Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista
In Ucraina il 2 maggio del 2014 decine di sindacalisti, militanti politici e oppositori del golpe di Euromaidan venivano barbaramente massacrati dalle milizie naziste di Pravy Sektor nella Casa dei Sindacati di Odessa, su mandato di quelle stesse forze golpiste che oggi Zelensky rappresenta al governo.
Ci sono immagini e testimonianze agghiaccianti, nell’incendio appiccato dai nazisti, di corpi bruciati, torture, stupri e cadaveri abusati, di una strage politica che da allora dal governo di Kjev e in tutto l’Occidente è stata rimossa dal dibattito pubblico, così come esistono i filmati di quelle ore che mostrano come tutto fosse stato pianificato a tavolino a partire dagli scontri di piazza per costringere i manifestanti a rifugiarsi nel palazzo con infiltrazioni di provocatori tra i manifestanti, la complicità di alcuni reparti delle forze dell’ordine e l’accesso al palazzo dei nazisti già precedentemente alla strage.
La “democrazia” ucraina integrata al sistema occidentale, portata in palmo di mano dalla NATO e dall’Unione Europea, è nata nel sangue di quella strage ed è proseguita fino ad oggi con il massacro e le violenze sulle popolazioni del Donbass, la messa al bando dei sindacati e delle opposizioni politiche del parlamento, la persecuzione dei comunisti, la soppressione dei diritti civili delle minoranze russofone e selvagge politiche liberiste di sfruttamento e distruzione dello stato sociale.
Questa è l’Ucraina che in nome della “democrazia” governo, false opposizioni e sindacati concertativi sostengono con l’invio di armi e l’opposizione a qualsiasi appello di pace e soluzione diplomatica, parlando di “resistenza” e indicando proprio in quelle milizie naziste i nuovi partigiani infamando la memoria della nostra Resistenza.
La CGIL durante una “carovana di aiuti” meno di un mese fa si immortalava senza vergogna con una foto sorridente davanti alla Casa dei Sindacati di Odessa senza mezza parola, come sempre, sulla strage del 2014 calpestando la memoria dei compagni ammazzati e facendosi complice ancora una volta dell’infame propaganda di guerra NATO-UE.
Per questo oggi abbiamo voluto ricordare la strage di Odessa in diverse città proprio davanti alle sedi della CGIL, per tenere viva la memoria storica e di classe davanti a un sedicente sindacato – fresco di un primo maggio sponsorizzato da JustEat e Eni – che non solo è complice delle politiche padronali e della pacificazione sociale, ma che porta avanti consapevolmente la propaganda guerrafondaia e l’ideologia del nostro nemico di classe.
Noi non dimentichiamo, non perdoniamo