’assurdità per cui governo e opposizioni rimangono zitti e dispiaciuti, mentre ci sono centinaia di migliaia di firme depositate in Parlamento per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
I dati statistici degli ultimi anni dimostrano un calo significativo di omicidi, lesioni e altri reati comuni, facendo venire meno la stessa condizione di perpetua “emergenza” con cui da anni si giustificano i decreti-sicurezza e gli atti repressivi più noti. I conflitti sociali e sindacali sono assai più circoscritti che in passato, eppure le carceri scoppiano di detenuti, le pene aumentano e il numero di poliziotti procapite in Italia rimane il più alto dell’Unione Europea (453 ogni 100mila abitanti rispetto alla media europea di 355). Di fatto, non esistono nel paese delle vere emergenze sul piano dell’ordine pubblico, a differenza del durissimo scontro politico e sociale degli anni ‘70.
INDICE
- Introduzione
- Da dove viene il DDL 1660, le responsabilità del Centrosinistra
- Repressione e Propaganda
- Conclusioni
- Appendice
- DECRETO MINNITI – ORLANDO, 13/2017
- DECRETO SICUREZZA-SALVINI/2018
- DECRETO SICUREZZA BIS/2019
- DDL SICUREZZA – 1660