Rete dei comunisti – Milano
Ieri pomeriggio a Milano, nel quartiere popolare di Calvairate è stato aperto un nuovo spazio d’aggregazione sociale: lo Spazio Ribelle. In una città degradata dalle politiche rapaci dell’amministrazione Sala, che pur di attrarre capitali e speculatori nel capoluogo lombardo gentrifica ed espelle sempre più le fasce popolari dalla vita cittadina e desertifica gli spazi di aggregazione altra a quella dei club e dei cocktail bar esclusivi. In un quadro generale in cui il caro affitti e il caro vita accresciuto dall’inflazione, provocata da governi e forze politiche parlamentari che unanimemente hanno prediletto investire in armi e guerre a tutela degli interessi imperialistici dell’alleanza atlantica, in Ucraina, in Africa e ovunque, piuttosto che concentrare risorse sull’inclusione sociale e il lavoro. Questo spazio rappresenta di per sé un atto di ribellione. Ribelle perché si oppone alla speculazione, alla logica del profitto, perché dedicato all’inclusione, aperto al caseggiato e al quartiere. Ribelle perché intende sintetizzare un modo diverso di intendere le relazioni sociali e il nostro rapporto con la realtà circostante. Stare insieme, per discutere, per iniziative culturali, per opere sociali, luogo per la discussione politica.
Ospite della partecipata giornata e dell’iniziativa il compagno Luciano Vasapollo. Riprendendo una novella di Luis Sepulveda, “Ribelle è il nome che mi ha dato memoria”, insieme a tanti giovani compagni ha parlato della strategia del ribelle, e approfondito il rapporto tra strategia e tattica, ha parlato di rivoluzione come senso del momento storico, citando Fidel Castro. E si è dilungato in un confronto con gli interlocutori sui tempi del movimento rivoluzionario, sull’importanza della memoria, della pazienza e del ripartire sempre da ciò che ha funzionato, e non dalle sconfitte. Ha parlato della costruzione della forza e del rapporto tra l’organizzazione e le fasi storiche, oltre che della costruzione di un’alternativa al capitalismo anche come unica strada per superare la contraddizione tra capitale e natura.
All’inaugurazione dello spazio ha presenziato anche il console cubano a Milano, portando il saluto di Cuba, un paese che da sempre si staglia nell’orizzonte globale come un modello sociale di resistenza alla barbarie capitalista. E che nel periodo pandemico inviando medici in soccorso di tutti i popoli del mondo, sul principio della solidarietà, ha dimostrato che è possibile un’altra umanità.
Esiste un nuovo spazio in cui ribellarsi assieme allo stato di cose presente!