MERCOLEDÌ 2 APRILE 2025 ALLE ORE 18
PRESSO L’OFFICINA DEL POPOLO VALERIO EVANGELISTI
VIA DELL’ARTIGIANO 11
Interventi di:
- Giacomo Marchetti – Rete dei Comunisti
- Giorgio Gattei – Storico del Pensiero Economico
- Cristina Re – Ricercatrice in Economia Politica
ingresso con tessera AICS
Lo scontro tra Trump e Zelensky, e per interposta persona con l’Unione Europea, ha assunto forme inaspettatamente virulente per tutti ed ha fatto emergere la vera questione che nel tempo è stata rimossa nella discussione a sinistra.
Ora la natura profonda della contraddizione è sotto gli occhi di tutti: in Occidente gli interessi imperialistici di USA e UE sono divaricanti.
Dunque grande è la confusione sotto il cielo e la situazione è eccellente!
Ma come interpretare questa improvvisa precipitazione nelle relazioni transatlantiche? Come collocare questa netta discontinuità dentro l’apparente egemonia e dominio mondiale euroatlantico a trazione statunitense, apparentemente irreversibile fino al Novembre scorso?
Per comprendere questi processi occorre risalire alle cause strutturali di questa contraddizione, pure manifestatasi già da molto tempo.
Va detto che scarseggiano le analisi prodotte dall’uso delle categorie marxiste, oppure si limitano a espressioni di singoli intellettuali e militanti, mentre le organizzazioni politiche si contorcono in elaborazioni sovrastrutturali, non andando mai a fondo della natura della contraddizione in atto.
Come comunisti siamo perciò obbligati a rifare i conti con la cassetta degli attrezzi del marxismo e del leninismo, i quali dimostrano ancora oggi una vitalità incredibile, ma soprattutto con la condizione di classe che si verrà a determinare nei prossimi anni nella UE.
Già oggi appare evidente chi pagherà questo conto salato: saranno i lavoratori e le classi subalterne in Italia ed in Europa con l’incremento della spesa militare, proposta di 800 miliardi di euro di debito pubblico dalla Von der Leyen, a detrimento di quella sociale.
Un cambiamento di questa dimensione non si limiterà solamente al “taglio” sulla spesa sociale ma avrà effetti strutturali nelle società europee, dalla ristrutturazione industriale con centinaia di migliaia di licenziamenti nel continente fino ad una restrizione delle agibilità democratiche, tendenza che si sta vedendo per ora nella periferia europea, vedi Moldavia e Romania, ma, con l’incremento delle difficoltà, convergeranno al centro politico della Ue.
Come comunisti non abbiamo solo il dovere della lotta politica, ma anche quello di operare e produrre organizzazione in tutti gli ambiti sociali dove questa crisi si manifesterà in futuro, sedimentando una vera opposizione fuori e contro le mistificazioni di una sinistra contraddittoria ed impotente.
Abbiamo inoltre il dovere di contrastare “l’imperialismo di casa nostra”, ed il partito trasversale della guerra che sta promuovendo una mobilitazione reazionaria di massa – che non avrà carattere estemporaneo – iniziata con la pizza chiamata da Michele Serra a Roma il 15 marzo, e che proseguirà a Bologna il 6 aprile, su spinta dei sindaci di Bologna e Firenze.
Del crollo dell’illusione euroatlantica, dopo l’iniziativa promossa dalla Rete dei Comunisti al Nuovo Cinema l’Aquila la mattina del 29 marzo, ne parleremo MERCOLEDÌ 2 APRILE ALLE ORE 18 PRESSO L’OFFICINA DEL POPOLO VALERIO EVANGELISTI (via dell’artigiano 11)
