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Il Venezuela resiste e rilancia
Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta – Opposizione Studentesca d’Alternativa
In due riuscite iniziative, a Milano il 23 gennaio e a Bologna il 24, abbiamo chiuso un primo ciclo di informazione e promozione politica degli incontri internazionali che si stanno svolgendo in questi mesi a Caracas, che hanno visto la formazione dei primi comitati promotori e capitoli della nascente Internazionale Antifascista, tra cui quello italiano di cui la Rete dei Comunisti, Cambiare rotta e OSA, fanno convintamente parte.
Le due serate vengono “a valle” di una serie di iniziative, presidi, mobilitazioni momenti informativi analoghi nelle varie città italiane – Roma, Caserta, Torino, Bari, Pisa e altre – e che abbiamo promosso specialmente negli a scorsi mesi, a partire dalle elezioni del 28 luglio e dei tentativi di destabilizzazione internazionale contro la vittoria del Presidente Maduro.
Nelle serate partecipate da diverse decine di compagni e solidali, seguite da momenti di convivialità e musica, abbiamo ripercorso il ragionamento che la nostra organizzazione ha fatto su quanto sta avvenendo in America Latina, riassunto nel titolo “Socialismo e barbarie” che abbiamo dato a quella serie di iniziative nel 2020: una lotta senza tregua tra i popoli e un Nuovo Mondo che avanza e che vede nel Socialismo il suo orizzonte più avanzato, e il vecchio mondo del capitale e dell’imperialismo che disperatamente cerca di mantenere le proprie posizioni predatorie e di privilegio attraverso la guerra economica, mediatica, ingerenze politiche di ogni sorta fino a quelle militari.
In quella lotta, il Venezuela chavista e Cuba Rivoluzionaria rappresentavano, e rappresentano tutt’ora, il punto più avanzato: un ruolo confermato dalla proposta della costituzione di una Internazionale Antifascista.
Con questa lettura abbiamo costruito in questi anni numerose iniziative e mobilitazione e solidarietà internazionale. Era quindi naturale per noi cogliere l’invito e aderire alla proposta venuta in questi mesi dal Venezuela.
D’altronde la Rete dei Comunisti ha da decenni tenuta alta l’attenzione e la solidarietà attiva su quelle esperienze, come quella di Cuba e di Fidel Castro, e del Venezuela di Hugo Chavez, che nel difficile periodo degli anni ’90 e 2000 hanno mantenuto accesa la luce del cambiamento rivoluzionario della realtà e della lotta all’imperialismo, perché esempi anche per chi come noi ha dovuto attraversare quel periodo all’interno di una Europa sempre più reazionaria.
Nelle due iniziative di Milano e Bologna abbiamo anche lasciato il dovuto spazio alla “cronaca” di quelle giornate, che hanno visto il 9 gennaio il fallimento dei tentativi golpisti, il 10 il sereno insediamento del Presidente Nicolas Maduro Moros e il suo giuramento di fronte alle istituzioni e nel pomeriggio di fronte e insieme al popolo chavista, e l’11 la assemblea conclusiva del Festival mondiale Antifascista, cercando di mettere in evidenza alcuni elementi emersi nei tavoli di lavoro dei diversi settori della Internazionale a cui abbiamo partecipato, nella relazione conclusiva del Festival, e nel intervento del Presidente Maduro in quella assemblea.
Maduro ha sottolineato come le giornate del 9 e 10 gennaio siano state la chiusura di un ciclo, iniziato durante la campagna elettorale e con le violenze scatenate dalla “opposizione” a fine luglio 2024, che hanno visto un salto di qualità che assume caratteristiche fasciste e violente da parte della destra, coi tentativi di destabilizzare e rovesciare il risultato delle urne e il processo bolivariano. Il loro fallimento clamoroso ha dimostrato la forza del processo di transizione Socialista in Venezuela, ma evidenzia come ci sia una pesante offensiva nel mondo delle correnti reazionarie, fasciste, colonialiste e imperialiste. È infatti l’imperialismo che ha reso le elezioni e la assunzione dell’incarico a
Presidente in Venezuela fatti di rilevanza mondiale, anche con l’appoggio diretto dato dai peggiori personaggi della destra latinoamericana e internazionale ai tentativi golpisti e violenti. È da questa evidenza che nasce la proposta di costituire una Internazionale Antifascista. La assemblea conclusiva del 11 gennaio diventa così una nuova tappa della Rivoluzione bolivariana e del Socialismo del XXI secolo, che si proietta sul livello dello scontro a livello internazionale con tutti gli strumenti a disposizione, e che vede nel Venezuela ma anche in Cuba e Nicaragua, il suo punto più avanzato.
