Intervista a Egor Ligaciov in Contropiano Anno 1 n° 1 – 26 maggio 1993
Mosca, 6 Maggio, incontriamo Egor Ligaciov. Per alcuni anni è stato ritenuto il numero due del PCUS, l’uomo che si opponeva alla perestrojka gorbacioviana. Man mano che il progetto di Gorbaciov andava avanti ha subito una crescente emarginazione. Dopo i fatti dell’Agosto ’91 ha contribuito a ricostruire il Partito Comunista Russo. Gli abbiamo chiesto una valutazione sugli avvenimenti passati e recenti nella ex Unione Sovietica.
Qual è la sua interpretazione delle cause reali che hanno determinato la crisi dell’Unione Sovietica e del PCUS?
La nostra società è in crisi, e vorrei analizzare questo stato di cose. Posso dire, brevemente, che la perestrojka era stata prevista come un processo teso a migliorare la vita del popolo e ad approfondire gli ideali socialisti, non a rovinarli ma a migliorarli.
In secondo luogo mi pare che la attuale crisi del partito è spiegabile con il fatto che il PCUS non era un partito uniforme. Esso ha perso dalle sue fila la gente che si era iscritta per fare carriera, la gente non troppo onesta che non crede veramente negli ideali. C’era una percentuale abbastanza alta di questa gente nel partito comunista.
Quale è stato il ruolo effettivo avuto da Gorbaciov nella crisi della ex Unione Sovietica ?
Mi hanno fatto frequentemente questa domanda: quale è il ruolo… perché è accaduto …ecc.
Io credo che qui siamo in presenza della trasformazione di un leader politico che ha cominciato con gli ideali del socialismo e del comunismo e poi, a poco a poco, ha cambiato tutto.
Alcuni insistono nel dire che Gorbaciov non è mai stato comunista, ma io non lo credo. Era un comunista onesto ma poi, nonostante questo processo piuttosto complicato. ha aperto la strada ad una nuova propaganda contro il comunismo e per la liquidazione degli ideali socialisti. Questo è stato il suo grandissimo errore, io ritengo che egli abbia tradito il Partito Comunista dell’Unione Sovietica in un momento storico molto serio. Su questo non ci sono dubbi.
Ma non era possibile frenare questa deriva di Gorbaciov ?
Posso assicurarvi che in quella politica vi erano forze che tentavano di fare opposizione a Gorbaciov. Tra i passaggi di questa lotta posso segnalarvi alcuni avvenimenti : per esempio tutto il Politburo e il Comitato Centrale furono rinnovati, poi la Segreteria, espressione di un accordo politico. è stata cambiata. Nell’Agosto ’91 sono stati arrestati tutti i membri del governo, il vice presidente e il Primo Ministro.
Questi fatti dimostrano che la lotta era abbastanza dura ma che non avevamo la capacità di fermare questo corso . A proposito di Gorbaciov adesso dire posso dire con sicurezza che non eravamo dentro un periodo di riforme ma dentro una fase di crollo del sistema socialista e della sua sostituzione con un sistema capitalista datato quasi un secolo fa con tutte le sofferenze che comporta per il popolo e con tutte le conseguenze.
A vostro avviso, quale sono le prospettive della Russia di Eltsin e della ex Unione Sovietica dopo il referendum ?
Per quanto riguarda il referendum, posso dire che non ha risolto alcun problema, piuttosto, invece di trovare una soluzione positiva ha evidenziato la contrapposizione esistente all’interno della società attuale. In relazione alle prospettive posso dire che il referendum ha dimostrato che 36 milioni di persone hanno votato a favore della politica del governo, ma non bisogna dimenticare che 30 milioni hanno votato contro il governo e che 40 milioni non hanno votato affatto. Questo non significa certo che esista un grandissimo consenso alla politica di Eltsin.
Occorre tenere conto di questi risultati del referendum. Si vede però chiaramente che Eltsin e i suoi collaboratori non vogliono cambiare la loro politica e questo, credo, condurrà ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita del popolo e di tutti i movimenti di opposizione al governo.
La disoccupazione cresce, molte aziende sono in bancarotta, ciò conferma il disastro di questa politica.
Credo che adesso occorra cambiare politica dirigendola verso gli interessi del popolo, inoltre, e questo è il secondo punto che vorrei sottolineare, penserei alla ricostruzione dell’Unione Sovietica. Ora è stata teoricamente proclamata la Comunità degli Stati Indipendenti, però sono nate frontiere reali, dogane e la vita, le relazioni sono diventate più drammatiche, ci avevano promesso che la vita sarebbe migliorata ma questo non è accaduto. Esiste poi il problema delle Forze Armate che prima erano centralizzate ed ora sono disperse tra tutte queste repubbliche. È desiderabile tornare alla situazione precedente per ricreare tutte le relazioni che esistevano prima.
Che ruolo stanno giocando i paesi capitalisti negli sviluppi della situazione in Russia ?
Vorrei rispondere molto brevemente su questo aspetto. Credo che la situazione che si va determinando nella ex URSS collima con quello che vogliono i governi dell’occidente, certo non i loro popoli. Ciò significa che adesso il nostro paese è diviso in tanti stati, che esiste la povertà e la debolezza e tutto questo va bene per gli interessi dei paesi occidentali.
La prova di questo, oltre a quello che ho già detto, è che ci sono un sacco di promesse e nessun fatto reale. Tra l’altro non penso che tutto questo ” sostegno materiale” sia necessario. anche se Eltsin e Gaidar lo hanno richiesto in continuazione. Dobbiamo uscire da questa crisi e in linea di principio siamo capaci di farlo.
I lavoratori russi, la gente, come vivono questa fase di scontro politico? Quali sono i settori sociali che possono esprimere una opposizione reale al governo di Eltsin ?
Durante questi due anni, nel paese ci sono determinate delle condizioni che hanno peggiorato la vita di molti strati della società, per questa ragione l’opposizione non è omogenea. Essa è composta da contadini, da operai, da intellettuali -soprattutto- ed anche da militari.Chi sia adesso “il popolo” è difficile dirlo a causa della stratificazione della società. Ciò significa che una parte della popolazione vive peggio di prima mentre l’altra parte vive quasi nel lusso.
Nelle ultime due/tre settimane le promesse di aiuto dei paesi occidentali, si possono quantificare in quattro trilioni di rubli, in passato nessun leader politico poteva permettersi di fare promesse del genere.
Vorremmo un giudizio su quello che è stato definito il “colpo di stato” dell’Agosto ’91
Il mio giudizio è che il vero colpo di stato è stato realizzato nel Dicembre 1991 da Eltsin distruggendo l’URSS, mentre gli avvenimenti dell’Agosto ’91, quando furono arrestati molti leader politici e membri del governo, cercavano di conservare e salvare l’URSS e la sua politica. Cosi posso giudicare la crisi e quegli avvenimenti.
Intervista rilasciata a Luigi Di Cesare, direttore di Radio Città Aperta di Roma.