Libertà per Ahmed Saadat e tutti i prigionieri politici palestinesi
La Rete dei Comunisti – Italia
L’assalto al carcere di Gerico e il sequestro da parte delle truppe occupanti di sei militanti palestinesi tra i quali il segretario generale del FPLP rivela ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la natura colonialista, militarista e aggressiva dello Stato di Israele. Il sanguinoso raid dell’esercito invasore ha voluto ribadire la prepotenza israeliana nei confronti del popolo palestinese, privato di ogni diritto tra cui quello di scegliersi un governo, tramite legittime elezioni, che non sia rappresentato da forze politiche che Tel Aviv considera tollerabili o almeno manovrabili.
Olmert, degno successore del criminale di guerra Sharon, ha voluto mandare un segnalo chiaro ai palestinesi ma anche all’opinione pubblica israeliana, con una iniziativa da molti descritta come una mossa elettorale per recuperare consensi a destra in vista delle imminenti elezioni.
E’ così che funziona la tanto decantata democrazia israeliana, a colpi di cannonate contro il popolo palestinese.
Questa volta nel mirino è finita la dirigenza della maggiore forza politica della sinistra palestinese, proprio nel momento in cui Saadat poteva finalmente essere liberato dopo alcuni anni di ingiusta reclusione.
Nessuna voce si è levata, né dal governo italiano né dalla maggioranza delle forze del centrosinistra e del cosiddetto “mondo pacifista”, contro questo inaccettabile ennesimo atto di barbarie da parte di Israele che mira a destabilizzare lo scenario mediorientale per imporre la propria egemonia attraverso il pugno di ferro, le continue provocazioni contro i dirigenti politici palestinesi, il blocco dei trasferimenti economici all’ANP, la costruzione del muro dell’apartheid, gli omicidi mirati, ecc.
La dichiarata “equidistanza” della comunità internazionale e delle forze politiche dell’Unione viene una volta di più smentita dal complice silenzio dei Governi occidentali, oltre che direttamente dalla colpevole fuga degli osservatori di USA e Gran Bretagna dal carcere di Gerico prima dell’assalto israeliano.
Non è più tollerabile l’ipocrisia di chi vorrebbe disarmare la resistenza palestinese in nome del dogma della non violenza e della necessità di un dialogo che Israele non rispetta e anzi rifiuta. Solo dal rafforzamento delle organizzazioni popolari e militari della resistenza palestinese potranno essere creati i presupposti per la nascita di uno Stato indipendente con Gerusalemme est capitale, il ritorno dei profughi, la fine dell’occupazione militare e coloniale, l’abbattimento del Muro.
Una pace giusta in Medio Oriente non potrà mai affermarsi senza la sconfitta dei piani espansionisti e razzisti di Israele e degli Stati Uniti nell’area.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al Fronte Popolare chiedendo l’immediata scarcerazione del compagno Ahmed Saadat e di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri israeliane. E’ giunto il momento di imporre ai governi la revoca del divieto nei confronti delle attività del Fronte Popolare e delle altre organizzazioni della resistenza palestinese, inseriti nelle liste nere antiterrorismo di Unione Europea e Stati Uniti. Un divieto che vieta libertà di espressione e di movimento ai membri del Fronte Popolare nei nostri paesi e che una volta di più ci rende complici dei crimini perpetrati dall’occupazione israeliana. Illegale è Israele e la sua tracotanza, non chi vi si oppone.
15,03.2006