Fermare la guerra interna del governo Meloni, smascherare l’ipocrisia della “sinistra imperiale”.
Rete dei Comunisti – Toscana
Come scritto nell’appello proposto da Cambiare Rotta per la manifestazione del 22 febbraio a Pisa, al quale hanno aderito come co-promotrici 25 realtà cittadine, le manganellate agli studenti pisani del 23.2.24 anticipavano di pochi giorni il varo del DDL 1660, vera e propria legge “fascistissima” che surclassa tutta la già pesantissima legislazione di emergenza ancora vigente dalla seconda metà degli anni ’70 del ‘900, quando un potente movimento operaio e studentesco scosse sin nelle sue fondamenta l’assetto di potere ed istituzionale dell’epoca.
A differenza del secolo scorso, da oltre 20 anni lo scontro nel nostro paese e’ caratterizzato da una feroce “lotta di classe dall’alto” contro i settori popolari, attraverso politiche recessive, antipopolari e di guerra che hanno fatto tabula rasa delle passate conquiste sociali. Su questo terreno i governi di centro “sinistra” sono stati ancora più duri nell’imporre le ricette antipopolari della UE, spalancando così le porte all’estrema destra: una “sinistra imperiale”, che tenta oggi di rifarsi una verginità dopo aver guidato governi neoliberisti e repressivi.
Quello che si intende mettere in discussione con il DDL 1660 e con gli altri provvedimenti del governo Meloni e’ anche l’assetto formale di una “democrazia liberale” incapace di rispondere – nel nostro paese e in tutto l’Occidente – ad una crisi economica e quindi di egemonia che mette a rischio il loro dominio sul mondo.
Chi oggi mette in discussione il potere imperialista euroatlantico non sono ancora movimenti popolari che spingono verso un cambiamento radicale e progressista dei rapporti di forza tra le classi. L’Occidente deve fare i conti sia con le proprie contraddizioni interne, sia con un sempre più ampio gruppo di potenze e paesi che contendono alle multinazionali occidentali mercati, immensi territori e sviluppo tecnologico. L’alleanza dei BRICS, a dominanza cinese, ma anche paesi come il Venezuela e Cuba, che indicano nel Socialismo del XXI secolo l’alternativa ad un capitalismo che sta portando il mondo sull’orlo della terza guerra mondiale, rappresentano una alternativa concreta all’unipolarismo a dominanza USA sul mondo.
Il governo Meloni, nel vivo di una crisi che vede l’amministrazione Trump agire come uno schiacciasassi sui precari equilibri rimasti all’interno del fronte “alleato” e a livello mondiale, sta cercando di ritagliarsi uno spazio come “sponda trumpiana” nel cuore dell’Unione Europea. Non sappiamo quanto e se questa ambizione sarà premiata, e’ certo invece chi colpisce questa politica schiettamente reazionaria del governo in carica.
Gli studenti pisani manganellati un anno fa, in buona compagnia con quelli pestati negli anni precedenti dai governi di centro “sinistra”, sono le vittime sacrificali di una strategia che indica i nemici interni da combattere. Dall’opposizione, il PD e il cosiddetto “campo largo” si dibattono tra una strumentale agitazione di piazza contro il governo ed una pratica parlamentare partecipe alle politiche di guerra, con il voto a favore delle armi all’Ucraina e al richiesta di maggiori fondi per le forze dell’ordine.
In una fase storica nella quale i margini per un minimo di ripresa economica possono essere estorti solo con la contrazione dei salari e delle pensioni, ulteriore precarietà e tagli al welfare, investimenti miliardari nella produzione di armi, i governi devono stringere sul terreno di una repressione “preventiva” le lotte studentesche, operaie e popolari, soprattutto se si legano a movimenti di liberazione come quello palestinese, contagioso esempio di resistenza contro l’imperialismo e il sionismo, pur in condizioni estreme come quelle vissute da questo popolo in 75 anni di Apartheid sionista.
Da questo governo ci aspettiamo solo ulteriori imbarbarimenti delle relazioni sociali ed economiche, repressione interna, guerre fomentate dalla logica capitalistica del “distruggere per ricostruire”.
L’unica strada per contrastare queste politiche turbo capitalistiche e reazionarie e’ l’Organizzazione politica, sociale e sindacale indipendenti, in grado di indicare una alternativa di sistema, che noi definiamo come “Socialismo del XXI secolo”. Le lotte studentesche, operaie e sociali sono l’habitat naturale per intraprendere questo percorso di liberazione dalla barbarie capitalista.
Per questo sabato 22 febbraio saremo in piazza a Pisa al fianco degli studenti manganellati un anno fa dalla polizia, sulla piattaforma e gli obiettivi dell’appello che ha lanciato la mobilitazione.