Oltre duemila delegati da oltre 100 paesi del mondo si sono riuniti a Caracas per l’inizio della tre giorni dell’Internazionale Antifascista in Venezuela. Mentre falliva platealmente il tentativo provocatorio dell’estrema destra venezuelana – foraggiato da agenti esterni e patrocinato dall’imperialismo occidentale – nelle stesse ore in tutto il paese il popolo bolivariano riempiva le strade a sostegno del processo rivoluzionario e della legittima elezione del presidente Maduro e a Caracas migliaia di internazionalisti riaffermavano la solidarietà con la rivoluzione.
Dopo l’apertura della mattina con la vice presidente del parlamento venezuelano, il pomeriggio si sono svolti i tavoli di lavoro con le delegazioni da tutto il mondo sui temi più urgenti per i movimenti progressisti, antifascisti e rivoluzionari di tutto il mondo. Dalla questione femminile a quella ambientale, passando per il tema del lavoro fino al ruolo degli intellettuali, questa giornata ha segnato un importante punto di dibattito e riflessione, cui ci sentiamo felici di aver contribuito intervenendo al tavolo della gioventù. Questa esperienza ci arricchisce e siamo determinati a continuare a sviluppare queste riflessioni anche da noi, per provare a cambiare tutto anche nel “ventre della bestia”, cioè dell’Occidente guerrafondaio e imperialista.
Siamo orgogliosi di far parte di questa esperienza con una nutrita delegazione di compagni e compagne della Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta e Osa, in continuità con i precedenti capitoli di luglio, settembre e novembre cui siamo stati presenti. Nello scontro fra mondo unipolare in crisi e quello multipolare, con la guerra fomentata dall’Occidente, esperienze come quella del Venezuela, Cuba e del Nicaragua proseguono un percorso di transizione rivoluzionaria al socialismo, non senza ostacoli – fra bloqueo, tentativi destabilizzanti dell’estrema destra e guerra mediatica – ma forte e determinato, da cui vogliamo imparare e che ci arricchisce.