L’attualità dell’opzione comunista in Italia
La Rete dei Comunisti
La seconda assemblea nazionale della Rete dei Comunisti (Roma, 10-11 marzo) può essere considerata come un significativo consolidamento di una esperienza per certi versi anomala nel panorama della sinistra e del movimento comunista. La scelta di dare vita ad un modello politico-organizzativo “a rete” alla fine degli anni Novanta, se aveva lasciato delusi i compagni che hanno continuato a mantenere una visione tradizionale (il partito di massa o il partito degli iscritti) dell’organizzazione dei comunisti, dall’altro ha creato le condizioni per un processo di riaggregazione/riorganizzazione dei militanti comunisti in una fase dominata dalla dispersione, degli irrigidimenti identitari e dal politicismo.
L’assemblea è servita a mettere a punto il lavoro a livello nazionale della Rete dei Comunisti, a consolidare i gruppi locali ed a sistematizzare l’impegno politico, teorico, sindacale, sociale dentro la ricostruzione di un punto di vista comunista della realtà del XXI° Secolo. Su questo terreno, la Rete ha lavorato a fondo in questi anni, attraverso momenti di confronto e approfondimento sui temi del carattere imperialista dell’Europa (e dunque anche del modello italiano con essa integrato), dell’attualità del conflitto Lavoro- Capitale , della rivisitazione critica della storia del Novecento e delle esperienze storiche del movimento comunista.
L’assemblea nazionale è stata agevolata indubbiamente anche dalla fase politica. L’avvento del governo Prodi e l’integrazione dei partiti comunisti “ufficiali” dentro le scelte strategiche del governo di centro-sinistra, hanno chiarito meglio di tanti ragionamenti la inevitabilità dell’alterità e dell’indipendenza della funzione dei comunisti rispetto all’opzione ultrariformista messa in campo dalla sinistra di governo.dentro il conflitto di classe e la competizione imperialista nel XXI° Secolo, anche in un paese appartenente al “cuore del capitalismo avanzato”
Il dibattito nell’assemblea è stato articolato e rappresentativo sia dei gruppi locali aderenti alla Rete sia delle altre esperienze politiche impegnate o desiderose di partecipare attivamente alla riorganizzazione dei comunisti e della sinistra di classe nel nostro paese. Non è inoltre secondario sottolineare la partecipazione e i messaggi ricevuti dall’assemblea nazionale da parte di organizzazioni e soggettività importanti del movimento di classe a livello internazionale, a conferma del carattere internazionalista della visione e dell’azione politica della Rete dei Comunisti.
La discussione ha ruotato sia sui punti di lavoro strategici (dibattito nella sinistra, esigenza di ricostruzione del partito comunista dei militanti, movimenti contro la guerra, sindacato, relazioni internazionali, lotte sociali e sindacali nelle situazioni metropolitane. Le relazioni sono già disponibili online sul sito www.contropiano.org ) sia sulle proposte di lavoro.
In modo particolare l’assemblea ha valutato positivamente la partecipazione al progetto di una associazione nazionale marxista che punti a ridarre identità e ricomporre la dispersione di migliaia di compagne e compagne su un terreno di dibattito aperto ma finalizzato a rilanciare una controffensiva politica e “culturale” di un punto di vista comunista nella realtà di oggi.
In secondo luogo ha sottolineato l’esigenza di un coordinamento delle forze comuniste oggi presenti sul terreno sulla base di un calendario condiviso di priorità del conflitto di classe.
Infine ha riaffermato l’esigenza di entrare nel merito della questione irrisolta della rappresentanza politica indipendente del blocco sociale antagonista al capitale, rappresentanza politica che troppi hanno confuso – e continuano a confondere – con quella elettorale, riproducendo continuamente quella deviazione politicista rivelatasi devastante in questi quindici anni di “resistenza” alla liquidazione dell’opzione comunista nel nostro paese.
In questo senso la Rete dei Comunisti dà un giudizio negativo e lancia l’allarme rispetto alla nuova svolta bertinottiana sull’unità della sinistra che di quel politicismo appare impregnata sin dalla sua enunciazione, a tutto scapito di un rapporto reale e leale con il blocco sociale di classe e i movimenti sociali nel paese.
La Rete dei Comunisti valuta positivamente la riuscita dell’assemblea nazionale sia in termini di partecipazione che di dibattito anche perché quest’ultimo ha continuamente tenuto le compagne e i compagni con “i piedi per terra” evitando aspettative legittime ma sbagliate (la costituzione del partito) e facili euforie che hanno contraddistinto sistematicamente esperienze analoghe naufragate però dopo qualche mese. Se la Rete dei Comunisti è riuscita a dare continuità alla sua azione politica dal 1998, è plausibile affermare che ha introdotto un metodo di lavoro possibile e riaggregante di cui si sentiva forte esigenza in molti compagni.
L’assemblea nazionale della Rete dei Comunisti terrà debitamente conto delle proposte di cooperazione e confronto avanzate da altre forze ed altri soggetti intervenuti nel dibattito operando affinché queste proposte abbiano continuità dentro la loro credibilità.
In questo senso ringraziamo gli interventi dei compagni Marco Ferrando (Partito Comunista dei Lavoratori), Fernando Rossi (Associazione Officina Comunista), Massimo De Santis (Sinistra Toscana), Luigi Izzo (Unità Comunista), Stefano Macera (Corrispondenze Metropolitane), Salvatore Cannavò (Sinistra Critica), Andrea Fioretti (Comitato Comunista “A:Gramsci”), Silvio Serino (Red Link), i CARC, che hanno portato il loro contributo alla discussione.
Ringraziamo in modo particolare le delegazioni del Partito Comunista Cubano, dell’Unione Democratica Arabo-Palestinese, di Batasuna, del Partito Comunista Danese , del Partito Comunista Libanese, di Espai Marx/Corrente Roja di Spagna, del Polo per la Rinascita Comunista in Francia, dell’Ambasciata di Cuba e Venezuela, della redazione di Gegenstandpunkt (Germania) che hanno seguito e partecipato ai nostri lavori.
Ringraziamo infine per i messaggi di buon lavoro pervenutici da parte di organizzazioni come il Partito Comunista dei Popoli di Spagna, l’Organizzazione Comunista di Grecia, dell’Organizzazione Nazionale del Poder Popular del Messico, della redazione di Outubro (Brasile), di Conosur (Uruguay), dello Unity Movement of South Africa, di intellettuali antimperialisti come James Petras, Atilio Boròn, Rui Braga, Alejandro Valle, Hosea Jaffe, Hugo Ramos, Martín Rodríguez, Celso Hernández, Bruno Hernández, Antonio Mendoza, Zoila Vargas, Fidel Vascos con i quali da anni esiste una intensa collaborazione politica, teorica e culturale.
La prima scadenza che ci vedrà impegnati sarà la manifestazione nazionale di sabato 17 marzo contro la guerra, per il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan e da tutti i teatri bellici, per la chiusura delle basi militari USA/NATO e il taglio alle spese militari, per il sostegno alla resistenza dei popoli da Vicenza fino ai paesi occupati.
Buon lavoro e un saluto a pugno chiuso a tutte le compagne e i compagni
CREDITS
Immagine in evidenza: Manifestanti a Milano all’inizio degli anni settanta
Fonte: http://www.bibliotecamarxista.org/immagini/milano%2070/milano%2070.htm
Autore: Uliano Lucas
Licenza: Pubblic Domain
Immagine originale ridimensionata, ritagliata e colorata