Per questo motivo nelle conclusioni della giornata, lette da Joao Pedro Stedile del Movimento Sem Terra (MST) del Brasile, si sono posti gli obiettivi per il 2025 che riassumiamo:
1) Organizzare i capitoli nazionali della Internazionale e la costruzione di una Segreteria Mondiale;
2) Costruzione di un think tank di analisi denominata “Foro di Caracas”
3) Incontri dei diversi settori dell’internazionale: gioventù, popoli originari e indigeni, giuristi, parlamentari, donne, settore religioso;
4) Festeggiamenti per l’80 anniversario della vittoria dell’Armata Rossa e della sconfitta del nazi-fascismo, che ha posto termine al massacro della II Guerra mondiale
Negli interventi che si sono succeduti, abbiamo messo in evidenza come questa lettura e proposta rispondano a un’esigenza di resistenza e di rilancio dell’iniziativa politica per la trasformazione. All’interno di un campo estremamente variegato di popoli nel mondo, uniti dalla necessità di mettere in discussione l’equilibrio imperialista che ha governato il mondo dalla caduta dell’URSS fino a pochi anni fa in maniera quasi del tutto incontrastata, i paesi che hanno intrapreso percorsi di transizione socialista in America Latina assumono un importante protagonismo proponendo come punto unificante quello dell’antifascismo e dell’antimperialismo, nel momento in cui con la crisi generale del Modo di produzione capitalistico e l’impossibilità da parte delle élite imperialiste di trovare delle soluzioni efficaci queste optano sempre più per opzioni politiche che hanno le caratteristiche e la funzione del fascismo, più o meno apertamente dichiarato: la vittoria di Trump appoggiato da elementi come Musk, le politiche e “proposte” di Milei, il governo dei “post-fascisti” come la Meloni in Italia e l’avanzare di altri simili movimenti in Europa, sono la dimostrazione di come differenti espressioni di questo pericoloso spostamento a destra si va manifestando.
Crediamo che quanto emerso dall’incontro internazionale di Caracas ci parli da vicino, come organizzazioni comuniste nel cuore dell’Europa.
L’esempio di un popolo compatto in marcia verso la costruzione della propria indipendenza e autodeterminazione sulla strada per la costruzione del socialismo del secolo ventuno, nonostante il cappio al collo delle sanzioni e i vari tentativi di destabilizzazione internazionale, rappresenta un vero e proprio “Davide contro golia”. È la dimostrazione ancora una volta nella storia che anche un paese piccolo, rispetto all’imperialismo ancor che decadente, ma con un’idea forte di mondo, può riescire a tenere e a rilanciare, e lo abbiamo visto concretamente nell’esperienza e nella concretezza del processo rivoluzionario dalle strade in festa e lotta a Caracas e in tutto il paese Il Venezuela che oggi, insieme a Cuba, rappresenta un faro di esempio e speranza per i giovani, per l’America latina nella partita tra esperienze socialiste e progressiste e fascismo golpista criminale e narcotrafficante; per il Sud del mondo che ha risposto con più di 100 paesi presenti alla chiamata internazionalista a Caracas, e per tutti gli sfruttati che ogni giorno vivono sotto il tallone dell’imperialismo, dentro e fuori dal cosiddeto “giardino” occidentale: un simbolo di resistenza contro l’imperialismo nella lotta per l’autodeterminazione, l’indipendenza, la dignità nazionale e popolare, la pace e modello di società più giusti egualitari, basato sull’amicizia e nella solidarietà tra i popoli.
Per questo proseguiremo nella costruzione di iniziative e del Capitolo Italiano della Internazionale Antifascista, così come sui diversi fronti di lotta nella costruzione di una ipotesi di trasformazione anche nel nostro paese.
In questa chiave invitiamo tutti a partecipare alla iniziativa che faremo a Roma il 30 di gennaio al Circolo GAP assieme alle varie componenti della delegazione italiana e del comitato promotore del Capitolo Italiano.
25/01/25
Rete dei Comunisti Cambiare Rotta Opposizione Studentesca d’Alternativa