Dopo più di 15 mesi di mesi di incessanti attacchi e bombardamenti, che hanno accelerato il genocidio e la pulizia etnica della Palestina in corso da 77 anni, finalmente a Gaza si è giunti a una tregua e alla liberazione dei prigionieri che rappresenta una vittoria per la resistenza palestinese, dopo aver riportato la Palestina di nuovo al centro dell’attenzione internazionale con l’operazione del 7 ottobre 2023.
Ma l’escalation di Israele e dei suoi sponsor occidentali in Medio Oriente non è ancora finita. È in corso infatti una nuova e pesante operazione contro la Cisgiordania e le organizzazioni della resistenza palestinese che difendono i villaggi dagli attacchi dei coloni israeliani. Contemporaneamente, Israele continua a rompere il cessate il fuoco in Libano e a Gaza, dove non rispetta nemmeno le clausole umanitarie dell’accordo, e torna minacciare la Striscia con il supporto del neopresidente statunitense Donald Trump.
Non è tempo di fermare la straordinaria mobilitazione popolare che dall’8 ottobre 2023 ha attraversato le piazze di tutto il mondo e del nostro Paese, indebolendo come mai prima d’ora la credibilità internazionale di Israele.
Con l’assemblea del 9 novembre abbiamo aperto un percorso importante dopo più di un anno di mobilitazione, riunendo realtà diverse con lo scopo di costruire un fronte ampio contro Israele e il sostegno occidentale all’entità sionista, verso un percorso che portasse a strutturare una rete nazionale per la Palestina capace di riunire realtà diverse, palestinesi e italiane
In tal senso, dopo la grande partecipazione alla manifestazione del 30 novembre, il 1° dicembre si è tenuta a Roma una prima riunione nazionale che ha messo al centro proprio la necessità di strutturarsi a livello nazionale per continuare una mobilitazione contro le complicità italiane con Israele, il sionismo e le politiche di guerra e colonialiste occidentali.
Diverse decine di realtà si sono confrontate e hanno subito proclamato due momenti di mobilitazione nazionale, il 20-21 dicembre e il 17-18 gennaio, contro il genocidio e il sostegno diplomatico-militare del nostro governo allo Stato d’Israele, e per il boicottaggio dei suoi prodotti, momenti che si sono concretizzati in presidi, azioni comunicative e di boicottaggio in molte città grazie al coordinamento di decine di realtà diverse, tenendo alta l’attenzione sulla Palestina.
La buona riuscita di queste mobilitazioni ci confermano la disponibilità, oltre che la necessità, al perseguimento della costruzione di una rete nazionale per la Palestina e contro il sionismo, che dia continuità ai percorsi di mobilitazione, lotta e informazione sul pericolo che Israele rappresenta per il Medio Oriente e per il mondo intero.
Nell’ultimo anno è emerso con chiarezza il sostegno incondizionato che Stati Uniti, Unione Europa e governi occidentali, italiano compreso, hanno garantito alle criminali azioni dello Stato d’Israele, contraddicendo la volontà popolare che in tutto il mondo ha manifestato a più riprese la solidarietà alla causa palestinese. Le lobby sioniste hanno condizionamento fortemente le politiche dei governi euroatlantici, svolgendo un ruolo di copertura e attacco al dissenso anche nelle piazze delle nostre città.
A tutto ciò si aggiunge la provocazione di Trump che, in linea con la folle idea sionista della “Grande Israele”, ha proposto il trasferimento dei gazawi degli stati arabi confinanti. Ma il popolo di Gaza, che in massa nonostante le distruzioni e il genocidio ha fatto ritorno verso le proprie case, ha dimostrato che non permetterà ai sionisti di realizzare una nuova Nakba.
A partire da queste considerazioni, proponiamo quindi una nuova riunione nazionale da tenersi domenica 16 marzo a Bologna per dare continuità e definire la rete nazionale, i cui obbiettivi da discutere sono:
- la solidarietà alla Palestina e a tutte le forme di resistenza del popolo palestinese;
- estendere e coordinare il boicottaggio di Israele in tutte le forme possibili, con particolare attenzione alla “produzioni di morte” che collaborano con i sionisti;
- promuovere e sostenere le iniziative che dai territori portano la solidarietà attiva direttamente in Palestina e in Libano;
- approfondire la lotta al sionismo e alla sua penetrazione in tutti gli ambiti della politica, della cultura e dell’informazione;
- l’opposizione alle politiche, alle economie e alle istituzioni militari occidentali come la Nato, che hanno nel sostegno allo Stato sionista un punto strategico per il mantenimento del controllo in Medio Oriente;
- l’opposizione alle politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e del governo italiano.